26 luglio 2017

Il successo con il Kung Fu. 1^ lezione.


Cosa è il successo? È il risultato della nostra dedizione, delle nostre strategie, dei nostri desideri. Il successo è la nostra realizzazione, in un campo qualsiasi: dall'amore, al superamento di una paura, al lavoro, alla famiglia. 

Il successo è vincere una sfida  contro un avversario a volte invisibile: capita, infatti, di non sapere quel che vogliamo e così non sappiamo dove indirizzare le nostre energie. Ma il combattente che si allena, non sa quale sarà il suo nemico da combattere sino a quando lo avrà di fronte a sé. Nel frattempo si allena, suda. Non conosce il suo avversario, come è fatto, quanto pesa, quale tecnica usa. Ancora non lo sa. Sa solo che deve allenarsi e provare le sue tecniche sino a quando non sarà divenuto più veloce, più potente, più agile. E nel frattempo applica le sue mosse con un compagno d'allenamento. 

Voglio dire: anche quando non sappiamo cosa fare, quando non abbiamo ancora messo a fuoco quale direzione vogliamo dare alla nostra vita, vale comunque la pena mettersi alla prova e sperimentare le proprie "mosse" in altri campi della vita. Infatti le nostre sfide sono dappertutto: con i nostri cari, con lo studio, con gli sconosciuti. La nostra vita è costellata di piccole e grandi sfide. Quel che conta è essere preparati. 

Non sai cosa vuoi fare della tua vita? Non fa niente. Nel frattempo risolvi il tuo problema di sovrappeso. Nel Kung Fu non è contemplato stare immobili e aspettare che le cose cambino. Non è contemplato di far finta che tutto sia bello e che tutto andrà bene. No. Nel Kung Fu si pratica il rigore, la disciplina, si afferma che bisogna lottare contro un avversario che potrebbe essere imbattibile ma che dobbiamo allenarci duramente, ogni giorno. 

Non è contemplata la fretta. Non sono contemplati né miracoli, né aiuti inaspettati: ognuno si ritrova faccia a faccia col proprio nemico, da solo. E ce la fa soltanto se si è preparato duramente. E l'allenamento non prevede che il principianete sin dal primo allenamento faccia un doppio salto mortale con calcio voltante. Prevede che prima si imparino le posizioni, i colpi più semplici, più facili. Senza aver prima appreso quelli, non si può apprendere il colpo successivo.

Voglio dire: vorremmo raggiungere il successo senza far oppure pretendiamo di raggiungerlo come se fossimo già dei perfetti manager. Non esiste nulla in natura che non sia il frutto di qualcosa di molto lento e progressivo: le cellule più piccole si moltiplicano sino a divenire una struttura più grande; il girino non diventa immediatamente rana, le stallattiti nelle grotte han quella forma solo dopo migliaia di anni. Tempo. 

Crediamo di non avere più tempo. Eppure ci si innamora a qualsiasi età e si può essere felici a qualsiasi età. Se il combattente di Kung Fu sapesse di non avere tempo allora non avrebbe motivo di allenarsi. Ma può sempre rimandare lo scontro a un momento successivo. 

E allora bisogna rigraziare se stessi per i piccolissimi passi fatti ogni giorno. Qual è la cosa più semplice e più piccola che faresti per cominciare a raggiungere il tuo obbiettivo, per superare una paura, per corteggiare una ragazza, per guadagnare denaro? Fallo. Ripetilo mille volte. Dopo di che sarai pronto per il colpo successivo. E ringrazia te stesso per quel piccolissimo passo che hai concesso a te stesso: è dal seme che nasce un albero e poi un frutto. 

Il trucco sta nel fare la cosa più semplice, più piccola, più facile. Vuoi smettere di fumare? Quale sarebbe la cosa più piccola che faresti per cominciare a smettere? Fumarne una in meno? Rinunciare a quella del mattino? È troppo? E allora fa qualcosa di ancora più semplice e ancora più piccolo. L'importante è che tu faccia qualcosa. Vuoi recuperare un rapporto con una persona cara? Ma sei orgoglioso? Qual è la cosa più piccola che potresti fare? La minima, la più insignificante, la più elementare. E fallo.

Che Marte, dio guerriero, sia con voi...