29 settembre 2018

Le fake News su Al Rami


Diciamolo senza indugi: il web è uno "scatolone" talmente ampio da contenere qualsiasi tipo di informazione dove diviene sempre più difficile riconoscere le notizie vere dalle cosiddette bufale. 

Certi non lo fanno apposta a inserire notizie false: è proprio che hanno il cervello che non ce la fa a elaborare le informazioni in maniera sensata. Non è sempre e solo voglia di scherzare; ma alle volte si tratta di vera e propria incapacità a ragionare correttamente. 


Le fake news spesso nascono da deduzioni errate in cui si mettono insieme due o tre indizi e se ne fa un minestrone.
Per esempio sul mio conto ce ne sono una miriade di minestroni, alias deduzioni fallaci.
Ecco una breve lista: 

1) Siccome ho scritto che sono laureato in psicologia, qualcuno afferma che io mi spacci per psicologo. In pochi sanno che si può essere laureati in psicologia senza tuttavia essere psicologi. Anche se è poco risaputo, le cose stanno in questo modo e basta poco per infangare il nome di una persona arrivando a conclusioni stupide. A parte che bisognerebbe dimostrare l'abuso della professione. (Qualcuno di quelli che hanno letto tale castroneria, mi ha anche chiamato sul cellulare per chiedermi se facessi consulenze psicologiche ma ho spiegato che non sono abilitato a farle e di non credere alle bufale di certi impostori. Fortunatamente ora si tengono lontani dalle fake news dei certi utenti).

2) Siccome ho fatto un video dove parlo di integratori alimentari, qualcuno ne ha dedotto che io rilascio ricette mediche, che faccio prescrizioni, etc. etc. Mancava poco che mi dicessero che faccio anche interventi chirurgici! Anche questo è falso ed è dimostrazione invece di una scarsissima capacità deduttiva che fa pensare a stupidità abissale o a cattiveria.

3) Siccome ho intenzione di scrivere un libro che tratti di psicologia e astrologia, qualcuno ne deduce che io voglia creare una commistione tra le due materie o che voglia che si facciano diagnosi psichiatriche con l'astrologia. Praticamente è un'esplosione atomica di "pippe mentali" giusto per fare polemica e per puntarmi il dito contro! Altrimenti come si può gridare allo scandalo?
 
Ma veramente è necessario gridare allo scandalo? A me sembra più che altro aggressività repressa che viene fuori mascherata da perbenismo. Non si valuta più la persona che sta dietro a certe affermazioni, con le sue emozioni e desideri. Si deumanizza l'interlocutore pur di polemizzare su un presunto torto.
Ora, non vi racconto gli altri milioni di fake news che esistono sul mio conto perché non basterebbe un anno intero. 

Il problema fondamentale è che certe volte la stupidità umana è peggio della cattiveria. Persone incapaci di formulare un pensiero critico, ma convintissime di averlo fatto, possono risultare molto pericolose perché in men che non si dica possono rendere virale una panzana colossale che può condizionare l'opinione pubblica. 

E poi diciamolo chiaramente che con la TV da zuffa, si è inaugurata un'epoca in cui ci si sofferma a leggere soprattutto gli articoli dove si parla male di qualcuno. Sembra che la gente sia assetata di vendetta, pronta a giudicare tutto e tutti indiscriminatamente

Così ci godono quando l'inviato di trasmissioni TV incalza il politico con domande a trabocchetto, o quando il giornalista scopre un abuso qualsiasi. Sono cose che fanno sperare nella giustizia e che ci fanno pensare che i crimini non resteranno mai impuniti. 

Il che è giusto a patto che l'informazione sia corretta. Invece sul web vi è una sovrapposizione di stati in cui ciò che è vero, paradossalmente, sembra essere poco credibile. Viceversa, le notizie false sembrano avere più successo. Anche se i motivi possono essere tanti, secondo me la gente finisce per credere a qualsiasi cosa purché:

1) si contesti il sistema sociale o scientifico;
2) si denunci pubblicamente qualcosa per qualsiasi motivo. 

Questi secondo me sono i due motivi principali o solo due tra i più importanti.

In sintesi, ribellione e giustizialismo. Questi sono i pilastri fondamentali degli utenti dei social. Non conta la verità; ma conta che la verità costituita sia sostituita da un'altra più alla moda. Non conta che si faccia veramente giustizia; ma conta la giustizia fai da te, dove il primo che capita si improvvisa giustiziere.

Ma per fortuna esiste la giustizia vera, quella fatta da persone competenti che non sta a passare il tempo sul web per sparlare o tramare nell'ombra. E  talvolta può succedere che i castelli in aria di chi è convinto di fare giustizia, possano ritorcersi contro a chi li ha realizzati. Insomma, non si può scherzare grossolanamente con la vita delle persone...

Il problema del web è che non è sempre chiara e netta la percezione dell'esagerazione. E questa esagerazione o distorsione della realtà è tanto più grave quanto più chi giudica sarà incapace di accendere il cervello e di comprenderlo. Infatti non c'è persona più pericolosa di chi è troppo convinta di ragionare correttamente. Se si accendesse in tempo il cervello, non esisterebbero le fake news. 

La differenza tra la lingua scritta e quella parlata sta nel fatto che nel primo caso possiamo riflettere sulla nostra stessa riflessione e non solo per correggere la forma espressiva, la sintassi, la grammatica. Si tratta di un'operazione che richiede più tempo e pazienza. Perciò le operazioni deduttive del proprio pensiero possono essere anche revisionate.  Le Fake news sono la dimostrazione del fatto che in un mondo virtuale sempre più dinamico e frettoloso, non si riflette abbastanza. Oppure significa che qualcuno, nemmeno con le più sofisticate riflessioni può partorire idee intelligenti.

Ma se l'intento è proprio quello di lanciare una "bomba" per fare del male a qualcuno, bisogna sempre ricordarsi che ce ne sarà sempre una che esploderà tra le proprie mani prima di essere lanciata...

Chiaramente questo non è un trattato di sociologia; ma solo riflessioni di una mattinata.  

28 settembre 2018

Fatevi i fattacci vostri


Diciamolo chiaramente: ogni astrologo e ogni astrologa cercano di venire incontro ai bisogni del consultante. C'è chi ha più empatia di altri, chi meno, chi cerca di svilupparla col tempo, c'è chi l'ha sviluppata imparando dai propri errori. 

Ci sono astrologi che pur di non terrorizzare il loro cliente finiscono per interpretare alla stessa maniera degli aspetti armonici pure quelli disarmonici. E lo stesso nella rivoluzione solare. Sbagliato in termini di obbiettività o giusto in termini umani, ciò che conta è la soddisfazione del cliente che si rivolge all'astrologo. Quest'ultimo si addestra al counseling onde evitare che il consultante vada via sbattendo la porta arrabbiato o terrorizzato.

