Ogni volta che effettuo una
consulenza astrologica registro la conversazione perché c’è sempre chi distorce
il senso di ciò che dico. Si tratta di un fenomeno psicologico abbastanza noto
giacché ognuno di noi interpreta ciò che ascolta in base al proprio stato
d’animo, in base alle proprie motivazioni e convinzioni. L’essere umano non è
mai un passivo ricevente di informazioni, ma è sempre parte attiva di un
processo di costruzione della realtà. Per tale motivo, studiare la materia astrologica
attraverso la manualistica non è sufficiente: c’è sempre la possibilità di
fraintendere.
Per esempio c’è chi da anni
studia ogni libro in commercio, ma per quarant'anni ha creduto di aver capito
una regola astrologica di Ciro Discepolo che invece è stata travisata
completamente. Dunque sarebbe preferibile seguire un maestro, almeno per i
primi anni del proprio percorso. Il problema è capire chi seguire dato che nel
mondo astrologico leggiamo tante di quelle nozioni che spesso ci dicono tutto e
il contrario di tutto. In più aggiungiamoci il fatto che attraverso il web è
davvero difficile comprendere chi ha voce in capitolo: tutti si ritengono
esperti, anche chi studia da pochi anni; tant’è che il lettore a digiuno di
astrologia non riesce a capire chi è l’esperto tra due o più studiosi. Se poi
consideriamo il fatto che l’astrologia non è una scienza esatta, ognuno si
sente autorizzato a sopravvalutare il proprio pensiero.
Vale la pena dare alcuni
chiarimenti: ogni astrologia serve a uno scopo diverso. Per esempio
l’astrologia esoterica ci parla di processi legati alla propria “anima”, e lo
stesso vale per la Karmica e l’astro-psicologia. Lo scopo di descrivere la
psiche del soggetto e gli eventi della vita terrena invece spettano
all’astrologia giudiziaria, che è svincolata da aspetti religiosi. Talvolta
però, ci si confonde e si usa l’una per uno scopo che non gli compete. Per
esempio, chi non riesce a comprendere qualcosa della vita di un soggetto
analizzando il suo quadro astrologico secondo la prospettiva giudiziaria, può
ricorrere alla famosa Trutina Ermetis, un oroscopo di concepimento utilizzato
in astrologia esoterica. In realtà il calcolo non giunge a stabilire la vera
data del concepimento (anche perché non è possibile calcolarla con precisione assoluta nemmeno usando gli strumenti della scienza), ma si riferisce a una data
che simbolicamente lo rappresenta. Insomma, si tratta di un calcolo arbitrario
e irrealistico. Ma può riguardare veramente qualcosa della vita del soggetto? Ma a parte ciò, siamo sicuri che lì dove non arriva l’una arriva
l’altra astrologia? Quanto
possiamo conoscere della nostra vita tramite l’astrologia? Siamo sicuri che
risponda a ogni interrogativo?
Spesso “l’arte di Urania” è una
questione di fede collegata necessariamente alla nostra sensibilità. I nostri
paradigmi, le nostre conoscenze, il nostro vissuto, può influire moltissimo
sulla lettura della realtà, sull’interpretazione dei fatti. Perciò sembra
esserci veramente poco di oggettivo in tutto ciò. Da un lato c’è la nostra
percezione delle cose, dall’altro lato c’è il grado di influenzabilità del
consultante col suo punto di vista, e da un altro lato ancora c’è un sistema
che per natura risulta essere vago. Per questo occorre esplicitare le regole a
monte che stanno dietro a ogni astrologia, tale che lo scontro coi fatti
risulti il più onesto e oggettivo possibile. Questo risulta assai difficile se
il nostro approccio è religioso dato che ci si riferisce a questioni dell’anima
che non possono essere valutate e osservate. Ci si può persuadere della
fondatezza di certe affermazioni quando esse risuonano convincenti alle nostre
orecchie, quando sono formulate in maniera elegante, logica, affascinante. Tuttavia è filosofia perché per dimostrare
che qualcosa è vera occorre più del semplice ragionamento.
Allora vediamo insieme quali
sono, secondo me, alcuni dei requisiti che dovrebbe possedere un qualsiasi
soggetto che si appresta a studiare seriamente l’astrologia:
1) Prima di tutto occorre una
predisposizione allo studio: anche volendo approcciare alla visione religiosa
della materia, occorre avere conoscenze in campo della filosofia della scienza
perché non possiamo trattare il tema della verità e della realtà senza una
buona preparazione.
2) Se vogliamo studiare la psiche
del soggetto è necessario studiare la psicologia e il significato specifico di
certi termini. Ma per psicologia non intendo i testi di Jung, perché essi non sono assolutamente sufficienti.
3) Se vogliamo fare ricerca
astrologica non dobbiamo credere ad alcun dogma astrologico: tutto va messo in
discussione partendo dal presupposto che ogni conoscenza è provvisoria.
4) Sarebbe preferibile seguire un
maestro che possa darci delucidazioni su alcuni concetti chiave della materia,
poiché lo studio da autodidatta aumenta le probabilità di fraintendere
qualcosa.
5) Sarebbe auspicabile prendere
gli insegnamenti di un maestro come punto di partenza per proseguire nella
ricerca, nel caso questa fosse lo scopo dei nostri studi, poiché si presuppone
che nessuno detiene verità assolute.
6) Occorre studiare ogni tipo di
astrologia per farsi un’idea generale di come vengono trattati gli argomenti,
ma poi occorre scegliere una direzione ben precisa per non incorrere in
dissonanze cognitive e praticare astrologie che sono soltanto minestroni e ricche di contraddizioni.
7) Bisogna escludere l’idea che
l’integrazione delle diverse astrologie possa allargare i punti di vista sulla
medesima questione, proprio perché molte volte le indicazioni di un’astrologia
sono in conflitto con quelle di un’altra (per esempio chi nasce sotto il segno
del Leone, sarebbe invece del Cancro per chi pratica l’astrologia indiana).
8) Occorre prima di tutto
domandarsi cosa ci si aspetta dall’astrologia, per poi scegliere quella che si
avvicina di più alle nostre aspettative.
9) Occorre avere conoscenze della
storia dell’astrologia e nozioni astronomiche perché esse possono facilitare le
nostre riflessioni e deduzioni nel caso volessimo procedere nel campo della ricerca.
10) Occorre studiare la
psicologia nel caso volessimo verificare l’attendibilità delle affermazioni del
nostro interlocutore e stabilire quanto sia obbiettivo il nostro esame della
realtà.
11) Occorre studiare e tenere bene
a mente soprattutto le critiche e le osservazioni che gli scienziati fanno agli
astrologi circa l’astrologia, perché costringono a rimettere in discussione le
nostre credenze.
12) In ultimo occorre
interrogarsi sul peso delle variabili ambientali nell’interpretazione di un
caso: infatti nessuno ci obbliga a credere che l’astrologia sia un completo
strumento di conoscenza e che ci parli di verità universali e apodittiche.