26 gennaio 2019

L'astrologia che va contro l'uomo.


L'astrologia, o meglio dovremmo parlare di astrologie poiché ogni scuola ha le sue regole, i suoi paradigmi, le sue ideologie. Per esempio esiste l'astrologia oraria che non si basa su presupposti causalistici ma sincronistici. Non conta il tema natale del soggetto ma l'istante in cui si pone la domanda. Un po' come la lettura delle carte. Per taluni la sincronicità non c'entra nulla con l'astrologia, per altri non c'entra nulla il causalismo, per altri ancora gli orientamenti non si escludono a vicenda. Oppure c'è l'astrologia karmica che presume di stabilire le vite passate dell'individuo e qualcuno può del tutto legittimamente affermare che è solo filosofia o fede. Poi esiste l'astrologia giudiziaria, ma qualche astrologo potrebbe ritenere poco etica questa astrologia perché prevedere qualcosa può influenzare o addirittura terrorizzare il consultante. 

Poi c'è invece chi pratica l'astrologia psicologica ma anche questa può essere contestata da chi pensa che l'astrologo non deve fare lo psicoterapeuta, appunto perché potrebbe suggerire consigli sbagliati o addirittura nocivi. Poi esiste anche l'astrologia evolutiva e qualcuno potrebbe dire che con tale branca si arriva a dire tutto e il contrario di tutto, anche in questo caso dando al cliente consigli sbagliati, magari fuorviandolo. Per non parlare poi dell'astrologia esoterica che alcuni pensano serva solo a fare filosofia dato che tratta il tema dell'anima. 

E l'astrologia indiana? La critica più comune è quella che se usiamo lo zodiaco indiano apparterremmo a un segno diverso e ciò non corrisponde coi fatti dell'astrologo occidentale. E l'astrologia mondiale da oroscopo? C'è chi usa le posizioni dei pianeti nei segni per dire come dovremmo comportarci per essere in sintonia con il cosmo. Come a dire che l'astrologo si atteggia a depositario di una verità universale. Insomma, esistono mille e una astrologia, ognuna discutibile in uno o più punti, ma ognuna assai valida per il suo scopo. Il fatto che ognuno scelga la propria astrologia e la ritenga valida per il proprio percorso è sufficiente per evitare prese di posizione dittatoriali. 

Molto dipende dal proprio grado di tolleranza nei confronti della diversità. Si può certo essere critici nei confronti di un collega; ma non distruttivi. Infatti la vera criticità sta nel trovare anche il buono che si trova in ogni astrologia e in ogni astrologo. Ogni astrologo che si rispetti è alla ricerca della verità. Farebbe di tutto pur di scoprire qualcosa di sensazionale e di dimostrare l'affidabilità delle proprie tesi. Per cui accusarlo di truffa e disonestà è ridicolo. Non stiamo mica parlando di Wanna Marchi! Parliamo di testi depositati in giro per il mondo, studi, pubblicazioni appunto sotto gli occhi di tutti i cervelli pensanti del mondo. Potremmo dire che Hand è un truffatore perché quel genere di lettura è vago? Ci sono altri, invece, che non sono interessati alle dimostrazioni ma amano praticare il proprio orticello senza interferenze, senza farsi troppe domande. Anche questo è lecito.  C'è chi per esempio pratica astrologie dell'anima e che non possono essere assolutamente verificate. Dovrebbero vergognarsi? No. Eppure possiamo trovare un'infinità di argomenti per contestarli, per esempio dicendo che non fanno vera astrologia perché l'astrologia vera dovrebbe essere così o cosà. Ma questa è dittatura, è rigidità. 

Un lettore mi diceva che lui non farebbe mai astrologia previsionale ma che invece predilige un'astrologia mitologica. Partendo dalle questioni storiche, mettendo insieme la questione degli archetipi, e mille altre logiche, si potrebbe dimostrare che questa astrologia è campata in aria. Ma rimane pur sempre una personalissima opinione. Detto questo, osteggiare questo tipo di astrologia sarebbe ridicolo. In prima istanza perché ognuno può ritenere utile quello che vuole e secondo perché, tolta l'analisi critica personale, non si può squalificare un'altra persona solo perché ha idee diverse. O nel caso in cui sia successa una cosa del genere, l'importante è non ripetere più lo stesso errore. 

Io mi schiero sempre contro gli oroscopi "mondiali"; ma non sono interessato a squalificare l'essere umano che sta dietro a questo tipo di astrologia; e in ogni caso ciò non è oggetto costante dei miei lavori. Insomma, un conto è fare analisi differenziale e un conto è squalificare un'astrologia e un astrologo. Ribadisco di nuovo il concetto che si può anche farsi trasportare dallo zelo, ma per maturità è sempre meglio cambiare rotta, sia per evitare conflitti inutili e sia perché occorre sempre porsi un piccolo (o grande) beneficio del dubbio rispetto al proprio lavoro.