Bene o male sono cose che sappiamo tutti. E la scelta definitiva del consultante non sarà necessariamente connessa al fatto che l'astrologo rispetti o meno una certa deontologia. 
Se è per questo, nemmeno gli psicologi o i counsellor (che sono tenuti a rispettare la deontologia in modo certosino) riescono a mantenere tutti i loro clienti. Come mai? Perché le relazioni di aiuto sono dettate molto dalla simpatia reciproca e dal feeling che si instaura. E quella è una cosa che varia molto anche nel tempo.

E allora, ciò che c'è di novità, è che la relazione tra astrologo e consultante è biunivoca. Perciò, a mio parere, è inutile fare buonismi per insegnare agli altri astrologi come comportarsi, come fare o non fare consulenza astrologica. Si tratta di nozioni utili purché non si usino per fare confronti con altri.

Sia inteso che un'etica del comportamento dell'astrologo deve pur esistere. Ma qualcuno si dimentica di citare che deve esistere anche un'etica del consultante. Anche lui crede di averla ma ovviamente non sempre è corretta. In fondo siamo tutti umani e proprio per questo, fallibili. Dividere il genere umano, astrologi o consultanti, in due categorie nette e distinte (buoni e cattivi), è irrealistico oltre che ingenuo. 

Quindi, a mio modesto parere, ogni astrologo deve farsi i fatti suoi e deve pensare al suo "orticello". Se crede di avere buonsenso più di altri, meglio per lui. Ma ritengo sia meglio che tenga per sé stesso le considerazioni che ha di sé e degli altri, per non fare la figura del saccente e presuntuoso. In fondo ciò non aiuta né l'astrologia né gli astrologi e nemmeno i consultanti, poiché ognuno ha il suo carattere e ognuno fa le cose al meglio che può, consultante compreso.

Non dobbiamo infatti dimenticare quei consultanti che dicono di essere stati terrorizzati dall'astrologo e invece sono loro che non hanno ben compreso le sue parole. Non dobbiamo dimenticare quei consultanti che preferiscono la dura e cruda verità alle parole dolci e chetanti; e nemmeno possiamo dimenticare quei consultanti che fanno paragoni con il loro astrologo defunto che era meglio di voi. O quelli che si lamentano della astrologa dal pessimo carattere che nonostante il corso di counselling non è stata capace di essere empatica. Esistono davvero un'infinità di situazioni che provano come non sia solo determinante il comportamento dell'astrologo, ma pure quello del consultante. 

Quindi, quando viene un consultante a dirmi che si trova meglio con me, ciò non significa che sono meglio di altri, nemmeno che sono peggio, ma che ogni rapporto è sempre in divenire e ogni cosa può cambiare da un momento all'altro. Quando mi dicono che si sono trovati male con un certo astrologo, me ne infischio perché non posso prendere per buono tutto quel che mi confessano: è solo la loro opinione dal loro personale punto di vista.

Una mia consultante, dopo anni di scambi produttivi mi accusò di essere maleducato perché non avevo risposto tempestivamente a una sua richiesta di aiuto, ma procrastinavo. E oltre al danno pure la beffa, poiché vedendo la mia risposta alla sua critica mi scimmiottò dicendo che per rispondere a quella frase il tempo, però, lo avevo trovato. Non ci voleva certo una laurea in astrofisica per capire che un conto è il tempo per impiegare la mente a rispondere a un giudizio e un conto è il tempo e l'impegno occorrente per rispondere a una domanda astrologica. Ci vuole più riflessione, più concetrazione e più tempo per dedicarsi a uno studio astrologico. 

Un'altra mi accusò, non mi ricordo con quali parole pesanti, dicendo che non mi interessava davvero il suo stato, quando in realtà rispondevo ai suoi messaggi ogni giorno e avevo speso il mio tempo libero per dedicare ore al telefono con lei. Credete che questa persona non si sia rivolta a un altro astrologo parlando male del sottoscritto? E potremmo mai, noi astrologi, andare da ogni astrologo a dire di evitare rapporti con tale persona? Se con l'astrologo Caio si trovano meglio, allora è buono per entrambi. Ma esistono anche casi opposti: un consultante che prima mi aveva preso a male parole poi è tornato a chiedermi scusa per divenire uno dei miei consultanti più affezionati. E non escludo nemmeno quei casi in cui il consultante mi ha lodato per la pazienza, la disponibilità, la chiarezza, l'onestà. Hanno ragione quando parlano male e hanno torto quando parlano bene? Dovrei vantarmi di tutti i complimenti ricevuti per spiegare come si svolgono le consulenze astrologiche? O dovrei tormentarmi per quei consultanti che sono andati via? 

Cari colleghi, sappiate che se un consultante pensa bene di voi non andrà in giro a dirlo. Contrariamente, se mostrate un piccolo difetto lo spiattellerà ai quattro venti al prossimo astrologo da cui andrà a raccontare i suoi problemi.

E poi è una cosa a parte il rapporto tra colleghi astrologi. Ci vuole una dentologia pure qui. Vivi e lascia vivere. Va per la tua strada e non rompere le scatole. Questa è la mia filosofia da un po' di anni. Le discussioni non fanno bene né all'astrologia né agli stessi astrologi. Ammettendo che nelle diatribe personali ognuno ha le proprie responsabilità, chi è saggio a un certo punto può decidere di proseguire per la propria strada contestando le ideologie se vuole, ma lasciando in pace le persone. Anche qui dipende molto dalla sensibilità di ognuno. C'è chi è pazzo e non molla la presa e c'è chi proprio non ne vuole sapere di stare in mezzo a inutili chiacchiere anche se in passato ci sguazzava. Perché nella vita si cambia e tutto è un divenire. Si peggiora o si migliora. 

Una sedicente astrologa cominciò a inveire contro di me perché avevo scritto sul suo sito un post che non le piaceva. Alla mia educata replica è seguita la cancellazione del mio post che ha scatenato il mio disappunto. Perché censurare? Perché a "casa" sua accetta solo contenuti che le piacciono e non accetta repliche. Dovevo far finta di nulla? Era così grave? Dovevo dargliela vinta? Non dovevo rimproverarla? Un'astrologa mi accusò in modo gravissimo di averle previsto una malattia e si fece venire una crisi isterica quando la rimproverai per questa falsità. Come la mettiamo con chi distorce completamente il senso di certe nostre espressioni? Un'altra invece mi accusò di perseguitarla (!!!) quando notte e giorno non faceva che insultarmi e sminuirmi. Insomma, non è facile mettersi nella testa dell'interlocutore, figuriamoci se ha un disturbo patologico. Non si sa mai con chi ci si può imbattere ed è assolutamente importante starsene per i fatti propri perché sul web c'è di tutto. Basta poco per incontrare il consultante ideale e altrettanto poco per incontrare il consultante maleducato o il collega pazzo che si crede il salvatore del mondo.

Tra colleghi e consultanti abbiamo i polemici, i pontificatori, i maleducati, i terroristi, i buonisti, i materialisti, gli spiritualisti, i maniaci e chi più ne ha e più ne metta. Ma ciò che manca un po' sono quelli che si fanno gli affaracci loro, sono quelli che prendono la natura umana per quella che è: fallibile e piena di difetti. Io non credo agli astrologi che dicono di avere senso civico. Hanno solo voglia di rompere le scatole e di fare i saputelli. Hanno solo voglia di trovare difetti. E non credo nemmeno a quelli che dicono di avere buon senso, perché tutti siamo fallibili. TUTTI.

