Buongiorno Giuseppe,
tanti complimenti per il blog e anche per le video lezioni. I concetti non sono alla portata di tutti e io da neofita quale sono mi rendo sempre più conto che non sarò mai in grado di approfondire il mio "tema" sul serio :)
Ho visto che offrivi la possibilità di ricevere spiegazioni in ordine ad un argomento del tema natale tramite mail.
Se mi risponderai ne sarò felice :)
Di recente un astrologo - segnando una linea immaginaria tra le mie case - ha cercato di rassicurarmi circa il mio futuro sentimentale che è quello che più mi crea sofferenza.
Il sole in decima casa per il resto mi scherma e forse anche Giove in seconda si attiva negli altri settori. Ma il problema è che ho una luna in toro e un sole in scorpione. Marte e Venere in bilancia. Ascendente sagittario. Un bel guazzabuglio!!!
La casa settima e' vuota e la quinta e' occupata dal toro! Io nn ho mai avuto il desiderio di sposarmi, nemmeno ora .. e stupidamente questa esigenza di libertà mi verrebbe da collocarla direttamente a quella settima casa spoglia, a Giove in 2 e al mio ascendente ma soprattutto a quella settima casa che poi gravita sul cancro se non ricordo male!
Per il resto prioritaria per me e' l'esigenza di una famiglia mia e mi è stato detto che è nel mio destino. Ho tuttavia ascoltato bene la tua lezione sul destino..
Chiaramente con mercurio in scorpione (credo di averlo li) io non mi fido di niente.. seppure ho Nettuno non so dove che mi rende credulona.. ma è come se fossi un'illusa di base e poi - sempre da sola, senza interventi esterni - una diffidente cronica.. Abbastanza pesante direi da vivere ma sono così!
Quindi ciò che mi ha detto l'astrologo non mi ha rassicurato e mi sento sempre più bisognosa di conferme e rassicurazioni (Venere in bilancia?).
Di seguito i miei dati (...)
Ti ringrazio molto ad ogni modo e se ho detto qualche castroneria perdonami!
Buona giornata
Infatti, gentilissima lettrice, l'astrologia seria, quella vera, non è assolutamente alla portata di tutti. Per quella dozzinale del disimpegno, quella superficiale acchiappalike (credo di aver inventato un neologismo), ci sono le astrologhe su Facebook. E dicendo ciò non offendo nessuno perché mi è stato detto infinite volte, proprio da moltissimi utenti, che su quella piattaforma virtuale la gente non vuole altro che cose facili facili. C'è un mio collega che (pur scrivendo cose che per la maggior parte non condivido affatto), pubblica lì articoli molto tecnici e interessanti. L'ho sentito al telefono qualche giorno fa e mi ha ribadito che è sempre la solita solfa: non se lo fila nessuno. Un vero peccato. Quindi ha deciso di fare come me, che pubblico altrove ottenendo molta soddisfazione. Era una cosa che avrei dovuto fare moltissimo tempo fa; e se penso a quanto tempo ho perso dietro a certe scimmie (con tutto il rispetto per gli animali), mi viene da darmi quattro sberle in faccia.
Veniamo a noi. Risentendola ho dovuto fare queste correzioni che seguono; ma prima devo ringraziarla perché oggi mi ha insegnato qualcosa di prezioso: per mezza giornata mi sono chiesto come fosse possibile che questo tema potesse presentare tratti libertini; e per questo mi sono fidato di quel che lei mi ha fatto capire e non di quel che vedevo dal TN. Perciò mi ha insegnato che bisogna sempre diffidare di quel che dice il consultante, proprio perché può essere frainteso e può condurre a una lettura errata. Quindi grazie ancora.