Ora, se io per esempio dovessi cercare di convincere un astrologo karmico del fatto che sta parlando del nulla, prima di tutto perderei il mio tempo prezioso a prescindere dal fatto che per me tale astrologia possa rappresentare una truffa, una presa per i fondelli. E non è che siccome non accuso un astrologo karmico sono meno etico o non sono interessato alla verità. Io sono interessato alla verità come il bisogno che ho di respirare. Ma nemmeno mi sento in diritto e in dovere di pensare che egli sia un disonesto o uno stupido solo perché la mia logica è diversa dalla sua. Ripeto: per ogni astrologia esiste una logica che può essere sostenuta anche da una notevole intelligenza. Se è per questo esiste anche quella che Goleman definisce "intelligenza emotiva". Potrebbe essere usata per lo studio dell'astrologia? Certo! Chi sono io per vietare qualcosa a qualcuno? 

E veniamo alla statistica. Su questo punto ho scritto tutto quel che potevo già dire. Ho letto ciò che c'era da leggere, ho capito ciò che c'era da capire e ho tratto le mie conclusioni. Stupide o meno, contestabili o meno, è la stessa e identica cosa di chi crede nel karma. C'è chi ha capito la cosa, ha letto, si è informato, ha valutato, ha tratto le sue conclusioni e le cita come "prova". E cosa direbbe uno scienziato dinnanzi a tale comportamento? Riderebbe? E per questo l'astrologo karmico direbbe che ha ridicolizzato l'astrologia? Punti di vista. Io intanto pratico la mia astrologia e cito quel che per me ha valore pur consapevole che sono fallibile.

Ora, relativamente alla statistica il punto di vista può essere uno e uno solo. La statistica è quasi legge. E allora mi si può contestare, con prove alla mano, che io sbaglio i miei calcoli, che non so valutare. E mi sta bene. Ma posso anche ritenere che le giustificazioni e le obiezioni ricevute non siano convincenti o che io non sia minimamente interessato ad ascoltarle. Il che non significa che non sono interessato alla verità. Potrei anche non essere interessato alla voce di chi mi propone certe cose. Sono scelte personali che vanno rispettate: non si può convincere qualcuno a farsi ascoltare.

Facciamo un altro esempio. Immaginiamo che venga un astrologo esoterico a parlarmi dell'anima e a volermi dimostrare la validità della sua tesi o la fallibilità del mio metodo. Io posso ascoltare cosa ha da dire, giusto per curiosità, ma poi lecitamente potrei annoiarmi e passare avanti. Insomma, una volta scelto il proprio percorso è difficile abbandonarlo. L'astrologo potrebbe sentirsi svalutato dalla mia indifferenza; potrebbe accusarmi di pregiudizio. Ma non si accanirebbe contro di me. Cioè, non mi interessa convincere chi la pensa in maniera diversa e non mi interessa farmi convincere. Non mi interessa andare a contestar eil signor tale dei tali perché pratica la sua astrologia farlocca che secondo me calpesta i principi di verità! Altrimenti passarei dalla parte del folle molestatore! È solo uno spreco di tempo. Si può non essere d'accordo con ciò, ma si deve rispettare la mia posizione.

Ma torniamo a parlare di etica, moralità, onestà. L'onestà è la capacità di riconoscere il buono e il cattivo tempo di OGNI pratica astrologica. Una persona veramente onesta, che ama veramente l'astrologia, che cerca la verità come faccio io, farebbe l'analisi differenziale, cioè prenderebbe ogni astrologia, ogni pratica e non si accanirebbe nei confronti di una sola. Troverebbe in ogni metodo e pratica un motivo che non convince. Troverebbe anche nel proprio metodo dei punti oscuri e cercherebbe di proseguire nella ricerca. Per esempio, in rarissimi casi, la RS sembra non aver funzionato nemmeno quando tutti i transiti convergono verso la medesima direzione. Può darsi che abbia tracurato qualcosa? Si studia e si prosegue nella ricerca anche per questo motivo. Esistono gruppi di ricerca dove appunto valutiamo queste cose. Ma un solo caso inficia tutto? No. Accanirsi contro una persona o contro un metodo non ha nulla a che fare con la verità. Ha a che fare con motivi personali. Irrazionalità, capriccio, vendetta, ripicca. Insomma, la verità non c'entra più nulla: è solo la scusante per legittimare le proprie ossessioni. Non ci vuole certo la maga per capirlo!

Ora, se ciclicamente qualcuno ripropone l'idea che le statistiche di Discepolo sono sbagliate, a me non me ne importa nulla di nulla. Se ritengo degno di considerazione chi mi propone i suoi dubbi, io in nome della verità, lo ascolto e mi metto in discussione. Per esempio da un astrologo ebbi il suggerimento di studiare il Carter e aveva ragione.