Allora, tra colleghi è meglio evitarsi ed è meglio imparare a non fare troppo i santerelli perché nessuno è perfetto. E d'altra parte meglio avere poche aspettative dal consultante perché non si sa mai se si accontenta. Perciò è inutile dare lezioni di comportamento. Fatevi i fatti vostri e non rompete le scatole a nessuno, perché nessuno vuole lezioni. Ognuno valuti sé stesso e sarà poi la storia a darci ragione o no.  

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------
FAKENEWS
C'è una cosa che mi ha fatto ridere da morire. Un utente si domandava se per davvero io prescrivessi ricette mediche e facessi diagnosi psicologiche o psichiatriche con l'astrologia.  C'è infatti un pazzo maniaco che sul suo blog ha scritto questa bufala atomica. Il poveretto che ha letto (a patto che non sia lui stesso che si scrive icommenti da solo), ha abboccato alla truffa di questo manipolatore cronico delle informazioni. Che ci vogliamo fare? Menomale che sono in pochissimi a dar credito a un pazzo del genere che non è nemmeno capace di capire la differenza tra un consiglio medico da un video in cui parlo della relazione tra segni zodiacali e gli integratori che assumo. In fin dei conti, se su alcuni libri di alcuni autori di astrologia viene citato come "noto provocatore del web", vuol dire che ormai si è fatto riconoscere  da tutti per quelche è davvero. Non un astrologo, un semplice provocatore. E sarà sempre ricordato così perché non sarà mai creduto. I bugiardi impostori prima o poi vengono scoperti; ma pare nonvoglia imparare mai questa lezione.

18 settembre 2018

Natura Vs cambiamento. Mercurio quadrato Saturno


Si può sfuggire alla propria natura? 
Ma questa astrologia funziona o no? Tutti gli astrologi importanti e meno importanti, professionisti o semplicemente amatori, sono concordi nel definire l'aspetto di quadratura tra Mercurio e Saturno come negativo sopratutto per il carattere. Intransigenza e mancanza di elasticità sembrano essere i tratti più comuni. Gli astrologi sbagliano? O per davvero si riscontrano tali caratteristiche nei soggetti che dispongono di questa combinazione? 
Potremmo dire che gli astrologi sono troppo cattivi nel definire indicazioni così dure circa questo aspetto?  Vediamo cosa si trova in rete a tal proposito.  

 
Saturno quadrato a Mercurio
Anonimo: Se Saturno è sovreminente è figura assai ostile, recide i propositi, arreca difficoltà nelle azioni e chi nasce è sottoposto ad altri. Indica inoltre i maldicenti ed alcuni sono balbuzienti o parlano con difficoltà o hanno un difetto di pronuncia o digrignano i denti o son sordi. ¶ Se Mercurio è sovreminente, questa figura, pur non benigna, ha minor malizia.

Doroteo: Se Saturno è nel decimo segno da Mercurio porta molte sventure al nativo e lo rende vile, svogliato nel lavoro, un disonesto e si compiace delle altrui sventure. Sarà affetto da sordità o sarà muto o avrà difetti di pronuncia.  Se Mercurio è sovreminente, pur non producendo un bene, i mali predetti saranno minori.
Anubione: Saturno sovreminente: chi nasce avrà impedimenti nelle azioni, molte contrarietà e opinioni contrastanti... prosegue come l’Anonimo.
Valente: Quando queste stelle sono fra loro in quadrato indeboliscono ed ottundono e fanno coloro che sono lenti nell’intraprendere ogni cosa, litigiosi e caparbi, tardi nei loro atti e che vengono portati in alto grazie a litigi, oltraggi, discordie, inganni e denuncie. Nascono inoltre i blesi o i muti o duri d’orecchio, ma se Marte testimoniasse Saturno e Mercurio scioglie l’impedimento della lingua, purché queste stelle non si trovino nei loro domicilî o confini o non li permutino vicendevolmente e la Luna non compia applicazione ad esse e, in generale, non abbiano queste stelle dominio o condominio. In tal modo, infatti, favoriscono la scansione della parlata.
Firmico: Se Saturno è sovreminente, questa figura decerne l’esilio fin dal primo giorno di vita e svela alla coscienza ogni pensiero, ogni proposito e al contempo li contraddice e li osteggia, onde ad ogni azione segue l’inerzia. Ripete quindi l’Anonimo.
Abenragel: ripete l’Anonimo.
estratto da: http://www.cieloeterra.it/testi.aspetti/satmer.html

Mercurio in quadratura a Saturno: Il quadrato tra Mercurio e Saturno può causare, nell’individuo avente questo aspetto di nascita, impedimenti nel parlare e nell’agire. Il soggetto ha mancanza di fiducia in se stesso e diffidenza verso i propri simili. Sarà un individuo riservato e freddo nei sentimenti verso il prossimo; sono soggetti pieni di rancori che per lunghi anni accarezzano propositi di vendetta quando si credono offesi o umiliati, ma per lo più non portano a termine quanto si prefiggono, come in genere tendono a concepire progetti inattuabili.

tratto da: http://www.lafinestrasulmondo.net/aspetti-natali-tra-mercurio-e-saturno/ 

Questo aspetto è spesso considerato una posizione molto indesiderabile ed è stato dipinto come astuto, malizioso, pieno di sospetto e incline alla disonestà. Questo deve essere considerato come il lato peggiore dell' aspetto.
Allo stesso tempo è vero che vi è spesso la tendenza a tramare e comandare, a volte molto inutilmente, in modo che si trova il tipo che è spesso definito come il "pazzo furbo" che trama anche quando l'onestà sarebbe, non solo più onorevole, ma più semplice e di maggior successo.

Si tratta di una combinazione che inclina verso la durezza o almeno a un modo duro, e talvolta (se Urano è importante) a quello che si potrebbe chiamare il manierismo di un "Betsy Trotwood"(1), brusco e senza peli sulla lingua, anche se il carattere è perfettamente gentile e di buone intenzioni.
Ma afflizioni tra Saturno e Mercurio (a volte Saturno e Luna) sono molto comuni nei temi dei tiranni e delle persone di mentalità ristretta e di poca simpatia in genere, che vedono solo una regola che vorrebbero fosse rispettata rigidamente e universalmente. Sono disposti a sacrificare tutto alla legge e all'ordine.
Anche se la natura è benevola vi è talvolta una predilezione nel disciplinare le persone: per esempio, il Principe Consorte ha dato un'educazione molto austera dal re Edward VII, e le persone religiose che hanno questo aspetto si uniscono ad "Ordini" dai metodi rigorosi, essendo proprio la parola ordine a toccare una corda nei loro cuori.

In politica si predispone naturalmente al conservatorismo, ma è a volte un conservatorismo stupido, perché sebbene tutti cattivi aspetti a Saturno possono produrre degli stupidi, generalmente, puntano alla scaltrezza e cocciutaggine, che sa capire quando è ora cedere il passo.