La sua dominante è Venere-Nettuno. Perciò la diffidenza di cui lei parla ha a che fare non solo con Mercurio in Scorpione, ma pure con Nettuno che crea paure e angosce. Qualcosa di simile alla diffidenza verginea, ma non per il piacere della precisione. Ricordo un tizio, una gran brutta persona, con valori Pesci, che mi rimproverava per come facessi le mie consulenze, ma che non si rendeva conto del fatto che il suo modo di pensare era legato proprio alla questione del timore di dire certe cose. Pertanto non riusciva a concepire un comportamento diverso dal suo, relativamente a quel che bisognerebbe dire durante un consulto.
La sua dominante è Venere-Nettuno. Perciò la diffidenza di cui lei parla ha a che fare non solo con Mercurio in Scorpione, ma pure con Nettuno che crea paure e angosce. Qualcosa di simile alla diffidenza verginea, ma non per il piacere della precisione. Ricordo un tizio, una gran brutta persona, con valori Pesci, che mi rimproverava per come facessi le mie consulenze, ma che non si rendeva conto del fatto che il suo modo di pensare era legato proprio alla questione del timore di dire certe cose. Pertanto non riusciva a concepire un comportamento diverso dal suo, relativamente a quel che bisognerebbe dire durante un consulto.
Il desiderio di libertà, la necessità di mantenere un certo grado di autonomia affettiva è invece da ricercare in Venere che è in buon aspetto a Urano; ma la VII Casa vuota non c'entra nulla. Anche io ho la VII vuota, ma il mio desiderio di relazioni è fortissimo e il matrimonio, così come la costruzione di una famiglia, è il massimo che possa desiderare. Quindi, la storia delle Case vuote è una bufala bella e buona. Nel suo caso, il desiderio di indipendenza è dato dal Sole in X. Quindi, sono questi due elementi a portare il desiderio di non convolare a nozze. Il che non significa rimanere da soli o essere libertini visto che Venere in Bilancia e Marte nello stesso segno invitano a costruire relazioni. Ovviamente non è che questa accoppiata porta sempre il medesimo esito. Quindi Venere in rapporto a Urano indica unioni non convenzionali: convivenza per esempio.
Forse c'è anche lo zampino di Mercurio che è il signore della VII Casa. Essendo in congiunzione a Saturno potrebbe indicare austerità nelle scelte matrimoniali. Ma qui stiamo fantasticando. Avevo inteso che lei non fosse portata per un rapporto duraturo e per questo ho ipotizzato che la Luna in 5^ lesa, fosse la responsabile di una sua eventuale predisposizione al flirt. Ovviamente mi sono sbagliato perché mi sono fatto ingannare dalla sua affermazione. Tuttavia non ho sbagliato sino infondo perché la Luna in 5^porta instabilità nelle relazioni ed è per questo che lei fatica a trovare un compagno "per sempre". Tra l'altro, essendo in Toro aumenta la sensualità che, assieme alla dominante Venere, produce forti appetiti sessuali (Venere aumenta l'edonismo); ma abbiamo capito che non necessariamente conduce a essere libertini così come lo intendo io. A concludere il profilo, penso, possa c'entrare la congiunzione Sole-Plutone che crea blocchi psicologici.
Abbiamo capito che lei non ama il vincolo matrimoniale, ma una vita di coppia monogama, e una famiglia la vorrebbe lo stesso. Quindi ho capito solo ora che lei rifiuta il concetto di matrimonio ma non di unione. Se ha visto i miei video sul destino, allora saprà che non credo nel fato e nel determinismo; per questo non le dirò mai che il matrimonio è nel suo destino. Piuttosto le dico che se lei continua a pensarla così non si sposerà mai. Perciò, secondo il mio parere, è necessario che prima di tutto lei faccia un lavoro di analisi per comprendere i suoi blocchi. Poi, non è mica detto che per forza si deve sposare! Però una famiglia sua certo che potrebbe averla! Libertina non è, ma il titolo invita alla lettura.
