26 aprile 2011

"SCIENZIATI" VS ASTROLOGI: LE CHIACCHIERE STANNO A ZERO.

Scienza, tecnologia, civiltà?  L'uomo delle caverne non è cambiato. Se prima si arrampicava sulle cime degli alberi più alti, ora si erge a capo di palazzi scientifici per guardare il mondo dall'alto. Un'immagine poetica, densa di significati; ma ne possiamo leggere diversi. Ebbene sì, ogni cosa può essere letta in modo diverso se solo la si guarda con occhi diversi, da angolature e prospettive diverse. Quando si sta giù, si sogna di raggiungere la vetta e si osserva ogni cosa del mondo senza pregiudizio; ma una volta giunti in cima spesso ci si blocca e si smette di crescere, di evolversi: una vetta così alta dovrebbe farci sentire liberi e invece ci ingabbia nei recinti della presunzione. Una laurea in matematica, in ingegneria, in fisica spesso e volentieri non è solo un pezzo di carta o il trampolino di lancio verso la vera conoscenza. No, è solo uno strumento per dimostrare al mondo la propria inadeguatezza, i propri complessi di inferiorità attraverso un atteggiamento di sfida, di guerra, di altezzosità e presunzione. Einstein recita che chi non ammette l'insondabile mistero non può fare lo scienziato perchè anche lui si era reso conto di come un pezzo di carta alle volte rappresenta un freno alla vera conoscenza: dopo anni di studi finalmente ci si sente padroni del mondo perchè si sono appresi con cura tutti gli strumenti per sondare la realtà e guai a uscire fuori dal seminato.
Per fortuna esistono i veri scienziati, quelli che non smettono mai di crescere e che ammettono l'esistenza di cose inspiegabili. Una delle cose più inspiegabili è il funzionamento dell'astrologia. Come mai funziona? Com'è possibile tutto ciò? 
Per alcuni deve esserci per forza un trucco, un inganno. Perchè? E' più facile spaccare un atomo che un pregiudizio dice lo stesso Einstein! E' più facile scoprire la forma dell'universo ma non i motivi per cui l'astrologia dovrebbe essere perfettamente funzionante. Il capitolo è chiuso: non vale la pena nemmeno perderci del tempo prezioso che invece potrebbe essere utilizzato per quella statistica sul rapporto esistente tra le cameriere dal seno grosso e le laute mance. (!) Siamo nella preistoria e non c'è nulla da fare. Oggi su Facebook uno studioso di fisica mi ha dato del ciarlatano: il soggetto in questione non conosce l'astrologia, non conosce i suoi fondamenti, non mi conosce, afferma cose lette su trafiletti lunghi due righe ma soprattutto insinua. Ma il vero scienziato non dovrebbe sperimentare prima di parlare? Da quando in qua i giudizi valgono prima delle osservazioni empiriche e delle sperimentazioni? 
FRAM! Il ramo più alto si è spezzato e siccome il soggetto era bello grosso e veniva da un'altezza considerevole, ha fatto un fracasso assordante. 
Lo scienziato è ancora in cima all'albero; ma l'uomo, con tutti i suoi difetti e le sue ottusità è al suolo stramazzato con la schiena e il sedere dolorante. Tutti i princìpi e le regole scientifiche sono rimaste impigliate tra i rami per lasciare spazio ai sentimenti: c'è chi proprio non digerisce l'astrologia; trova in essa un antipatia indescrivibile e allora rinuncia alla logica, alla sperimentazione prima di pronunciarsi. E quando  viene fuori che ha torto, allora il risentimento e la delusione sono tali che per forza bisogna escogitare qualcosa: un cavillo, un errore terminologico. 
Come dicono a Roma: rosica! E allora il disagio è stato così forte che questo tizio si è innalzato a depositario della verità anche in settori e ambiti di cui non alcuna competenza: si parla di Jung ma lui che non ha nessuna nozione della psicologia pretendeva di sapere alla perfezione quello che intendeva dire il noto scienziato. Così sconfina in altri campi dopo aver ammonito noi astrologi di non sconfinare nel campo scientifico della ricerca. Questo post è intitolato "scienziati" vs astrologi. Ho volutamente utilizzato le virgolette sulla parola scienziati per riferirmi a quelli che si atteggiano a tali ma che in realtà han solo un pezzo di carta e una montagna di pregiudizi. Non ho scritto astrologi vs scienziati perchè noi invece non cerchiamo di mettere in dubbio le loro teorizzazioni nemmeno quando sono sbagliate. Come dice Asimov: "sin dalla notte dei tempi, la scienza ha sempre dimostrato di avere torto". Sì è evoluta è cresciuta ma rimettendo in discussione tutto quanto ogni volta. In realtà il titolo potrebbe trarre in inganno, quasi come se gli astrologi non utilizzassero gli strumenti della scienza per le loro ricerche e osservazioni. Non esiste una reale separazione tra scienziati e astrologi: entrambi  ricerchiamo la verità attraverso gli strumenti della scienza quando è possibile; ma i primi si ergono a giudici per "marcare" il territorio. In fin dei conti discendiamo dalle scimmie...
Siamo simili a loro in due occasioni: quando vogliamo marcare il territorio e quando vogliamo andare in bagno... 
Le chiacchiere stanno a zero e impari il rispetto per il sapere del prossimo. C'è sempre da imparare da qualcuno...

Questi sono i pregi che secondo me dovrebbe avere un buon ricercatore:
1) mai cominciare una ricerca o una discussione facendosi guidare dai propri sentimenti 
2) mai credere di essere arrivati in cima
3) mai credere che il nostro interlocutore ne sa meno di noi
4) tutti hanno da imparare da tutti
5) la scienza non può spiegare tutto ma nemmeno porsi questo limite
6) coerenza nell'applicare la logica alle cose e alle persone
7) elasticità mentale
8) imparzialità
9) giudicare sulla base dei fatti e non sulla base delle teorizzazioni
10) una teorizzazione fallace non necessariamente nega le osservazioni empiriche
11) umiltà
12) educazione e rispetto

Dodici regole come dodici segni zodiacali.