29 maggio 2018

È un mondo difficile

È un mondo difficile, il futuro è incerto, oggi più che mai che vediamo i nostri valori cestinati nell'immondezzaio.

Il presidente della repubblica Mattarella in questi giorni ci ha ricordato che esistono poteri forti a cui sottostare, volenti o nolenti, perché è per il "bene" dell'Italia. Il mio bene, se mi è permesso, lo decido io se il mio pensiero ha ancora un minimo di valore.

Insomma, la sensazione di essere schiacciati, oppressi, manipolati, è altissima a causa dei malvagi del web; e in più ci si mette di mezzo anche la politica a farci sentire che non siamoiberi nemmeno per sogno. 

Ciò che può essere un bene per me potrebbe essere un male per il prossimo. E allora non ha senso puntare il dito. Si punta il dito su chi punta il dito. Si giudica chi giudica. Io reagisco a chi mi offende perché non bisogna farsi opprimere dalla malvagità o da chi presume di fare la cosa giusta per il mio bene. 

Io dico no a chi vuole esercitare il proprio potere sul prossimo, a qualsiasi livello; a chi giudica, a chi si atteggia a maestro di saggezza sul web se poi è un hater.  

Lo so: nonostante la malvagità di certa gente che si crede depositaria della giustizia io sono ancora in piedi e devo dire grazie a voi che mi sostenete e mi incitate a fare sempre meglio. 

Ho sempre detto di non essere perfetto; ma ho sempre cercato di migliorarmi per diventare una persona più evoluta, non solo sotto il piano culturale, ma sorpattutto sotto il profilo umano. E per me questo significa condividere ciò che amo senza dar fastidio a nessuno, nel pieno rispetto delle regole.

Il percorso è sempre in atto e la sfida più grande della mia vita è proprio quella di riuscire a sconfiggere l'oppressore malvagio per superare la mia sofferenza. E non potete immaginare come mi senta oltre a ciò, nel veder "morire" la democrazia soprattutto se con la scusa del "bene" migliore. 

Il fatto è che spesso sotto i migliori intenti si nasconde il male, volontario o involontario. Ma l'importante è la libertà, non l'oppressione. Oguno può esercitare il diritto alla critica, il diritto di parola e di giudizio; ma esso non deve divenire un pugnale, una sofferenza per il prossimo e non deve divenire un'imposizione o una punizione. La libertà di ognuno deve rispettare la libertà dell'altro, non deve invaderlo, non deve sopprimerlo. 

A prescindere dalle proprie ideologie deve esistere un'etica che deve consistere nel lasciare gli altri liberi di professare quel che vogliono, come vogliono e quando vogliono; perché cercare di mettere i bastoni tra le ruote significa  perdere tempo a vivere nell'odio. L'odio chiama altro odio e perciò l'unica soluzione, o almeno la più saggia, è quella di lasciar perdere il passato e guardare al futuro senza calpestare nessuno. 

Siamo esseri umani, ognuno con le proprie debolezze, paure, sofferenze. Ognuno ha il suo percorso fatto di sbagli e successi. Ma nessuno può permettersi di diventare oppressore del prossimo. E questa sarà una battaglia che combatterò finché il cuore me lo permetterà. Pace, amore, serenità...

Grazie Laura, ne avevo bisogno.

LAST MINUTE:
 Gli ultimi due arrivati!
La logica è molto semplice: l'odio attira altro odio. Ogni azione malvagia, che sia di scherno, derisione, offesa, critica aspra, riceve una risposta. Se due persone sono intelligenti sanno quando fermarsi. Il maniaco non si ferma. Ed è lì che cominciano i veri problemi: quando nessuna strategia serve a far calmare le acque (C'è chi le ha provate tutte) vuol dire che dall'altra parte c'è una persona che odia e non smetterà mai di odiare. E se non smetterà mai di odiare vuol dire che è maniacale. 

Approfondirò nel mio nuovo libro di astrologia di prossima pubblicazione... 

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Prossimamente le registrazioni radio-interviste con Al Rami.


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L'intervita del dottor Galeota al prof. Matteo Brignacca dell'istituto culturale gnostico. Buon ascolto.
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