05 novembre 2015

Psicoanalisi e astrologia 2^ parte.

Con il precedente articolo eravamo rimasti all'idea di Freud che i sintomi relativi a quella che comunemente veniva chiamata isteria erano esperienze cariche dal punto di vista emotivo e in qualche modo traumatizzanti. Egli le chiamò traumi psichici. Andando a ritroso nella sequenza dei ricordi si poteva risalire all'episodio che aveva generato tali conflitti. Studiando le esperienze di Breuer, Freud scopre che erano molto simili alle sue. Per esempio cita, in una sua conferenza, il caso di una sua paziente che presentava un tic nervoso quando si emozionava: la donna produceva uno schiocco rumoroso con un movimento della bocca. Andando a scavare nel passato di questa, Freud scopre che il problema era sorto quando un forte temporale spaventò i suoi figli. Desiderava fare il minor rumore possibile per non spaventarli ancora; ma come risultato ottenne quel tic nervoso che, paradossalmente di rumore ne faceva.

Quello di cui soffre una persona è generalmente un ricordo. Soffrono di reminiscenze afferma Freud e per spiegare bene la questione fa riferimento ai simboli mnestici. Parliamo di un qualcosa che serva a celebrare e tenere vivo nella memoria un episodio importante. Per esempio la costruzione di una statua che commemora i caduti in guerra. Serve a mantener vivo il ricordo perché simboleggia qualcosa di ormai superato affinché non venga dimenticato. Allo stesso modo, alcuni soggetti vivono immersi nel passato e non riescono a vivere la realtà del presente. Ovviamente bisogna distinguere tra una fissazione "sana" e naturale (come il dolore per la perdita di un caro) dalla fissazione che persiste per tantissimi anni, come appunto il tic della donna che durava da 15 anni, anche dopo che si è dimenticato l'episodio che ha provocato il problema. 

Ma come avviene in pratica tutto ciò? Tutto dipende dalla repressione di un'eccitazione intensa; e la stessa carica emotiva che ha portato alla nascita del problema è paradossalmente, anche la soluzione al problema. In pratica abbiamo una carica emotiva repressa che non potendo venir fuori, perché troppo dolorosa, subisce un effetto deformante attraverso il sintomo. Sarebbe un po' come un fiume in piena che a causa di una frana (il desiderio di reprimere) rompe gli argini: l'acqua finirebbe per allagare le case vicine producendo grossi danni. C'è chi per esempio "scoppia" e chi invece somatizza e traduce il trauma in sintomo. Freud chiama questo processo "conversione isterica". Il sintomo però spariva se il paziente riviveva la stessa emozione che era stata controllata, e la viveva con lo stesso coinvolgimento emotivo che caratterizzò l'evento. 

Secondo le ricerche di fine '800 la coscienza era intesa come una serie di raggruppamenti psichici relativamente indipendenti tra loro, un po' come i pianeti che posti all'interno del proprio quadro astrologico creano a gruppi, relazioni angolari tra loro. Uno di questi gruppi diviene la manifestazione conscia della psiche; mentre le altre rimangono nell'inconscio. Potrei azzardare l'ipotesi che le posizioni dei pianeti nelle Case rappresentino la manifestazione inconscia della nostra psiche, mentre la posizione nei segni determinano la parte cosciente. Un po' come dire che, siccome ho il Sole nella IV Casa in Sagittario, a livello conscio sono Sagittario ma inconsciamente sono Cancro. Però sappiamo che la parte inconscia domina sulla parte cosciente ed è per questo che anche una volta dimenticato il trauma, o rimosso, continua a manifestarsi sotto forma di nevrosi o di sintomo (una paralisi per esempio). Ipotizzo questo poiché è molto più facile riconoscersi nelle inclinazioni date dalla posizione del Sole nei segni piuttosto che dal Sole nelle Case. Ma è anche vero che, col passare degli anni, ho imparato a riconoscere il peso della mia IV Casa, confermando così quanto afferma Ciro Discepolo (un mostro sacro del sapere astrologico nonché mio maestro) circa il fatto che la Casa solare ha più pregnanza rispetto al segno. 


Buongiorno a tutti, sono nuova del forum, vorrei un aiuto per interpretare questa sinastria perché questo rapporto è molto significativo per me dato che ha una storia molto complessa. Un incontro che inizia 20 anni fa quando eravamo studenti universitari,
tra noi non c'è mai stato nemmeno un bacio (anche se ci siamo andati molto vicini, e comunque sempre per colpa mia che mi trattenevo) ma una grande empatia, sguardi su sguardi essendo tutti e due timidi, secondo me fu uno scambio di anime sensibili
con vuoti da colmare (entrambi con problemi nelle famiglie di origine) e una grandissima attrazione fisica mai sentita in vita mia. Dopo alcuni mesi in cui io mi stavo sempre più avvicinando a lui, e in cui lui mi appariva dolce ma ambiguo (forzando un po' la mano
sulla mia gelosia) io ho troncato il rapporto (anche perché non riuscivo più a concentrarmi nello studio e avevo perso ogni lucidità) dicendogli di non frequentare più i luoghi che frequentavo io, perché capivo che per lui non sarei mai stata l'unica, e quindi lo feci come difesa per non soffrire. Appena divisi siamo stati male, io malissimo, come se avessi perso una parte di me. Ad aprile l'ho ricontattato in seguito ad una mia crisi, ho ricominciato a pensare a lui ascoltando canzoni d'amore e a piangere per la nostalgia e per il rimorso di averlo trattato male... Dopo tante parole che ci siamo scritti di notte e giorno per giorni consecutivi e dopo esserci rivisti due volte, sembra che tra noi l'attrazione sia sempre più forte... E io dopo 20 anni proprio non speravo che lui volesse proprio me, mi sembra un sogno!!!
Ma abbiamo molti conflitti nel dialogare soprattutto lui non si apre ancora molto al dialogo. Siamo tutti e due impegnati e per non far soffrire i partner vorremmo vederci come amanti. La mia paura è che da parte sua ci sia per lo più tanta attrazione e non l'amore profondo che sento io.

Cara lettrice, come puoi leggere in alto nella colonna di destra, non eseguo consulenze di coppia se non in privato poiché analizzare due soggetti risulta complesso e lungo. Comunque, se tu volessi conoscere in maniera approfondita la questione potresti richiedermi una consulenza in privato oppure partecipare al mio seminario sull'astrologia della coppia in provincia di Udine, il 5 e il 6 dicembre. Però voglio spendere lo stesso alcune parole, relativamente al tuo caso. I tuoi Marte e Urano sono in opposizione all'ascendente del tuo "amante" e questo non è proprio un bell'aspetto, anche perché le orbite sono molto strette. Ma sappiamo che ci sono relazioni che durano anche tutta una vita con dissonanze del genere. In questo periodo hai Urano che circola in angolo di opposizione alla congiunzione Urano-Marte che hai nella tua 5^ Casa e questo mette in evidenza la tua voglia di rivoluzione, di rinnovarti e penso che in effetti potresti combinare un grosso guaio perché Marte non è mai gentile. Ho delle remore molto forti nel credere che questa relazione possa durare nel tempo anche perché i transiti di Urano non portano mai stabilità: portano certo grandi cambiamenti e novità; ma partiamo dal presupposto che hai una 5^ Casa molto ricca di pianeti che non mi fa pensare affatto a una vita sentimentale tranquilla. Tra due anni Giove sarà nella tua 5^ Casa e dovrebbe portare un po' più di calma. Staremo a vedere. 



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