10 settembre 2013

Su cosa si fonda l'astrologia?

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    Tutta l'astrologia si fonda sull'analogia. Perchè mai dovrebbe essere fallace ? Ecco una domanda molto interessante.
  • Diciamo, più sinteticamente, che l'analogia è di tipo induttivo e l'induzione è probabilistica. Siccome è probabilistica contiene in se un certo margine di errore che dipende dalle proprietà non condivise da due oggetti somiglianti. Non è vero che tutta l'astrologia si fonda sull'analogia! Tutta l'astrologia si GIUSTIFICA con l'analogia, ma si fonda sull'empirismo e tutte le analogie non sono altro che orpelli per rendere più facile la comprensione di una cosa. Se non si comprende questo, si attribuira all'analogia un'importanza spropositata. Per approfondire ciò occorre leggere il mio libro ("L'amor che move il sole e l'altre stelle") oppure ricercare alcuni miei articoli sul mio blog a questa pagina:
     http://alramiastrologo.blogspot.it/search?q=logica+analogia qui ci sono tutti gli articoli in merito.


    Ora, questi articoli sono un po' vecchiotti e non li ricordo bene. Inoltre, la mia competenza in merito alla logica formale e agli strumenti della conoscenza, (quindi all'epistemologia) sono maturati col tempo. Per cui, negli articoli scritti potrebbero esserci alcune o molte imprecisioni. Mi è stato fatto notare che pure l'empirismo è fallace. Eppure la statistica applicata all'astrologia, lo è in certa misura. Ma per ora sono gli unici mezzi cha abbiamo, come ottimamente afferma l'astrologo Giovanni Hermenegildo D'amico. Considerando queste premesse, far reggere l'astrologia su osservazioni di tipo analogico equivale a dare per buona qualsiasi cosa a patto che possa sembrare convincente. Ma non stanno così le cose: non bisogna ricercare prove del fatto che la propria correlazione abbia un senso, ma prove che la correlazione può essere dimostrata con un certo grado di attesa. L'analogia permette di fare delle ipotesi e non di prendere per buona la correlazione trovata! Ogni  ipotesi deve essere comprovata dai fatti ed eventualmente falsificata (lì dove sia possibile). In ogni caso è anche un problema di ermeneutica, come faceva notare Giovanni Hermenegildo D'Amico cioè, i fatti sono soggetti a interpretazione (come scrivo nel suddetto libro) e per questo dobbiamo utilizzare dei mezzi di controllo che servano a sbagliare il meno possibile (le logiche e l'empiria); altrimenti non sarebbe possibile né fare una previsione né leggere un tema. Invece ciò è possibile perché in migliaia di anni sono state fatte lo osservazioni giuste. Per questo, un conto è l'inafferrabilità di un simbolo che sta a monte di un dato fatto, e un conto è che esiste realmente un legame tra il simbolo e il fatto che dovrebbe rappresentarlo, e soprattutto tra questi e l'analogia che dovrebbe metterli in relazione. In sostanza, che esista un relazione significativa in termini di fatti, tra due oggetti che si somigliano, è da dimostrare. E l'analogia spesso viene scambiata come il mezzo per dimostrare questo legame, mentre è solo una pista da seguire. Quindi serve solo a favorire delle ipotesi. L'analogia non può essere il fondamento dell'astrologia perché consente di stabilire legami tra cose che somigliano ma non consente di individuare le PROPRIETA' NON CONDIVISE DI ALCUNI OGGETTI COMPARATI. Invece molti considerano l'analogia AUTOREFERENZIALE.
  •  E' tutto da dimostrare che esistiamo veramente, afferma un po' provocatoriamente l'astrologo Thomas Malory; e fa bene perché solleva un punto molto interessante da discutere. Dovremmo limitarci a quelle che sono le nostre percezioni e non alla verità assoluta che invece è un altra cosa. Richard Feyman a tal proposito afferma: "Il problema di cosa vedi effettivamente quando osservi qualcosa, se sia l’oggetto in sè o la luce che viene da esso, è una di quelle sciocche questioni filosofiche con cui una persona ordinaria non ha alcun problema. Anche il più profondo dei filosofi, seduto a cena, non ha difficoltà a realizzare che, nonostante ciò che vede potrebbe essere solo la luce che viene dalla bistecca, ciò implica comunque l’esistenza di essa. I filosofi che invece non riescono a portare a termine questa analisi e raggiungere questa idea, si sono persi per strada per la fame."
    Il problema ontologico è di tipo controfattuale. Dunque non ci interessa in termini pratici se non speculativi. 
     
    Tutto questo mio nuovo interesse per l'analogia nasce da una constatazione molto semplice: poco tempo fa ho chiesto a diversi astrologi a quale pianeta o segno collegassero l'invidia. Ognuno, tramite correlazione analogica, ha dato la propria opinione, suffragata pure da una più o meno convincente spiegazione. Non c'è stata unanimità. Ciò significa che gli astrologi, si concentrano generalmente sulla spiegazione dei fatti e non sui fatti in sé. Pensano che il valore di verità di un'affermazione possa dipendere da quanto siamo bravi e capaci di dare una spiegazione (ipotesi ad hoc). Questo è sbagliato perché occorre, invece, trovare conferma con l'empiria prima di tutto. Cioè, solo dopo aver osservato migliaia e migliaia di casi è possibile confermare o meno l'ipotesi di partenza (l'analogia ritrovata tra due oggetti o cose); altrimenti facciamo dell'astrologia solo una questione di "fede".





    Un ultima coniderazione: se partiamo dal presupposto che ogni correlazione analogica dipende da una questione sincronistica, allora possiamo affermare 1) che ogni correlazione individuata è sempre buona (ma ciò non è confermato dai fatti) o che solo una o qualcuna delle correlazioni trovate possa essere valida. Con ciò voglio dire che se per partito preso consideriamo la legge di sincronicità per spiegarci il funzionamento dell'astrologia, essa non è comunque garante del fatto che ogni volta che facciamo una correlazione di tipo analogico tra posizioni astrologiche e presunti fatti, sapremo quale tra essi è buona e quale no. Per fede nei confronti della sincronicità possiamo accettare l'ipotesi che ogni correlazione possa rivelarsi sensata ma questo non corrisponde coi fatti, come spiegato prima. Pertanto, anche la correlazione tra Mito e pianeta, può rivelarsi del tutto infondata.