A volte l'aspetto denota responsabilità non congeniali, e può portare al fallimento e la caduta finale, con calo o eclisse della popolarità.
Altri raggiungono il successo a forza, con molto duro lavoro, ma anche così i risultati portano alla delusione o non sono di alcuna utilità.

Si tende alla mancanza di figli o alla prole malaticcia e sfortunata. Il nativo è infelice durante l'infanzia.

C'è sempre limitazione nella vita, e spesso vi è una notevole depressione, ma in un buon tema possiamo anche trovare molte delle caratteristiche degli aspetti armonici, come l'industriosità, la cura, l'affidabilità, il risparmio e l'attenzione ai dettagli.
Infatti occorre tener conto del fatto che i due pianeti hanno molto in comune, e, sono praticamente affini, si può sostenere che Mercurio è meglio in quadratura a Saturno piuttosto che in trigono a Giove.
È, tuttavia, certamente meno amabile e di norma meno felice.
Esso tende a mettersi in disparte, ad avere maniere rigide, o al comportamento semplice e schietto.
Vi è spesso una buona dose di paura nella vita, nei confronti di qualcuno o qualcosa - la paura, a volte, che i tiranni sentono e che li spinge alla loro brutalità.
La timidezza e una propensione all'isolamento volontario sono spesso osservabili.
Il nativo raramente ha molti amici.


tratto da: https://lachiomadiberenice.forumfree.it/?t=64982479 

Il quadrato non è un aspetto devastante ma, come già detto, può incidere sull’intelligenza. Non creerà in automatico degli stupidi ma potrà causare nel modo di pensare del soggetto alcune macule cieche che impediscono i corretti collegamenti logici rispetto a certi tipi di argomenti. Preso atto del deficit settoriale, basterà che il soggetto si dedichi ad altro. A meno che, avvertendo l’insufficienza, si incaponisca a dimostrare di poter superare il problema, a volte ottenendo l’effetto opposto a quello desiderato. Spesso è mancata un’adolescenza spensierata non perché il soggetto fosse già maturo ma perché le circostanze glielo impedivano, anche se lui avrebbe desiderato altro. Possibili problemi con i fratelli e difficoltà di comprensione con ipotetici figli, come pure una possibile socievolezza a intermittenza. 

tratto da: https://www.larottadiulisse.it/aspetti/mercurio_asp.html 

 Quadrato e opposizione. Le due facoltà dell’intelligenza tendono a ostacolarsi, col rischio di confusione mentale, errori di valutazione, difficoltà a esprimersi, a organizzare i dati sensibili (a meno di recuperi grazie ad aspetti di altri pianeti  -Luna, Urano, Nettuno – che possano far deviare l’intelligenza recuperandola in senso intuitivo). Intelligenza che procede lenta, oppure incapacità di andare al fondo del problema. Introversione, scarsa socievolezza, diffidenza, conflitti con l’autorità, col padre, coi fratelli, se non addirittura privazione, specie in età adolescenziale. Difficoltà negli studi.

tratto da: http://www.astrologiapertutti.com/aspetti-di-mercurio/ 

 Questo aspetto è indice di conservatorismo e di studi pratici, il che aumenta la vostra mancanza di fiducia nelle proprie idee e nella propria immaginazione. Tuttavia siete ostinati, materialisti e portati agli affari e, se dovete lottare per superare la prospettiva di un fallimento in campo accademico, potreste ottenere dei successi insperati. Avete una conflittualità fra le vostre doti intellettuali e la capacità di analisi lucida. Avete difficoltà nel manifestare le vostre sensazioni. Sono Possibili vostri errori di valutazione. La vostra giovinezza è, molto spesso, malinconica, depressa e appartata. 

tratto da http://esopedia.info/index.php?title=Mercurio_in_quadrato_con_Saturno

COMMENTARIO ALLE DESCRIZIONI 

Facciamo finta che tale posizione corrisponda veramente a quel che dicono gli astrologi. 

Possiamo giudicare un individuo da questa sola posizione? Certo che no. Ma ci sono casi in cui essa diviene determinante. Possiamo dire che il soggetto è sbagliato perché ha questa segnatura? Secondo me nessuno è giusto o sbagliato. Tutto dipende da quel che se ne fa delle proprie "carte da giocare".

La domanda è questa: pur avendo una natura portata alla rigidità e qualche volta alla cattiveria (in aggiunta ad altri elementi), è possibile migliorare? 
Oppure nel rispetto della propria natura è meglio rimanere così come si è?

Come si può pretendere che esso la smetta di giudicare? La consapevolezza di esprimere giudizi esagerati può aiutare questi soggetti a vivere meglio con gli altri? Ma perché dovrebbero smetterla di giudicare? Non si può essere liberi di esprimere sé stessi?

Il pensar male del prossimo e il fatto di vivere entro certi schemi rigidi di comportamento e pretendere che gli altri si adeguino agli stessi schemi è sinonimo di intolleranza. L'intolleranza può essere definita come un difetto?  Oppure è del tutto legittima

La bibliografia astrologica afferma che i giudizi partono da premesse sbagliate. Infatti, chi nasce prevenuto chiaramente penserà di aver trovato prove a dimostrazione della validità del proprio pensiero.  Chi è prevenuto è orientato a ricercare difetti; e chi li vuole trovare li trova anche se non ci sono. O se ci sono per davvero  ma sono "passabili", allora li giudica troppo severamente. Pertanto, pur cercando la massima criticità, paradossalmente si finisce per essere acritici.

Questo aspetto astrologico può essere distruttivo nelle relazioni umane dove invece è necessaria empatia e non diffidenza.  A meno che non vi siano aspetti armonici tra Luna e Giove o tra Luna e Nettuno o tra Luna e Venere, questo aspetto non permette di capire bene le motivazioni e le azioni del prossimo.  Quella che con un aspetto armonico tra Mercurio e Saturno sarebbe coscienziosità, con la dissonanza diventa severità, pesantezza.  Il desiderio di giustizia e di coscienziosità è esasperato e perciò le osservazioni sono distorte da questo eccesso di enfasi, da questo voler trovare per forza il pelo nell'uovo. Non è molto distante da una Vergine assai pedante.

Così, l'errore grammaticale del suo interlocutore per lui è sinonimo di assoluta ignoranza o qualcosa da far notare assolutamente; se qualcuno afferma qualcosa che non condivide, per lui significa essere ciarlatani, ottusi, o disonesti;  essere scanzonati e divertenti per lui significa essere vuoti e superficiali; commettere un errore qualsiasi per lui significa essere totalmente sbagliati oppure significa che c'è qualcosa di losco. E se possibile pensa a una punizione da infliggere. Non ci sono sfumature, ma solo pesantezza e unilateralità tanto più grave quanto più Saturno è leso o l'aspetto è stretto. Altre volte questa posizione si esprime attraverso patologie dell'espressione linguistica: dislessia o balbuzie. E così la durezza non è esercitata ma subìta.

