Il tuo ultimo post sulle rivoluzioni solari tocca un argomento importante, quello del “credere” o meno alle rivoluzioni solari.
Ci
sono quelli che intendono ignorare completamente le rivoluzioni solari,
sia quelle calcolate per il luogo in cui si è al momento del ritorno
solare, sia quelle di base (calcolate per il luogo di nascita).
Questo
è abbastanza problematico, perché c’è una chiara logica di ciclicità al
lavoro che è la stessa dalla quale proviene l’intera disciplina
astrologica. La stragrande maggioranza degli astrologi considera la
rivoluzione solare, anche quella di base, e anche se interpretata in
modi spesso molto diversi da quelli dell’astrologia attiva.
Se
invece si ammette che la rivoluzione solare è un valido metodo di
previsione, diventa difficile negare, da un punto di vista logico,
l’efficacia del compleanno mirato. Questo perché l’astrologia si basa
sul principio che l’attimo di tempo e il luogo di un inizio ci possono
offrire negli astri una rappresentazione simbolica del destino di ciò
che sta iniziando. Non quindi solo l’ora, ma anche il luogo. Se una
persona nasce a Roma ma viene trasportata il giorno dopo a Mosca, dove
vivrà tutta la vita, si erige comunque il tema natale per Roma, e non
per Mosca. Lo stesso vale per la rivoluzione solare, che inizia nel
posto in cui si è.
Tuttavia,
e proprio per questo, per molti è difficile ammettere l’efficacia del
compleanno mirato perché, se accettassero questo fatto, dovrebbero poi o
1) vivere con la consapevolezza di sottostare a cieli di rivoluzione
ben poco ottimali (se non pessimi), capaci di infliggere danni notevoli,
oppure 2) prendere seriamente l’idea di spostarsi, e spostarsi tutti
gli anni (o quasi) di migliaia di chilometri.
Il primo caso, credo, può diventare un tarlo inaccettabile per chi sia iniziato al discorso astrologico.
Il
secondo caso implica invece un altro ostacolo, per molti insuperabile:
mettersi in viaggio. Ci sono persone che non possono per motivi
economici, di impegno famigliare o altro. E ci sono persone che hanno
blocchi psicologici con riferimento ai viaggi a lunga distanza. Per
molte prendere un aereo è un’esperienza memorabile, e un volo
intercontinentale qualcosa che accade forse una volta nella vita. Con
queste premesse è ben difficile che esse accettino non tanto l’idea
astrologica delle rivoluzioni solare mirate, ma i viaggi che queste
implicano.
Quindi
entrambe le strade sono difficilmente percorribili. C’è una stridente
dissonanza cognitiva tra l’accettare la rivoluzione mirata come discorso
teorico e il non partire. Per chi, consciamente o inconsciamente, ha
già deciso di non partire, è più coerente, e anche più rassicurante,
pensare che le rivoluzioni solari non abbiano validità. Questo a mio
avviso può spiegare il perché molti rifiutano questo caposaldo
dell’astrologia attiva.
Spero di non averti tediato con questo mia piccola riflessione!
Ti auguro una buona giornata,
R.
Grazie infinite per questo commento proveniente da "molto lontano".
Come non darti ragione? Ciò che scrivi locondivido al 100%.
E in effetti un po' mi riconosco in chi ha resistenze a viaggiare; ma non per questo nego la validità delle RSMcome fanno altri. Per me, ogni viaggio è un'odissea da non ripetere: non mi piace l'ansia delle partenze, non mi piace l'ansia di dover prendere un aereo, un treno, un autobus. Ho sempre paura di fare tardi o che qualcosa possa andare storto. Perciò non mi godo mai un viaggio, a meno che non sia organizzato sin nei minimi dettagli. Un viaggio all'avventura, dove devo percorrere chilometri e chilometri a piedi per vedere le bellezze del luogo, a me stressa e mi fa andare in tilt. E soprattutto con la mia ansia irrito chi mi sta affianco: la mia povera fidanzata che mi sopporta pazientemente è una mia vittima. Non sono ancora ai livelli di mia nonna, del segno del Cancro, che solo dopo quasi 90 anni di vita ha visto per la prima volta una città a 30 km da dove abita; ma ho reso l'idea della mia riluttanza ai viaggi. Se poi si tratta di prendere l'auto e partire, quella è tutta un'altra storia. Lì sono io che gestisco orari. Ma quando devo dipendere da orari imposti da altri, vado nel panico: controllo mille volte i biglietti, le valigie, mi guardo attorno con fare circospetto, controllo l'orologio ogni minuto, mi sale l'ansia. E poi c'è da investire molto denaro.
Chi non ce l'ha come fa? È la stessa domanda che si pone chi non ha i soldi per pagarsi le medicine, o per andare dal medico, o dallo psicologo. Fare qualcosa per sé ha un costo. Purtroppo. Ma non per questo diciamo che la pratica medica non ha utilità. In questi giorni sto andando dalla mia dentista a farmi curare un dente ammalato. Questo mi costa non solo denaro, ma anche l'ansia delle trapanazioni e il dolore conseguente: ogni volta mi fa vedere le "stelle".
Voglio dire ai lettori che per avere certi risultati dobbiamo a volte pagare grosse somme di denaro e fare qualcosa contro le nostre resistenze. In questo caso pagare il dentistia e patire il dolore di una estrazione. Nonostante io abbia una forte ansia per i viaggi, mi armo di pazienza, forza, coraggio, e parto. E torno poi soddisfatto anche per aver superato le mie resistenze. Non tutti hanno questa forza di volontà e le risorse economiche. Perciò loro sono come quelli che non vanno dal dentista per paura del dolore che sentiranno, oppure non hanno i soldi per curarsi una carie. Come si fa? Purtroppo viviamo in un sistema di regole che ci impongono grosse spese. Se non hai soldi ti arrangi. È la dura verità. Ma qui non stiamo a fare demagogia e a parlare dell'ovvio.
E poi come dici tu, c'è la convinzione che se tutto sia "scritto" non ha senso partire. Così come non ha senso per chi crede in un'astrologia filosofica. Quindi, prima ancora della pratica e della sperimentazione c'è da abbattere lo scoglio del pregiudizio: distruggere le proprie certezze su quel che è o non è l'astrologia. Come si fa? Non si fa. Nel senso che qui non vogliamo che tutti facciano RSM, che tutti accettino i suoi presupposti teorici. Ognuno faccia quel che vuole, a me certo non cambia la vita sapere che tale astrologo o simpatizzante si è ricreduto su tale pratica. Come credo non interesserebbe a nessuno se io di punto in bianco lasciassi le rivoluzioni solari mirate e mi dedicassi per esempio all'ippica o alla raccolta dei funghi. Potrei anche riuscire meglio, ma certo non è un problema che riguarda gli altri. Allo stesso modo non mi interessa sapere che Tizio o Caio crede che le RSM siano una baggianata. All'inizio mi sembrava una cosa importante. Ora è davvero una cosa che non mifa né caldo e né freddo.
Però è importante che il lettore possa ascoltare entrambe le campane: se si facesse influenzare negativamente da chi la pensa in maniera diversa, potrebbe perdere un'importante occasione per migliorare la propria vita. Non il sistema migliore, non il più importante, ma uno efficace da integrare agli altri. Per far ciò occorre una sana dose di incoscienza.
Il progresso e l'evoluzione stanno a volte nell'incoscienza di seguire cose apparentemente impossibili
Dr. Galeota Al Rami.