Si chiama retroazione negativa ed è quel processo mediante cui ogni sistema aperto usa gli elementi esterni per mantenere intatta la propria organizzazione interna.
È una condizione di vitale importanza per l'omeostasi, per l'equilibrio; ma quando il sistema (per esempio l'uomo) non si adatta all'ambiente pur di mantenere la propria stasi, allora abbiamo uno squilibrio che potrebbe divenire patologico.
Per esempio mi viene in mente quando un soggetto percepisce tutto quello che gli sta attorno come se fosse ostile, anche le cose che non hanno veramente nulla a che fare con l'ostilità. In quel caso il "sistema" è organizzato affinché di "default", in maniera automatica, tutto venga percepito come ostile. Si tratta di una deficienza, di una mancanza, di una limitazione che avviene per difesa, come se avessimo una specie di pilota automatico che scatta in precise circostanze. Vedere le cose in maniera unilaterale è un limite. Fissarsi su di un concetto senza concedersi la possibilità di cambiare idea, è rigidità.
Siamo rigidi nei confronti di noi stessi, nei confronti delle idee degli altri, nei confronti dei giudizi che diamo agli altri e chi più ne ha più ne metta. Eppure l'esperienza insegna che possiamo vedere le cose in maniera differente se solo spostiamo il nostro punto di vista verso un'altra direzione, senza che ciò possa significare la perdita della propria individualità.
Ecco: l'ostacolo più grande alla crescita è la difesa dell'ego. E chi è il difensore, il padre interiore che ci spinge a dire di no? È Saturno. Saturno può essere tanto saggezza e tanto un freno, una rigidità.
Saturno è ciò che può essere utile alla nostra omeostasi perché aiuta a conservare la nostra individualità; ma è anche ciò che riguarda il rifuto all'adattamento, il rifiuto al cambiamento.
Osservate la posizione di Saturno, soprattutto nei riguardi dei luminari e dell'ascendente. Se Saturno è armonico allora può essere una buona fonte di equilibrio e mantiene la stabilità dell'umore anche in circostanze in cui si debba cambiare. Insomma, è un elemento utile al mantenimento dell'equilibrio psicofisico, soprattutto se in aspetto alla Luna. Ma se gli aspetti sono dissonanti allora si manifestano le rigidità, la difficoltà al cambiamento e a venirne fuori vittoriosi quando il cambiamento è obbligato.
Può agire producendo veri e propri blocchi, per esempio nell'azione, quando la dissonanza è a Marte, poiché a volte produce i procrastinatori; o blocchi ossessivi quando parliamo di quadrature a Mercurio.
Ricordiamoci che Saturno è la censura, il controllo, la regola, e questa diviene rigida con le dissonanze, e può essere indirizzata verso di sé, verso il prossimo o in entrambe le direzioni. Il rischio è il troppo che stroppia che può divenire lesivo per sé stessi e per chi sta attorno. Un campo troppo rigido per esempio, potrebbe essere evitato.
Le rigidià, con le dissonanze, spesso emergono in manifestazioni pessimistiche: Saturno dice di no a tutto per difesa... Le dissonanze di Saturno ci vogliono ricordare che dobbiamo imparare a lasciare andare, che dobbiamo imparare a non tirare troppo la corda e che occorre essere più elastici con noi stessi e col prossimo se vogliamo una vita più serena e meno frustrante per sé e per chi ci sta vicino.