Abbiamo capito che lei non ama il vincolo matrimoniale, ma una vita di coppia monogama, e una famiglia la vorrebbe lo stesso. Quindi ho capito solo ora che lei rifiuta il concetto di matrimonio ma non di unione. Se ha visto i miei video sul destino, allora saprà che non credo nel fato e nel determinismo; per questo non le dirò mai che il matrimonio è nel suo destino. Piuttosto le dico che se lei continua a pensarla così non si sposerà mai. Perciò, secondo il mio parere, è necessario che prima di tutto lei faccia un lavoro di analisi per comprendere i suoi blocchi. Poi, non è mica detto che per forza si deve sposare! Però una famiglia sua certo che potrebbe averla! Libertina non è, ma il titolo invita alla lettura.
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Salve, ammiro il suo modo di fare astrologia, ho letto qualche post e qualche Suo video (ho curiosato anche vari siti) per apprendere questa magnifica disciplina che mi incuriosisce sempre di più. Mi ero già rivolta a Lei qualche mese fa per un breve consulto sul tema natale. Tuttavia non capisco una cosa: se ho dei pianeti al grado 28 o 29 (soprattuto se sono veloci), questi subiscono l'influenza del segno successivo? Andando al sodo, io ho una luna in gemelli a 29.08 gradi, un mercurio in scorpione a 28.35 gradi ,e giove in ariete a 29.15 gradi. Come si comportano questi pianeti a riguardo? Soprattutto per la luna potrei sentire la mia luna come in cancro oppure no? E gli altri due? Se le serve sono nata il (...) Attendo risposta. Grazie mille se potrà aiutarmi.
Bellissima domanda. Io credo non vi sia assolutamente alcun dubbio: un qualsiasi pianeta che sia quasi sovrapposto al segno successivo è ancora interamente, totalmente, unicamente legato al segno in cui si trova. Io sono nato col Sole a 29° 22' e 22'' del Sagittario e sono totalmente, unicamente, completamente Sagittario. Dunque può trarre le sue conclusioni. Mi pare di aver capito che c'è solo un astrologo che dice il contrario; ma evidentemente non ha il Sole in cuspide come me e quindi non può avere assolute certezze come il sottoscritto dato che appartengo proprio alla categoria delle "cuspidi". Quindi, chi meglio di me può essere chiamato in causa per rispondere a questa domanda? perciò lei è stata molto fortunata nel porre la domanda giusta alla persona giusta. Ricapitolando, un qualsiasi soggetto con un pianeta qualsiasi a sino a 29° 59' e 59'' di un segno, appartiene solo ed esclusivamente a quel segno. Un soggetto nato a 30°00' e 00'' appartiene al segno successivo, poiché il grado 30 equivale al grado zero del segno successivo. Se fossi nato mezz'ora più tardi sarei stato interamente e unicamente del Capricorno. Ovviamente, un pianeta qualsiasi che si trovi al primo grado del segno successivo (per esempio 1° dei Pesci), appartiene sempre e solo a quel segno in cui si trova e non anche al precedente.
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Salve signor Giuseppe Galeota Al Rami,
sono Vitantonio, (...)
Per l'appunto desidererei chiederle alcune informazioni circa la mia rivoluzione solare di quest'anno. In particolare vorrei che fosse fruttuoso l'ambito lavorativo dato che prevedo di laurearmi e magari salvaguardare la salute visto che non è stato un anno felicissimo (quello che sta per concludersi) sotto tale aspetto. A tal proposito ho pensato di trascorrere il mio compleanno a Malta. Ritiene sia una scelta corretta? Saprebbe propormi una migliore collocazione?
Lei mi ha scritto qualche settimana fa e nuovamente stamane e siccome non mi ero reso conto che proprio oggi toccava a lei, le ho detto che avrebbe dovuto aspettare il suo turno. Come le ho scritto per email oggi stesso, la ricerca della località mi costa del tempo e per questo non le posso rispondere se non privatamente. Qui le posso dire solo se la sua scelta è valida. La Valletta, sull'isola di Malta, non va affatto bene perché di fatto avremmo uno stellium in 6^ Casa. Perciò andrebbe bene una località a 200 km a est o a 200 km a ovest. L'importante è che la destinazione non sia quella. In ogni caso, io le consiglierei di non mettere l'ascendente in X perché quest'anno non si può tenere: avrebbe infatti Saturno dissonante all'ascendente radix. Perciò sarebbe idoneo mettere l'ascendente in 11^ spostandosi più a ovest, ma così penalizzerebbe i sentimenti...
