Sempre più siti religiosi mettono alla berlina chi pratica l'astrologia (gettando gli astrologi nello stesso calderone di chi pratica magia e affini), eppure i cattolici non disdegnano di mangiare l'agnello proprio sotto il segno dell'Ariete (come giustamente ci ha fatto osservare, in maniera molto acuta, l'astrologo Antares), o di festeggiar il Natale proprio nei pressi del solstizio d'inverno, o di pregare la madonna proprio sotto il segno della Vergine, o di concepire la creazione in sette giorni proprio come sette sono i pianeti della vecchia tradizione astrologica.
Poi, nuovamente, sui social rispunta il monito di Papa Francesco che condanna tutte le pratiche divinatorie che avrebbero lo scopo di allontanare dalla fede in Dio (fermo restando che bisogna dimostrare quanto l'astrologia allontani dalla fede cattolica).
Il dr. Galeota risponde a due delle maggiori critiche rivolte a chi pratica l'astrologia e spiega che non esiste alcuna contraddizione nell'essere cattolici e allo stesso tempo praticare astrologia, così come non esiste alcuna contraddizione nell'essere cattolici e mangiare l'agnello sotto il segno dell'Ariete, o credere agli apostoli e pensare che guarda caso sono 12 come i segni zodiacali, o che i quattro evangelisti sono simboleggiati proprio come i 4 segni cardinali dell'astrologia.
Va ribadito che le conoscenze astrologiche sono precedenti alla nascita del vecchio e del nuovo testamento; e sarebbe assurdo negare che i culti astrali non abbiano influito sul nascere di ogni religione, tra cui quella cattolica.