È giusto che egli condivida le sue idee se crede in esse, ma è giusto pure che io non ci dia alcun peso. È una questione di libertà, di rispetto, di educazione. Io non sono tenuto ad ascoltare ogni voce che contesta qualcosa. Posso scegliere a chi dare credito e a chi no. E se chi mi contesta avesse ragione? Il dubbio non me lo pongo proprio. Infatti io scelgo lucidamente chi tenere in considerazione e chi no. Mi si può solo accusare di non voler ascoltare. Ed è un mio diritto dar voce solo a chi ritengo possa insegnarmi qualcosa. Generalmente io offro a tutti questa possibilità; ma se c'è qualcuno che secondo me si comporta male, lo evito e non lo ascolto più. 

Se invece parliamo di un contestatore che ogni giorno viene a leggere e a spiare la mia vita pur di trovare un difetto qualsiasi, se per esempio mi parla di rivoluzioni solari senza aver capito nulla di esse, io non gli do più credibilità e soprattutto non gli credo quando mi parla di onestà e moralità. Figuriamoci se poi devo rispondere alle sue domande/provocazioni. Anzi! Mi fa ridere a crepapelle. È una scusa bella e buona, una truffa, è una bugia enorme parlare di etica, onestà, verità. Non ci crede NESSUNO a questa fissa della verità. Ma è ovvio! 
Insomma, quando qualcuno grida alla truffa dovrebbe anche porsi una domanda: "io sono stato davvero fino in fondo onesto tanto da potermi permettere di puntare il dito su qualcuno?". 

Una volta qualcuno disse che non gli interessava avere risposte ma solo dimostrare che sono incompetente. E infatti ciò dimostra lo spirito di vendetta, non la ricerca della verità. Questo è accanimento, non giustizia. A parte che sino ad ora non ci è riuscito se non tramite la menzogna e infatti il numero dei lettori è aumentato. Le persone che mi stimano sono aumentate, non sono diminuite. Le persone che reputano costui un pazzo, sono aumentate, non sono diminuite. Quindi, per quanto questo folle si affanni a cercare di distruggermi, non ci riesce. Anzi, sarà Blogger a distruggere le sue manie da esaltato molestatore.
Ricapitolando:
1)Ogni astrologia può essere contestata per qualsasi motivo.
2)Tollerare o meno una certa astrologia dipende non dalla propria onestà ma dalla propria apertura mentale.
3)Se si desiderasse davvero la verità si contesterebbe ogni astrologia e non solo una. Altrimenti è solo accanimento, irrazionalità, spirito di vendetta, stupidità.
4)Se noto tale stupidità posso evitare di dare peso a chi vuole contestarmi e denunciarlo se diventa molesto.
5)Bisogna rispettare la posizione di chi non vuole essere disturbato altrimente si scade nello stalking e nell'ossessione.
6)Chi giudica una specifica astrologia dicendo che è contro l'uomo, è acritico. È solo ripicca, vendetta e non c'entra nulla con la verità.
7)Conta molto l'intelligenza emotiva, cioè la capacità di far fronte ai conflitti che quando degenerano possono essere sedati trascurando il molestatore o denunciandolo alle autorità competenti quando ogni tentativo fallisce. Questo è il caso di circa 80 utenti (provenienti da tutto il mondo) che hanno trovato offensivo e molesto un certo sito e lo hanno denunciato a blogger. Ora vedremo cosa accadrà. Lo scopo è testimoniare che anche altri vedono esattamente ciò che vedo io, ossia molestie e persecuzioni.
8)Chi punta il dito parlando di onestà, ma onesto non lo è affatto, non può permettersi di usare questa parola. È ridicolo. 
9)Nessuno si fa ingannare da certe manie di "verità" di qualcuno, perché appunto la fissazione trasmette solo maniacalità e spirito di vendetta che con la giustizia e l'onore, non hanno nulla a che fare.
10)Resta inteso che in qualsiasi momento della propria vita si può chiudere definitivamente con una persona e passare a una nuova fase della propria esistenza.  

Si tratta di nozioni così semplici, chiare, che contestarle è follia e delirio allo stato puro.

Se il mio sito fosse segnalato a Blogger io piuttosto mi porrei una sola domanda: come mai questo desiderio di onestà, di pulizia morale, questo desiderio di puntare il dito contro certi malfattori, anzicché rendermi giustizia mi porta 80 segnalazioni per molestie e bullismo? Questo è proprio il punto cruciale della questione. Forse mi sfugge qualcosa?  Se finiamo per dare la colpa agli altri, e non ci fiacciamo un esame di coscienza, beh, forse è il caso di andare da uno psichiatra.