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Caro Al Rami,
Ho letto con interesse alcuni sui post recenti, particolarmente l'ultimo sull'ego.
Visto che mi occupo di idee politiche, le posso fornire il mio punto di vista sulla questione da una diversa prospettiva.
La citazione che Lei riporta è a tale proposito illuminante:
"Quindi per riportare la mente all’unità occorre mettere da parte l’idea di “io” e riportarla all’idea di “noi”. Dove per “noi” si intende l’umanità che ci circonda, gli esseri visibili e invisibili e il Cosmo tutto"."
Siamo in un'epoca molto strana nella storia del pensiero occidentale, in cui mi pare spesso di vedere all'opera il Todestrieb freudiano, l'istinto di autodistruzione (astrologicamente scorpionico), l'annientamento dell'io attraverso il suo scioglimento a favore dell'Altro (sempre con la maiuscola). Questo processo di autodistruzione sta alla base di un coacervo ideologico basato appunto sulla soppressione del senso della differenza, la stessa differenza che sta tra l'io e l'altro. Il cosiddetto buonismo è l'espressione più potente di questa idea: tutto è uguale al contrario di tutto, siamo TUTTI belli, i malati sono i sani, i sani sono i malati, chiunque può diventare qualunque cosa, ora persino Gesù è musulmano, o magari buddhista, gli uomini sono donne, le donne sono uomini, si deve abbracciare tutto e tutti indistintamente, senza fare domande, senza mai chiedersi: cosa verrà dopo? Il risultato di questo è l'autodistruzione: basta vedere che fine sta facendo l'UE da quando ha abbracciato questi principi. D'altra parte un suicidio, sebbene collettivo, non può, per definizione, durare molto a lungo.
Il senso della differenza ci pone potenzialmente in conflitto con gli altri. Il buonismo è la paura del conflitto, che va evitato a qualunque costo, anche cedendo ai ricatti (si veda l'accordo recente con la Turchia). E' codardia, ma una codardia particolarmente cieca, in quando il buonismo si inserisce in una dinamica dialettica che porta inevitabilmente al contrario di quello che auspica, ovvere porta inevitabilmente alla catastrofe.
La saggezza antica ci dice invece che il conflitto è inevitabile nel lungo periodo, e ad esso bisogna essere preparati. L'unico modo di accrescere le possibilità di esistenza pacifica sta nel riconoscimento delle differenze e nel riconoscimento della possibilità del conflitto all'interno di determinate regole (per esempio i codici cavallereschi di un tempo). La saggezza antica è per la pace, ma non è pacifista, e tra pace e pacifismo esiste un abisso filosofico. La saggezza sa che nella vita la tragedia è spesso inevitabile (idea alla base del Buddhismo: Gautama Siddharta esce dal suo palazzo e si trova faccia a faccia con la sofferenza della malattia, della vecchiaia, della morte, che sono inevitabili). L'astrologia ci dice che le situazioni sono cicliche, e così i periodi di pace e di guerra. La saggezza antica ha pertanto sempre insistito sull'unica via percorribile: affrontare il lato tragico dell'esistenza a viso aperto, cercando di ESSERE FORTI. La forza è l'aspetto morale che va coltivato. Noi stiamo collettivamente coltivando la debolezza, l'autoscioglimento, e questo non fa che accelerare la caduta, che sarà rovinosa.
Fino a quando non recupereremo un senso della differenza, le cose continueranno a peggiorare. Non durerà a lungo, ma sarà tragica (lo è già).
Buona giornata, R.
Ho letto con interesse alcuni sui post recenti, particolarmente l'ultimo sull'ego.
