Oggi parliamo dei cosiddetti stati della mente.
Essi sono dati da un'attenzione focalizzata rispetto a un oggetto o un fatto, che determina una iper-vigilanza. Questa attenzione può essere attivata da ricordi di esperienze passate che hanno indotto il soggetto a elaborare dei modelli del sé. Questo modello induce a uno stato emozionale di preparazione, per rispondere in maniera specifica a un dato evento.
Chiarisco la cosa con un esempio: mettiamo il caso che tu sia stato vittima di bullismo e che capiti nuovamente una situazione analoga. La tua attenzione sarà rivolta verso una parola, una frase, un atteggiamento, un'espressione del volto del soggetto che reca l'offesa. Immediatamente si innesca in te una iper-vigilanza perché riaffiora alla memoria quel che è successo in passato. Quell'esperienza ti ha portato a maturare certe convinzioni su te stesso e del mondo circostante, come per esempio quella che non vali abbastanza. Per questo si attivano le tue risposte comportamentali attraverso atteggiamenti personali quali la fuga, o la rabbia o altre emozioni. Di conseguenza possiamo affermare che lo stato della mente riguarda un'insieme di elementi relativi alla propria idea di sé che poi si riflettono nel mondo esterno per rispondere a ogni situazione specifica. Gli stati della mente sono pattern di attivazione neurale che, come spiegato numerose volte, attraverso un effetto riverberante possono divenire dominanti.
Uno stato della mente dominante può essere paragonato a quella che è la componente astrologica dell'individuo, ossia la tua risposta generale a eventi specifici. Gli stati della mente però sono mutevoli, cioè possono cambiare da un momento all'altro in base alla salienza di nuovi stimoli esterni. Per fare un esempio, immagina di guardare un tramonto. La tua attenzione sarà focalizzata verso quella immagine che magari attiverà ricordi bellissimi del tuo passato, momento in cui ti sei sentito importante per una persona cara per esempio. Ma se a un certo punto dietro di te compare un cane rabbioso, immediatamente il tuo stato mentale cambia per adattarsi a questa nuova circostanza, riattivando ancora una volta una risposta tipica se nel passato abbiamo avuto esperienze analoghe. Non sempre gli stati della mente cambiano in modo radicale: spesso il cambiamento è più sottile e può dipendere persino dall'interpretazione che noi diamo a un'espressione del volto.
La componente astrologica dunque ci parla della reazione tipica in circostanze di cui abbiamo avuto in qualche modo esperienza.
Nel cervello accade che si attivano cluster di neuroni collegati tra loro anche se appartenenti a moduli cerebrali diversi, e corrispondono a simboli che contengono informazioni e sono rappresentazioni di quel che è accaduto. In sostanza si attiva nel cervello una rappresentazione di quel che abbiamo vissuto: parliamo di stimoli provenienti dal mondo esterno per mezzo degli organi di senso e che poi abbiamo imparato a concettualizzare per mezzo delle parti superiori del cervello. Parliamo di una coordinazione tra parti superiori e inferiori di questo.
Un simbolo mentale contiene un'informazione e causa un effetto altrettanto simbolico.
Il cervello crea simboli i cui effetti sono simbolici che sono chiamati rappresentazioni. Un simbolo è l'insieme di cose che ha diverse possibilità di espressione, esattamente come un qualsiasi elemento astrologico.
Il cervello, tramite similarità e differenze crea nuove rappresentazioni; cioè mette insieme le cose che somigliano e le divide da quelle che non si somigliano. L'astrologia si basa proprio su questo perché è fondata sul fatto di mettere insieme sotto un unico simbolo gli oggetti e le cose che si somigliano.
Da rappresentazioni particolari poi arriva quelle generali perché in questo modo sarà favorito l'adattamento e l'apprendimento in base alle interazioni con l'ambiente. Prossimamente avremo modo di approfondire.