29 settembre 2018

Le fake News su Al Rami


Diciamolo senza indugi: il web è uno "scatolone" talmente ampio da contenere qualsiasi tipo di informazione dove diviene sempre più difficile riconoscere le notizie vere dalle cosiddette bufale. 

Certi non lo fanno apposta a inserire notizie false: è proprio che hanno il cervello che non ce la fa a elaborare le informazioni in maniera sensata. Non è sempre e solo voglia di scherzare; ma alle volte si tratta di vera e propria incapacità a ragionare correttamente. 


Le fake news spesso nascono da deduzioni errate in cui si mettono insieme due o tre indizi e se ne fa un minestrone.
Per esempio sul mio conto ce ne sono una miriade di minestroni, alias deduzioni fallaci.
Ecco una breve lista: 

1) Siccome ho scritto che sono laureato in psicologia, qualcuno afferma che io mi spacci per psicologo. In pochi sanno che si può essere laureati in psicologia senza tuttavia essere psicologi. Anche se è poco risaputo, le cose stanno in questo modo e basta poco per infangare il nome di una persona arrivando a conclusioni stupide. A parte che bisognerebbe dimostrare l'abuso della professione. (Qualcuno di quelli che hanno letto tale castroneria, mi ha anche chiamato sul cellulare per chiedermi se facessi consulenze psicologiche ma ho spiegato che non sono abilitato a farle e di non credere alle bufale di certi impostori. Fortunatamente ora si tengono lontani dalle fake news dei certi utenti).

2) Siccome ho fatto un video dove parlo di integratori alimentari, qualcuno ne ha dedotto che io rilascio ricette mediche, che faccio prescrizioni, etc. etc. Mancava poco che mi dicessero che faccio anche interventi chirurgici! Anche questo è falso ed è dimostrazione invece di una scarsissima capacità deduttiva che fa pensare a stupidità abissale o a cattiveria.

3) Siccome ho intenzione di scrivere un libro che tratti di psicologia e astrologia, qualcuno ne deduce che io voglia creare una commistione tra le due materie o che voglia che si facciano diagnosi psichiatriche con l'astrologia. Praticamente è un'esplosione atomica di "pippe mentali" giusto per fare polemica e per puntarmi il dito contro! Altrimenti come si può gridare allo scandalo?
 
Ma veramente è necessario gridare allo scandalo? A me sembra più che altro aggressività repressa che viene fuori mascherata da perbenismo. Non si valuta più la persona che sta dietro a certe affermazioni, con le sue emozioni e desideri. Si deumanizza l'interlocutore pur di polemizzare su un presunto torto.
Ora, non vi racconto gli altri milioni di fake news che esistono sul mio conto perché non basterebbe un anno intero. 

Il problema fondamentale è che certe volte la stupidità umana è peggio della cattiveria. Persone incapaci di formulare un pensiero critico, ma convintissime di averlo fatto, possono risultare molto pericolose perché in men che non si dica possono rendere virale una panzana colossale che può condizionare l'opinione pubblica. 

E poi diciamolo chiaramente che con la TV da zuffa, si è inaugurata un'epoca in cui ci si sofferma a leggere soprattutto gli articoli dove si parla male di qualcuno. Sembra che la gente sia assetata di vendetta, pronta a giudicare tutto e tutti indiscriminatamente

Così ci godono quando l'inviato di trasmissioni TV incalza il politico con domande a trabocchetto, o quando il giornalista scopre un abuso qualsiasi. Sono cose che fanno sperare nella giustizia e che ci fanno pensare che i crimini non resteranno mai impuniti. 

Il che è giusto a patto che l'informazione sia corretta. Invece sul web vi è una sovrapposizione di stati in cui ciò che è vero, paradossalmente, sembra essere poco credibile. Viceversa, le notizie false sembrano avere più successo. Anche se i motivi possono essere tanti, secondo me la gente finisce per credere a qualsiasi cosa purché:

1) si contesti il sistema sociale o scientifico;
2) si denunci pubblicamente qualcosa per qualsiasi motivo. 

Questi secondo me sono i due motivi principali o solo due tra i più importanti.

In sintesi, ribellione e giustizialismo. Questi sono i pilastri fondamentali degli utenti dei social. Non conta la verità; ma conta che la verità costituita sia sostituita da un'altra più alla moda. Non conta che si faccia veramente giustizia; ma conta la giustizia fai da te, dove il primo che capita si improvvisa giustiziere.

Ma per fortuna esiste la giustizia vera, quella fatta da persone competenti che non sta a passare il tempo sul web per sparlare o tramare nell'ombra. E  talvolta può succedere che i castelli in aria di chi è convinto di fare giustizia, possano ritorcersi contro a chi li ha realizzati. Insomma, non si può scherzare grossolanamente con la vita delle persone...

Il problema del web è che non è sempre chiara e netta la percezione dell'esagerazione. E questa esagerazione o distorsione della realtà è tanto più grave quanto più chi giudica sarà incapace di accendere il cervello e di comprenderlo. Infatti non c'è persona più pericolosa di chi è troppo convinta di ragionare correttamente. Se si accendesse in tempo il cervello, non esisterebbero le fake news. 

La differenza tra la lingua scritta e quella parlata sta nel fatto che nel primo caso possiamo riflettere sulla nostra stessa riflessione e non solo per correggere la forma espressiva, la sintassi, la grammatica. Si tratta di un'operazione che richiede più tempo e pazienza. Perciò le operazioni deduttive del proprio pensiero possono essere anche revisionate.  Le Fake news sono la dimostrazione del fatto che in un mondo virtuale sempre più dinamico e frettoloso, non si riflette abbastanza. Oppure significa che qualcuno, nemmeno con le più sofisticate riflessioni può partorire idee intelligenti.

Ma se l'intento è proprio quello di lanciare una "bomba" per fare del male a qualcuno, bisogna sempre ricordarsi che ce ne sarà sempre una che esploderà tra le proprie mani prima di essere lanciata...

Chiaramente questo non è un trattato di sociologia; ma solo riflessioni di una mattinata.