La dissonanza tra Mercurio e Saturno mi fa pensare al sistema carcerario che si differenzia rispetto al sistema educativo per il fatto di infliggere una punizione esemplare quando invece sarebbe necessaria la comprensiome, la carezza paterna e infine il perdono. E di errori giudiziari ne conosciamo a decine se consideriamo il desiderio di trovare un colpevole a tutti i costi. 

Ecco! La dissonanza tra Mercurio e Saturno rappresenta la quinta essenza dell'errore giudiziario. Punizioni troppo severe o inflitte alle persone sbagliate. Schemi troppo rigidi. Per la famosa legge che chi semina raccoglie, tale configurazione astrologica è spesso riscontrabile pure in chi affolla le carceri, appunto. Chi giudica con troppa severità e diffidenza può ricevere lo stesso trattamento. Perché chi giudica si ritiene legittimato dalla convinzione che ha nelle proprie idee e valori.  Tanto più si è rigidi e tanto meno si hanno dubbi sulle proprie valutazioni. Ecco perché a questo aspetto è associata poca intelligenza. Finché c'è da seguire uno schema rigido fatto di numeri e caselle, è tutto ok. Per questo l'aspetto esplode positivamente tra gli informatici, i fisici, gli ingegneri. 

Mi viene in mente il caso di una donna che ha esasperato il suo partner con orari da rispettare, pulizia maniacale e critiche severe. Ovviamente ciò ha portato alla rottura della relazione.

Ma si può venir fuori da questi giudizi troppo aspri e severi? Ricordo un mio consultante che difendeva a spada tratta tutti i suoi difetti perché credeva che comportarsi diversamente potesse significare snaturarsi anche se ciò gli costava la solitudine e un sacco di critiche. La consapevolezza di avere un certo limite a volte non è sufficiente per spingerci a crescere.

Ecco la sfida tra astrologia e psicologia: la prima vede l'uomo in chiave statica mentre la seconda lo vede in chiave dinamica. Naturalmente esistono astrologie che credono in una diversa espressione (nel tempo) dello stesso aspetto astrologico, magari in chiave più costruttiva a seconda del proprio grado evolutivo. Ma come si può destrutturare uno schema mentale così rigido? Per rispondere a questa domanda bisogna considerare gli studi del premio Nobel Kahneman. Il suo quadro astrologico mostra una dissonanza tra Mercurio e Nettuno.  Probabilmente, dal fatto di aver frainteso e di aver equivocato in numerose occasioni,  è nata la sua necessità di studiare i bias cognitivi.  Ciò lo ha reso il più granden esperto al mondo di tale branca. Il che fa riflettere sul fatto che solo conoscendo a fondo i propri limiti è possibile controllarli. Il salto di qualità sta nel riconoscerli. Individuazione equivale a controllo? Non sempre. 

Ricordo un'altra donna che aveva appena cominciato una relazione sentimentale con un giovane aitante e passionale. In quel periodo ebbe la sorella in ospedale e si dimenticò completamente del partner che non fu degnato nemmeno di una telefonata o di un sms a fine giornata. Il ragazzo, che le suggeriva di essere più flessibile, la lasciò quando nonostante le richieste lei continuava a ignorarlo. 

Una domanda secondo me intelligente è questa qui: sapere di avere un aspetto astrologico di un certo tipo, può aiutare il soggetto a prenderne consapevolezza e a mettersi in discussione?

Nel frattempo che si dimostri "scientificamente" che è vero (o falso) che tale aspetto astrologico porta certi risultati, gli astrologi onesti che dispongono di tale aspetto nel proprio tema di nascita e ne hanno fatto esperienza (e non hanno bisogno di prove statistiche o scientifiche), possono provare a lavorare su sé stessi se il loro obiettivo è migliorarsi giorno dopo giorno. Se lo vogliono!


Uno spunto di riflessione: assodato che i giudizi sono errati perché troppo rigidi o perché si è prevenuti, vuol dire che tali soggetti sono convinti di disporre di una logica stringente che in effetti può rivelarsi utile per i procedimenti meccanizzati, ma non per la vita di tutti giorni. Se invece di passare il tempo a giudicare gli altri giudicassero sé stessi, potrebbero ottenere risultati più interessanti e costruttivi per la loro esistenza?
Occorre un grande sforzo di umiltà...

Occorre rivedere i propri paradigmi: perché questa necessità di punire e giudicare? Considerando che nessuno è perfetto, considerando che il proprio sistema di valutazione non è affidabile al 100%, considerando che per gestire le relazioni occorre elasticità e tolleranza, cosa dovrebbe fare chi èsegnato da questa quadratura?

Seguendo lo spunto di Kahneman, chissà, si potrebbe diventare esperti di errori giudiziari? Si potrebbe diventare esperti sul fenomeno dell'intolleranza e della diffidenza? La psicologia lo insegna: il cambio di prospettiva si rivela assai efficace per la risoluzione di un problema. L'intelligenza è anche questa. 

Ora, non serve a niente cercare di portare le proprie prove che si ha ragione, perché la vita non è una perenne lotta tra chi ha ragione e chi ha torto. La vita è anche ammettere il dubbio nonostante le prove raccolte, mettendo da parte i propri giudizi, se si vuole vivere in pace col mondo. Se poi si vuol fare la guerra, i più terribili possono essere proprio quelli segnati da questo aspetto.
Purtroppo, dove c'è gusto non c'è perdenza...


Tema Natale di Osama Bin Landen (domificato di default per le ore 24.00 a causa della mancanza di questo dato).
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------
  

15 settembre 2018

Differenza tra rivoluzioni solari e transiti

In astrologia, per verificare l'effetto di un transito ci si basa sul momento in cui esso si realizza. Non possiamo attribuire a transiti trascorsi mesi fa quello che ci accade oggi. Allo stesso modo non possiamo pretendere che il transito di eclissi solare o lunare possa esprimersi nel giro di un anno o nel giro di un mese. Il transito agisce nell'istante in cui si verifica. Non prima e non dopo. Le eclissi sono transiti. Perché dovrebbero sfuggire a questa regola? 

Un ragionamento diverso Invece va fatto nei confronti delle rivoluzioni solari che non sono dei transiti ma sono un'istantanea del cielo al momento del return solare. Così come il tema di nascita ci fornisce indicazioni su elementi astrologici che si manifesteranno lungo il corso della vita, allo stesso modo la rivoluzione solare indica fatti che si realizzeranno lungo il corso di un anno. Un conto è la logica dei transiti e un conto è la logica dell'imprinting della Rs e del TN. 

Siamo d'accordo sul fatto che gli effetti di un certo transito possono essere così importanti da condizionare un'intera esistenza. Ma il discorso è un altro; ossia dimostrare che l'effetto di un transito avvenuto oggi si manifesti in differita. È possibile dimostrare che un evento cominciato oggi dipende da un transito che mi colpisce oggi. Non è possibile dimostrare che un fatto che mi colpisce oggi dipende da un transito che mi ha colpito tempo fa. 

