08 novembre 2015

Psicoanalisi e astrologia 5^ parte.

Uno dei modi più efficaci, secondo Freud, per leggere nell'inconscio, è quello dell'interpretazione dei sogni. Secondo lui si diventa psicoanalisti con lo studio dei propri sogni: ci permettono di prendere dimestichezza con quanto riteniamo estranei alla nostra personalità visto che li dimentichiamo appena svegli. Inoltre, sembrano essere assurdi o inesatti rispetto alla nostra realtà e anche questo è un fattore da tenere bene in mente per comprendere l'inconscio.

Il bambino, generalmente sogna che vengano appagati i suoi bisogni, come l'essere accudito, l'essere nutrito, il fatto di trovarsi al sicuro tra le pareti domestiche assieme alla propria famiglia, o di giocare con un nuovo giocattolo. Nell'adulto sia ha la stessa cosa, ma il tutto è sottoposto a un processo deformativo così che nel contenuto onirico manifesto si evidenzia quello che ricordiamo ma che invece sono una deformazione di quel che è contenuto nell'inconscio. Questo significa che nella fase del sonno non accediamo al nostro inconscio che invece è qualcosa di ancora più profondo.

Infatti, anche nel sogno intervengono conflitti, seppur a un livello di coscienza e consapevolezza bassissimi. Allora i meccanismi di difesa che scattano automaticamente in difesa dell'io producono i sogni che derivano da pensieri onirici inconsci, deformati dalle resistenze che intervengono anche in questa fase di abbandono che è il sonno. E le resistenze a questo punto non fanno altro che celare dietro a un "travestimento" quel che sta dietro al sogno, cioè quel che ci vuole comunicare l'inconscio.

Anche in questo caso, il sogno è spesso un'allusione, un rimando ai contenuti dell'inconscio. Il sintomo è in analogia rispetto ai contenuti inconsci del soggetto e la stessa cosa è per il sogno. È evidente, a questo punto, che l'astrologia si presta benissimo alla lettura dell'individuo per mezzo delle analogie che dipendono da una precisa posizione astrologica o dall'insieme del tema di nascita; e come detto in precedenza anche relativamente al funzionamento biologico della psiche (clicca QUI), il cervello umano è strutturato proprio in funzione del riconoscimento degli oggetti e dei fatti sulla base delle somiglianze e delle differenze che sa scorgere in essi. Se il cervello opera su questi presupposti è facile comprendere che in maniera del tutto spontanea dovevamo costruire relazioni che potessero descrivere l'appartenenza a un gruppo con caratteristiche specifiche, fatto da persone con caratteristiche simili, e descrivere la natura allo stesso modo, inventando e costruendo un sistema di rappresentazione del mondo e dell'uomo (l'astrologia). Secondo questi termini, per me l'astrologia diventa una spontanea conseguenza dell'attività cerebrale, sebbene la stessa abbia risentito anche di processi culturali (clicca QUI). Penso che qui stiamo compiendo una rivoluzione nel campo astrologico e spero che queste tematiche possano, in futuro, essere maggiormente sviluppate anche da altri colleghi. 

Ricapitolando, il contenuto onirico manifesto, i sogni, è in realtà un travestimento di ciò che c'è ancora più in profondità, nell'inconscio; e l'interpretazione di questi ci fornisce indicazioni sul loro significato reale, ossia un desiderio inappagato che è stato rimosso e quindi deformato. Ciò che ha portato a questa deformazione è il lavoro onirico, che è infine la risultanza di una dissociazione tra raggruppamenti psichici diversi. A dirla tutta, secondo Freud, questi bisogni non appagati riguardano esperienze della primissima infanzia. Ovviamente qui ci riferiamo al contenuto dei sogni che riguardano che presenta un problema importante: non tutti i sogni infatti hanno a che fare con esperienze che riguardano l'infanzia e non è nemmeno vero che solo nell'infanzia possiamo trovare esperienze traumatiche. Però è vero che è nell'infanzia che si struttura il modus operandi della mente di ogni individuo. 

Quindi, per certi versi attraverso il sogno il bambino che è nell'adulto continua a vivere, e conserva i suoi desideri, quelli che fu costretto ad abbandonare; e questo attaccamento al passato è naturalmente legato al bisogno di autoconservazione, anche se non sempre si dimostra vincente per la nostra evoluzione. 

Ciò che è evidente in tutto questo discorso è che ciò che emerge alla coscienza non è mai quel che di vero alberga nell'inconscio; è sempre una manifestazione allusiva, simbolica che, sempre per i motivi di cui sopra prende forma nella costruzione dei miti e delle leggende.  Ma non finisce qui: anche i famosi atti mancati, ossia le dimenticanze di cose che si conoscono (i nomi delle persone per esempio) i lapsus, gli oggetti smarriti, cioè tutte quelle cose che noi attribuiamo alla distrazione, in realtà sono anch'esse allusioni, che si riferiscono a ciò che viene rimosso dalla coscienza e possono essere visti come sintomi di impulsi rimossi. Questo serve a far comprendere che ogni manifestazione della nostra psiche, anche quelle più "normali" è caratterizzata dal fenomeno della rimozione. 

In conclusione, qualcuno potrebbe chiedersi che non sia rischioso per il paziente che il terapeuta tiri fuori dalla coscienza i contenuti rimossi. Certo, Freud dice che spesso è necessario soffrire per ottenere una guarigione, esattamente come fa il chirurgo che per levare un male spesso è costretto a operare. Ma ciò che è più importante è il fatto che questi contenuti, una volta affiorati alla coscienza divengono meno lesivi poiché, come spiegato negli articoli precedenti, hanno più potere nell'inconscio dato che è questo ad avere il controllo sulla parte cosciente dell'individuo. Questo in qualche modo serve a comprendere che la consulenza astrologica che qualcuno potrebbe definire "terroristica" alle volte è proprio necessaria per sollecitare un cambiamento. 

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