Visto che mi occupo di idee politiche, le posso fornire il mio punto di vista sulla questione da una diversa prospettiva.
La citazione che Lei riporta è a tale proposito illuminante:
"Quindi per riportare la mente all’unità occorre mettere da parte l’idea di “io” e riportarla all’idea di “noi”. Dove per “noi” si intende l’umanità che ci circonda, gli esseri visibili e invisibili e il Cosmo tutto"."
Siamo in un'epoca molto strana nella storia del pensiero occidentale, in cui mi pare spesso di vedere all'opera il Todestrieb freudiano, l'istinto di autodistruzione (astrologicamente scorpionico), l'annientamento dell'io attraverso il suo scioglimento a favore dell'Altro (sempre con la maiuscola). Questo processo di autodistruzione sta alla base di un coacervo ideologico basato appunto sulla soppressione del senso della differenza, la stessa differenza che sta tra l'io e l'altro. Il cosiddetto buonismo è l'espressione più potente di questa idea: tutto è uguale al contrario di tutto, siamo TUTTI belli, i malati sono i sani, i sani sono i malati, chiunque può diventare qualunque cosa, ora persino Gesù è musulmano, o magari buddhista, gli uomini sono donne, le donne sono uomini, si deve abbracciare tutto e tutti indistintamente, senza fare domande, senza mai chiedersi: cosa verrà dopo? Il risultato di questo è l'autodistruzione: basta vedere che fine sta facendo l'UE da quando ha abbracciato questi principi. D'altra parte un suicidio, sebbene collettivo, non può, per definizione, durare molto a lungo.
Il senso della differenza ci pone potenzialmente in conflitto con gli altri. Il buonismo è la paura del conflitto, che va evitato a qualunque costo, anche cedendo ai ricatti (si veda l'accordo recente con la Turchia). E' codardia, ma una codardia particolarmente cieca, in quando il buonismo si inserisce in una dinamica dialettica che porta inevitabilmente al contrario di quello che auspica, ovvere porta inevitabilmente alla catastrofe.
La saggezza antica ci dice invece che il conflitto è inevitabile nel lungo periodo, e ad esso bisogna essere preparati. L'unico modo di accrescere le possibilità di esistenza pacifica sta nel riconoscimento delle differenze e nel riconoscimento della possibilità del conflitto all'interno di determinate regole (per esempio i codici cavallereschi di un tempo). La saggezza antica è per la pace, ma non è pacifista, e tra pace e pacifismo esiste un abisso filosofico. La saggezza sa che nella vita la tragedia è spesso inevitabile (idea alla base del Buddhismo: Gautama Siddharta esce dal suo palazzo e si trova faccia a faccia con la sofferenza della malattia, della vecchiaia, della morte, che sono inevitabili). L'astrologia ci dice che le situazioni sono cicliche, e così i periodi di pace e di guerra. La saggezza antica ha pertanto sempre insistito sull'unica via percorribile: affrontare il lato tragico dell'esistenza a viso aperto, cercando di ESSERE FORTI. La forza è l'aspetto morale che va coltivato. Noi stiamo collettivamente coltivando la debolezza, l'autoscioglimento, e questo non fa che accelerare la caduta, che sarà rovinosa.
Fino a quando non recupereremo un senso della differenza, le cose continueranno a peggiorare. Non durerà a lungo, ma sarà tragica (lo è già).
Buona giornata, R.
Sono particolarmente contento di sapere che una persona della sua levatura culturale sia in accordo con quanto io ho scritto nell'articolo sull'EGO. Come ho scritto lì, l'ideale sarebbe l'equilibrio; ma è difficile perché la collettività è vittima di scelte estreme che sono anche il risultato di questo Nettuno in Pesci che acceca, che annebbia, che rende fanatici. Chissà se il prossimo ingresso di Saturno in Capricorno porterà un po' di sana razionalità in più che, secondo il mio parere, non farebbe affatto male. Non che la spiritualità sia qualcosa di negativo; ma negare la normalità è un'idea utopistica e distopica.