Cioè, mentre dalla rivoluzione solare possiamo estrapolare  un numero di posizioni astrologiche finite (e circoscritte a un anno solare) e possiamo trovare quindi la causa di un fatto (concreto) all'interno di quelle posizioni presenti in quell'anno, nel caso dei transiti (se dovessero funzionare in differita) non potremo sapere se quel che ci accade oggi è il frutto di un passaggio planetario avvenuto anche 20 anni fa e che ha attivato un processo vattelapesca. 

Si può solo supporre perché non si può fare diretta esperienza di qualcosa che scatena un processo in un momento in cui non accade nulla di concreto. Significa dare la colpa a posteriori a qualcosa che supponiamo debba funzionare in un certo modo. E a posteriori tutto è giustificabile. Naturalmente, il fatto che qualcosa non sia dimostrabile non significa che è falsa. Ma non è GIUDICABILE proprio per questo. Non è nemmeno vera sino a quando non si trova un modo per dimostrarla. 

Il fatto è che se da un lato non possiamo escludere nulla, dall'altro nessuno ci vieta di credere veramente a qualsiasi cosa, anche la più strampalata. Cioè non vi è più differenza sul valore di verità di affermazioni come "siamo stati creati da Dio" oppure "siamo stati creati da alieni". Sono affermazioni indimostrabili ma entrambe possibili a seconda del nostro personale grado di convinzione. Sono ipotesi. La seconda sembra più improbabile ma solo per una questione di cultura. Se non dobbiamo escludere la prima non dobbiamo escludere nemmeno la seconda poiché si tratta di due affermazioni allo stesso modo indimostrabili. 

Se ci facciamo guidare da quel che per noi sembra logico e ovvio finiamo per credere comunque a qualcosa che potenzialmente è vera ma anche falsa. Perciò quel che è indimostrabile deve rimanere a livello di ipotesi. Quindi, il fatto che i transiti planetari (compresa l'eclissi che è un transito) possano esprimersi in differita non è giudicabile perché non è verificabile e per tanto è un'ipotesi al momento indimostrabile. Né vera né falsa: semplicemente ingiudicabile, per il momento.

Ricapitolando, un conto sono i transiti planetari e un conto è l'imprinting della RS e del TN. Queste ultime non c'entrano nulla coi transiti. L'imprinting astrologico è un "fenomeno" in cui in un'istante specifico abbiamo l'attivazione delle configurazioni astrologiche corrispondenti e la persistenza per la durata di un anno per (per quanto riguarda la RS) o di una vita (per quanto attiene il TN). Ciò significa che dal momento dell'imprinting, tali configurazioni astrali sono SEMPRE attive. Le posizioni del TN e della RS non si esprimono in differita spalmate nel tempo; ma si esprimono dal primo all'ultimo giorno e su livelli diversi e in relazione a specifici transiti che ne potenziano o ne depotenziano l'espressione concreta. 

Il transito invece agisce giusto il tempo in cui avviene, appunto modulando le informazioni provenienti dal TN e dalla RS. L'unico modo per rendersi conto dell'effetto di un transito è verificarlo in pratica attraverso fatti concreti poiché ogni configurazione astrologica ha sia una componente psicologica e sia una componente fisica che si esprimono contemporaneamente (unità indivisibile psiche e soma, tempo e spazio). 

Processi che riguardano la psiche e che non sono verificabili, non possono essere giudicati perché non possono essere controllati e verificati. Perciò non credo a quell'astrologia in cui si attribuiscono SOLO significati psicologici.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Onde evitare polemiche, qui non si mettono in dubbio le credenze e le idee di specifiche persone. Si parla unicamente in generale. La necessità di essere critici può essere espressa anche solo verso le idee. Si può fare critica astrologica pur senza fare nomi e cognomi e senza entrare nel merito dell'intelligenza e dell'onestà di chi esprime le proprie idee.

03 settembre 2018

Karma e biologia


Copio incollo e condivido una email  di R. O.proveniente dal Giappone e indirizzata a me. 

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Caro Al Rami,

 

Buongiorno e buone vacanze! Ho visto che sei a Lanzarote, spero che tu ti possa rilassare e divertire.

Come sta andando la gestione di (...)?

 

Sono stato positivamente colpito da uno dei tuoi ultimi post, dove fai riferimento a questa astrologia “da salotto”, fondamentalmente figlia del new age onnivoro di matrice americana, che tanti danni sta facendo. Credo che molto abbia a che vedere con la degenerazione del linguaggio e alla nostra sempre più scarsa attenzione all’uso delle parole. Le parole sono sempre state sacre per gli antichi, e per una buona ragione. Il Vangelo dice che l’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parole che esce dalla bocca di Dio. Come tu sai meglio di me, le varie forme di psicoterapia si basano sul concetto che le parole possono impattere e modificare le nostre funzioni cognitive creando effetti importanti a livello psicofisico, sia in positivo sia in negativo. Per questo la degenerazione del linguaggio a mio avviso mette in pericolo la nostra salute mentale. 


Una delle parole più abusate è il “karma”, e l’aggettivo “karmico”. Già il fatto che si tratta di una parola straniera, la espone al rischio, ovvero alla certezza, di essere stata capita e quindi introdotta nel modo sbagliato nella comunicazione di una paese occidentale, l’Italia in questo caso. Quando qualcuno parla di karma, oggi ci si riferisce quasi sempre all’idea che ci sia un contrapasso per il quale noi siamo destinati a pagare, a espiare, le nostre azioni e pensieri sbagliati in questa e/o nelle vite successive. Il karma diventa quindi una specie di destino già scritto (anche se indecifrabile a priori, visto che nulla sappiamo di fantomatiche vite precedenti), che come un pilota automatico detta ogni aspetto della nostra vita secondo una logica di premio e punizione. 

Peccato che se uno va a vedere cosa s’intende per karma nelle filosofie orientali che l’hanno inventato, il significato è completamente diverso. Karma significa lavoro, opera, azione. Per karma gli antichi filosofi indiani intendevano il modo di funzionare, senza alcuna implicazione morale, senza premi e castighi, senza “pesatura delle anime” (concetti questi tutti di derivazione monoteista e/o del contesto mediorientale-mediterraneo), del cosmo. Se vogliamo è il principio di azione e reazione, yin e yang. Se faccio una azione, ci sarà da qualche altra parte un’azione che compensa quello che sto facendo. Quindi il karma non annulla la volontà, al contrario la esalta. Non è una forma di destino-giudizio di quello che facciamo, ma semplicemente un “bilanciamento”, senza necessarie implicazioni morali, è la descrizione del modo di funzionare dell’universo, un principio di conservazione dell’energia. Non ci sono giudici né dèi-padri che amministrano la giustizia, anzi gli dèi stessi sono sottoposti alle leggi del karma.

 

Anche la faccenda della reincarnazione è piuttosto complessa. Molti la intendono come la continuità dell’io cosciente attraverso varie reincarnazioni, così da poter dire “nella vita precedente ero Napoleone”. Tuttavia nel Buddhismo, si tende a negare l’esistenza di un io come struttura stabile dell’essere. Anzi Buddha insegna piuttosto esplicitamente che l’io è un’illusione. Che quindi noi non continuiamo a esistere veramente in vite diverse come “noi”, come io, perché l’io non esiste davvero nemmeno ora, e l’illusione dell’io viene sciolta al momento della morte del corpo. Non a caso il Buddhismo ha incontrato non poche difficoltà a spiegare come la reincarnazione avvenga senza la presenza di un’anima a fare da elemento di continuità. Alcune scuole buddhiste hanno avanzato in seguito l’idea che ciò che continua è il pontenziale al raggiungimento dell’illuminazione (tathāgatagarbha).

