Astrologia aliena? I segni zodiacali dipendono dalle stagioni? O c'entrano le costellazioni?
Essere nato nel giorno del solstizio d'inverno è quasi come dire di essere predestinato allo studio dell'astrologia: il 21 dicembre è un giorno speciale perché ha grande importanza astronomica: è il momento in cui la terra si pone con una particolare inclinazione rispetto ai raggi del Sole e le ore di buio cominciano a lasciare il passo a quelle di luce. Un segno di vita e speranza, un simbolo che ha a che fare con l'astrologia visto che si basa tutta su analogie, simbolismo.
Il solstizio lascia intendere l'esistenza delle 4 stagioni, base su cui si fonda la teoria astrologica. È quasi universalmente riconosciuta, infatti, l'idea che i segni zodiacali incarnano le caratteristiche dei 12 mesi dell'anno: per esempio l'Ariete è il primo segno, simbolicamente associato al germoglio che in primavera emerge dall'oscurità rompendo la dura terra, così come allo stesso tempo l'animale si lancia a testa bassa per sfondare il "nemico". Immagine che sulle prime potrebbe farci pensare che per davvero segni zodiacali e stagioni abbiano qualcosa in comune che va al di là della nostra fantasia o capacità di trovare corrispondenze.
Riflettendoci, le cose stanno un po' diversamente (secondo me) ed è quello di cui voglio parlare oggi per inaugurare il mio nuovo anno astrologico.
Un po' di storia.
Le costellazioni zodiacali non hanno sempre avuto lo stesso nome. L'Ariete è tale solo per errore di trascrizione (secondo il Pettinato) perché in antichità si chiamava "Uomo salariato". Ovviamente non vi è alcuna attinenza tra l'Uomo Salariato e la primavera, a maggior ragione per il fatto che quando l'uomo inventò le costellazioni zodiacali, a primavera spuntava la costellazione del Toro.
Perciò il collegamento tra Ariete e primavera fu di molto successivo alla nascita dello zodiaco. Questo significa che chi nasceva in primavera era caratterizzato dalla costellazione del Toro e non dell'Ariete. Solo qualche millennio dopo il tempo dei Sumeri, a Babilonia, si parla della vera e propria nascita dello zodiaco, quando il sorgere della costellazione dell'Ariete già combaciava con l'arrivo della primavera.
Secondo il mio parere, già all'epoca si faceva distinzione tra uno zodiaco siderale, fatto di stelle, e uno tropico, fatto di segni. Questo equivale a dire che la precessione degli equinozi deve esser stata scoperta due millenni prima che ce ne parlasse Tolomeo o Ipparco.
La mia ipotesi nasce da una serie di constatazioni: anticamente si usava un calendario che dipendeva dai solstizi e dagli equinozi; così si aveva già un riferimento fisso, immutabile. Dal momento che il Sole si trovava nel punto equinoziale doveva cominciare il primo mese dell'anno (il Nisan dei Babilonesi). Il riferimento del calendario era il Sole e non le stelle. Se il riferimento principale fossero state le stelle e le costellazioni, allora i mesi dell'anno, le festività, dovevano avere a che fare con le costellazioni che sorgevano in quei tempi. Invece le date di inizio delle feste sono rimaste invariate a prescindere dalle costellazioni e dal significato mitologico attribuito a esse. Naturalmente si tratta di ipotesi a caldo.
Dunque esisteva un calendario con ricorrenze fisse mentre in cielo le costellazioni, molto lentamente, cambiavano. Deve esser giunto un momento in cui gli antichi hanno operato una scelta: i nascituri dovevano avere le caratteristiche dei mesi o delle costellazioni? I nascituri eranoo innestati sul ciclo Soli-Lunare o sul Ciclo delle stelle zodiacali?
Se il riferimento fosse dipeso dalle costellazioni ,allora ogni tot di anni una certa festività correlata a una data stella doveva giungere con un piccolo anticipo. Dal momento che fu scoperta la precessione, gli antichi dovevano fare molto caso ad anticipare le festività in perfetta sincronia col sorgere di certe stelle zodiacali. Non sono a conoscenza di una cosa del genere ma rimango in attesa di esser smentito. Se ho ragione, sembra chiaro che la scelta di inserire una festività in un dato giorno doveva essere subordinata al movimento del Sole e della Luna e non alle costellazionio zodiacali.
Non so quanto possa essere plausibile, ma suppongo che a un certo punto sembrava sensato associare a ogni mese il nome di una costellazione zodiacale. Attenzione: fu associato solo il nome e questo deve aver generato l'equivoco che vede gli astrologi vedici applicare un'astrologia basata sulle stelle e quindi sulla precessione degli equinozi.