 

Tuttavia, di tutta questa complessità semantica e filosofica, ovviamente, in chi usa la parola “karma” non c’è quasi mai traccia.

 

Ti auguro una buona giornata!

 

R.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Implementando ciò che ha scritto R. e per rispondere a chi sostiene che in natura a ogni azione equivale una reazione uguale e contraria, mi avvalgo delle mie conoscenze in campo epistemologico per giungere a una conclusione di tipo psicologico a proposito di certe ideologie deterministiche.

Con la mia dissertazione voglio dimostrare che quando si trattano certi argomenti, generalmente si commettono errori di generalizzazione e si finisce per essere autoreferenziali, cioè si finisce per convalidare qualcosa attraverso una logica dell'ego e non attraverso una logica sperimentale (ciò che è soggettivo, con la logica sperimentale dovrebbe essere anche oggettivo; e l'obbiettivo della scienza è proprio questo, contrariamente alla fede che invece esalta la componente soggettiva del vissuto rendendola impossibile da valutare criticamente).

Questo presunto determinismo che condizionerebbe le nostre vite riscuote un grande successo e si sposa bene con alcune credenze astrologiche ancora resistenti nella mente di moltissimi studiosi. Ma bisogna fare attenzione a non confonderle per verità assoluta poiché anche esse sono soggette a rivoluzioni di paradigma. 


Se un tempo sembrava valida l'epistemologia del cosiddetto positivismo che vedeva il mondo in maniera riduzionista e meccanicista, oggi tale concezione non sembra più reggere alla prova dei fatti. Perciò, quasi con più umiltà, la filosofia della scienza ha ritrattato la vecchia visione con due nuove: quella del realismo critico e quella un po' più estrema dell'interpretativismo che però ben si sposa per le applicazioni in campo umanistico. 

Tuttavia, volendo aderire all'ideologia del realismo critico, occorre "rimisurare" la realtà con una nuova lente prospettica, meno rigida della precedente. Si parte dall'assunto che se parliamo di fenomeni biologici o di quelli legati all'infinitamente piccolo, il determinismo scompare per lasciare spazio al probabilismo. Sarebbe a dire che le leggi di causa ed effetto così come concepite dalla stra grande maggioranza della gente, possono essere applicate solo per gli oggetti inanimati dato che la realtà è molto più articolata e complessa di quel che sembra. 

Come ho potuto scrivere già in altre occasioni, l'essere vivente funziona secondo il principio dell'equifinalità e ciò corrisponde all'idea che un medesimo stimolo non porta matematicamente a una determinata reazione, ma ciò avviene solo probabilisticamente.  Il comportamento di ogni specie biologica non è soggetto alle leggi della fisica classica.

Certo, esiste una tendenza generale che ci spinge ad agire e reagire in maniera tipica; ma ciò non equivale a dire che siamo degli automi o che siamo guidati da leggi rigide. All'opposto, a prescindere (ma fino a un certo punto) dal grado di consapevolezza raggiunto in vita, possiamo agire o reagire in maniera inaspettata persino a noi stessi. Ciò equivale a dire che la nostra azione potrà portare a ricevere (a nostra volta) una reazione non certa, ma solo probabile. 

Quindi, per chi sostiene che raccogliamo quel che seminiamo, ciò è vero solo in parte. La vita di tutti i giorni ce lo insegna e già solo questo è sufficiente a falsificare e contraddire certe credenze deterministiche. 

Applicando questa nuova visione epistemologica all'astrologia, ecco che di colpo scompare la pretesa di onnipotenza e onniscienza di alcuni astrologi che addirittura dichiarano di stabilire  (attraverso la lettura del tema di nascita) quanti figli avremo.  Questo equivarrebbe a ridurre l'uomo a oggetto visto che le leggi deterministiche si applicano solo alla materia inanimata  e alla fisiologia dei corpi animati,  ma non al comportamento delle forme di vita. 

Non siamo totalmente soggetti alle leggi della fisica convenzionale ed è dimostrato dal fatto che il risultato delle nostre azioni non è sempre proporzionale a ciò che abbiamo commesso. Perciò è un salto logico eccessivo supporre che in un'altra vita tutto verrà "pareggiato". Affinché ciò possa essere ritenuto valido non è sufficiente pensare che ciò sembra giusto e sensato poiché una teoria non dimostrabile rende la stessa teoria autoreferenziale, direi tautologica.


Occorre invece scontrarsi con la realtà quotidiana. E nulla della vita di tutti i giorni lascia pensare che a ogni nostra azione corrisponda una reazione uguale o contraria. Per esempio, al gesto di brandire un bastone non equivale automaticamente il morso di un cane.  Al gesto di manifestare aggressività non corrisponde necessariamente una reazione uguale o contraria e soprattutto proporzionale all'azione commessa. 

Volendo usare un argomento più convincente, un fumatore incallito non necessariamente finisce per morire di cancro al polmone. Ciò è vero solo dal punto di vista probabilistico. Non è vero che muore di cancro al polmone e non è vero che addirittura il fumo della sigaretta migliora le vie aeree del soggetto. Non vi è alcuna reazione uguale o contraria all'azione commessa. Ma in molti casi sì. 

Il fatto che in molti casi accada ciò che ci aspettiamo non ci autorizza a generalizzare dicendo che esiste una realtà universale che può essere estesa fin dopo la morte. Si tratterebbe di un errore logico denominato "generalizzazione indebita" poiché anche un solo caso a dimostrazione del contrario, determina la falsificazione dell'assunto. Però non possiamo certo rifiutare il ruolo dogmatico di certe credenze, anche solo per il fatto che possono placare nella mente umana gli interrogativi sul perché della vita. Ma si entra nel campo della fede, luogo dove le logiche e le pretese di verificabilità non sono più ammesse. 

Con ciò voglio affermare che è inutile cercare di dimostrare le cosiddette leggi del karma (così come intese dalla maggioranza della gente) con la logica, visto che quasi nessuna logica può reggere alla prova dei fatti se appunto essi la contraddicono. E se questi fatti contraddicono certe credenze, allora è più sensato mettere da parte le varie logiche e occorre solo credere a certi assunti appellandosi a una questione di fede. 

Il che equivale a dire che chi crede nel determinismo in astrologia non può dimostrarlo con la logica ma può solo affermarlo per fede. Altrettanto, chi vuole sostenere le questioni legate alla reincarnazione o a un certo determinismo, può farlo benissimo ma ricordandosi che la logica non è dalla sua parte.

Chiaramente non è detto che ciò che è logico sia vero e ciò che è illogico è falso. Diciamo solo che abbiamo poche certezze e alcune di queste sono che in campo biologico non esiste determinismo ma che non sappiamo se ciò invece esiste una volta abbandonato il corpo fisico. Crederci o meno è solo una questione di fede.

Naturalmente non possiamo nemmeno accettare l'assunto che è vero solo ciò che sentiamo intimamente perché ciò sfuggirebbe al principio della falsificabilità: come può esser falsificato qualcosa che già in partenza riteniamo vero? Corrisponde un po' all'affermazione dei testimoni di Geova quando dicono che bisogna credere alla Bibbia perché sulla Bibbia c'è scritto di credere nella Bibbia. Perciò anche questo assunto è autoreferenziale, cioè illogico, un "petitio principii". 

Anche in questo caso, accettare tale "argomento circolare" è solo una questione di fede che convince solo perché, psicologicamente, siamo tentati a prendere per buono tutto ciò che ci pone al centro della valutazione. Insomma, siamo sensibili al fascino di poter essere metro di giudizio di tutto e tutti, cosa che tra l'altro è stata già disconfermata dagli studi sulla percezione umana che invece è limitata e fallace. 

Le nostre sensazioni talvolta possono essere efficaci e portarci a intuizioni sensazionali; ma pensare di essere infallibili è un atto di presunzione o di ingenuità. Per qualcuno, evidentemente, pensare di essere infallibile può servire a vivere meglio la propria vita; ma questa è la dimostrazione di come le ideologie sono fortemente influenzate dalle proprie emozioni e dai propri bisogni. E ciò, non per forza è qualcosa di negativo. Però, almeno capire questo è un segno di consapevolezza. 

Insomma, beato chi vive di certezze, poiché la mia unica certezza è quella di essere fallibile. Può far bene una posizione di cautela come la mia? Secondo me sì, perché ciò può aprire la mente a più possibilità. Chi riconosce di essere fallibile, infatti, può decidere di stare più attento a non sbagliare. Può far bene una posizione più dogmatica? Sì, se ci fa sentire più sicuri. Ma attenzione a non scambiare il bisogno di sicurezza con il bisogno di "verità". 

01 settembre 2018

LEZIONI DI ASTROLOGIA 55: I SEGNI PIU' COMPATIBILI e le AFFINITA' DI COPPIA


Oggi parliamo delle compatibilità di coppia in astrologia.
Su questo argomento vi sono molte leggende metropolitane che derivano dalla
tradizione astrologica. Secondo molti autori i segni zodiacali compatibili
sarebbero quelli appartenenti allo stesso elemento.

I segni di fuoco Ariete, Leone, Sagittario andrebbero
d’accordo tra di loro, così i segni di Terra Toro, Vergine, Capricorno, e così,
quelli di Aria Gemelli, Bilancia, Acquario e infine quelli di Acqua: Cancro,
Scorpione, Pesci.

La tradizione però ci parla di ulteriori attrazioni tra
segni appartenenti ad elementi compatibili. Perciò i segni di Terra sarebbero
compatibili con quelli di Acqua mentre i segni di fuoco sarebbero compatibili
con quelli di Aria.

Tutte queste indicazioni, però non trovano conferma nella
realtà dei fatti e nelle ricerche condotte. Perciò la tradizione sbaglia così
come sbagliano quei testi e quegli autori che si rifanno ad essa. 

Facciamo un passo indietro: non possiamo sapere se due
persone saranno compatibili analizzando solo il proprio segno zodiacale. E
anche avendo a disposizione decine di altri fattori astrologici da analizzare,
risulta ancora molto difficile stabilire con precisione assoluta se c’è
compatibilità o no. Ricordate che l’astrologia è una disciplina sempre in
crescita, dove certe credenze del passato possono essere sostituite da quel che
emerge dalle nuove ricerche. Quindi prendete tutto sempre con le pinze.

La branca astrologica che si occupa di stabilire la
compatibilità di coppia in astrologia si chiama sinastria e si basa sul fatto
di confrontare segni e pianeti di due persone per stabilire se vi sono contatti
armonici o disarmonici. Per stabilire cosa è da considerare armonico e cosa no,
alcuni astrologi hanno fatto delle ricerche ed è venuto fuori che:

1) Didier Castille ha scoperto che un altissimo numero di
coppie sposate appartiene allo stesso segno zodiacale. Quindi, anche se
qualcuno di voi non sopporta chi appartiene al proprio segno zodiacale, la
statistica dice che questa regola è valida per molti ma non per tutti.
Ovviamente questo non è sufficiente per determinare la durata di un rapporto;
ma è un elemento utile.

2) Ciro Discepolo ha scoperto che un altissimo numero di
coppie sposate e consolidate riguarda persone appartenenti a segni in
congiunzione, quadratura e opposizione. Così sarebbero compatibili tra loro gli
Ariete, i Cancro, le Bilancia e i Capricorno; poi sono compatibili Toro, Leone,
Scorpione e Acquario. Poi sono compatibili tra loro i Gemelli, Le Vergini, i Sagittario
e i Pesci. Se nonostante tutto non trovate compatibilità è perché interverranno
altri elementi astrologici negativi che col segno zodiacale non c’entrano
nulla. 


3) Io in molti anni di pratica ho constatato che c’è
compatibilità con qualsiasi segno purché i due nascano in giorni vicini. Per
esempio chi nasce il 21 dicembre potrebbe essere compatibile con chi nasce
attorno al 21 marzo, o al 21 aprile, o al 21 novembre etc. etc. O chi nasce il
primo 1 marzo potrebbe essere compatibile con chi nasce attorno al 1 di
ottobre, o di novembre, o di gennaio, etc. etc.

4) Ho inoltre osservato che c’è compatibilità tra chi (ha il
Sole in un certo segno) cioè nascere sotto un determinato segno zodiacale, e
chi ha la Luna nel segno zodiacale del partner. Faccio un esempio. Io ho la
Luna in Leone e la mia compagna ha il Sole nel Leone (cioè è nata sotto il
segno del Leone). Questa è una cosa che dice anche la tradizione astrologica;
ma la mia osservazione è un po’ diversa perché ho notato compatibilità anche se
il Sole del Soggetto A e la Luna del soggetto B non sono molto vicini tra loro.

Queste informazioni sono gli ultimi aggiornamenti validi per
studiare le compatibilità, ma la ricerca astrologica continuerà ancora e
scopriremo altri segreti zodiacali.

Ricordate
che tutto questo è solo per pochi, soltanto per te, e a tutti gli altri:
schhhhhh!


 

(Attenzione: tutti gli oroscopi non hanno alcuna validità e
hanno il solo scopo di intrattenimento.)


Richiedi una consulenza GRATIS di astrologia scrivendo a
ggaleota@libero.it

(Attenzione: tutti gli articoli a carattere astrologico con
nozioni di psicologia hanno il solo scopo di promuovere la cultura astrologica
come ipotesi di indagine per una ricerca libera e deontologicamente corretta,
nel pieno rispetto della libertà di culto e senza pretesa di interferenze
professionali.)

Richiedi una consulenza GRATIS di astrologia scrivendo a
ggaleota@libero.it