Secondo quella astrologia chi nasce sotto il segno dell'Ariete in realtà apparterrebbe al segno dei Pesci perché le costellazioni zodiacali ruotano con un ritmo tale che, adesso, all'equinozio di primavera non sorge più la costellazione dell'Ariete ma quella precedente: i Pesci, appunto.
Ciò fa capire che nella stessa stagione prima sorgeva una costellazione e ora ne sorge un'altra. Praticamente, dopo che la costellazione dell'Uomo Salariato venne trasformata in Ariete e dopo che la costellazione delle Code di Rondini venne trasformata in Pesci, deve esser stata fatta l'associazione tra animali zodiacali e stagioni (circa 4000 anni fa); ma se gli antichi avevano già scoperto la precessione (come molti studiosi suppongono -Vedasi "Il mulino di Amelto" nella sezione bibliografia-) vuol dire che avevano già capito che questa associazione non sarebbe durata a lungo. Infatti a causa della precessione, in una data stagione prima sorgeva una certa costellazione zodiacale e ora invece ne sorge un'altra.
Da lì la necessità di usare uno zodiaco fisso, quello tropicale, ciè quello non fatto di costellazioni, attorno al 500 a.C, sotto l'impero di Ciro il Grande (mi ha sempre fatto sorridere il fatto che uno dei più grandi astrologi contemporanei si chiami proprio Ciro, -dal persiano Kiros-). Oppure biosognava lasciar perdere le analogie tra segni e stagioni, e la corrispondenza col calendario e bisognava fare analisi sul semplice movimento delle costellazioni.
Solo una scelta di comodo?
Avere uno zodiaco fisso significava avere un calendario fisso, senza variazioni, che cominciasse in armonia con le stagioni e non con il ciclo delle costellazioni zodiacali. Se il ciclo delle stagioni è fisso e il calendario è fisso, vuol dire che dovevano essere fisse anche le caratteristiche dei segni zodiacali.
Nel periodo ellenico fu scelto che, evidentemente, era più comodo considerare un sistema di riferimento astrologico fisso piuttosto che mobile. In astrologia vedica, invece, si predilige il movimento delle costellazioni zodiacali ed è per questo che ogni settant'anni circa, una porzione di costellazione sorge con un giorno di anticipo. A lungo andare, con il corso dei secoli adesso chi nasce a primavera nasce sotto una costellazione che è quella precedente all'Ariete. I Pesci. Chiedo scusa se mi ripeto, ma l'argomento è complesso ed è necessario esser chiari per spiegare cosa è successo nel corso di questa straordinaria storia dell'astrologia.
Dunque,la scelta di usare uno zodiaco tropico, fisso, era necessario per essere in accordo col calendario Soli-Lunare; ma questo naturalmente non significa che veramente le caratteristiche di un dato segno zodiacale dipendano dalle stagioni. Se veramente fosse così, allora dovremmo invertire i segni a latitudini sud, dato che mentre qui è inverno, a sud della Terra abbiamo la stagione opposta. In argentina oggi è estate.
Se i segni zodiacali sono energie archetipiche, allora sono indipendenti da quel che accade alla natura. Evidentemente è vero che esiste una corrispondenza cronologica tra stagioni e segni zodiacali; ma questo non significa che le stagioni sono la causa dei segni. Naturalmente è tutto da dimostrare. Ed è da dimostrare pure quale altra teoria possa supplire a quella che ci è stata tramandata sino a oggi.
Infine, non credo che questa necessità di usare uno zodiaco in sincronia con le stagioni fosse solo una scelta di comodità. Infatti è chiaro che ci dovevano essere anche osservazioni che potessero gistificare questa. Infatti chi studia astrologia occidentale sa benissimo che a prescindere dalle costellazioni, un Ariete è un Ariete, un Toro è un Toro e così via per tutti i segni.
Una risposta a chi pensa che queste conoscenze siano l'eredità di esseri extraterrestri. Una cosa è certa: se l'astrologia fosse di derivazione aliena sarebbe perfetta e non vi sarebbe stata la necessità di apportare "modifiche umane" come appunto la divisione tra zodiaco siderale e zodiaco tropico.
Questa è solo una piccola introduzione a quello che è il mio lavoro di ricerca. Vedremo di risolvere i vari rebus sperando di non esser troppo intralciato da vari sedicenti astrologi che mi fanno perdere tempo. Il tempo concessoci da Dio ha una scadenza e perciò bisogna sfruttarlo al meglio... Non tutti nascono per fare qualcosa di costruttivo e non tutti nascono con la consapevolezza che il tempo scorre...