08 novembre 2012

predire il futuro, si può?

Premonizioni, sì o no? - ...e tu cosa ne pensi?
"Prevedere il futuro. Se sapessimo cosa sta per accaderci potremmo cambiare il flusso delle cose? Basare le proprie scelte su una predizione potrebbe essere un vantaggio o falserebbe la realtà al punto da rendere falsa la predizione stessa? Esiste un destino per ognuno di noi, un percorso già tracciato che qualunque vecchina all’angolo della strada può leggere sul palmo della nostra mano o nei tarocchi? Sembrano le domande perfette per una serata tra amici trascorsa a parlare di niente o per una sceneggiatura di un kolossal di Hollywood e invece è, più o meno, la materia oggetto di studio di un gruppo di ricercatori.

Alcuni studiosi della Northwestern University e della University of California stanno infatti lavorando sull’attendibilità scientifica di quella che è comunemente chiamata “veggenza” e hanno effettivamente scoperto che negli esseri umani è insita la capacità di prevedere il futuro anche senza l’aiuto della celeberrima sfera di cristallo.

Stando alla loro indagine, del tutto scientifica, i soggetti da loro studiati in laboratorio si sono dimostrati in grado di dare vita ad un’ “attività anticipatoria anomala” in quanto, se sottoposti a particolari stimoli “imprevedibili”, hanno prodotto un’attività biologica post-stimolazione che conteneva in sé lo stimolo stesso (che, però, in teoria avrebbe dovuto essere segreto perché imprevedibile) ed era quindi già indirizzata.

La cosa curiosa è che l'attività in questione precedeva lo stimolo stesso ed era già indirizzata. “Le reazioni anticipatorie alle quali si riferisce la ricerca, situata chiaramente in laboratorio, sono molto deboli- ha dichiarato lo psicologo  Patrizio Tressoldi  che ha preso parte alla ricerca- ma uno degli aspetti più interessanti è dato dal fatto che questi segnali sono amplificabili attraverso semplici algoritmi, il che darebbe al soggetto la consapevolezza dell’evento imminente e la possibilità di agire come crede”. Diventeremo a breve tutti veggenti?"


Tratto da  http://donna.libero.it/lifestyle/55348865/predire-il-futuro-si-puo?refresh_ce


Penso che questo articolo tratto da Libero di oggi, contenga molti punti oscuri in quanto, per amor del vero, non chiarisce il tipo di esperimento, quale sia il link di riferimento, quali siano i nomi dei ricercatori. Pertanto, senza questi elementi non possiamo dare credito a queste notizie. Per chi ne volesse sapere di più, può cliccare questo link: 
http://www.parapsych.org/users/patrizio/profile.aspx


L'articolo citato è privo di punti di riferimento, ma ciò non significa che non esistano per davvero questi studi e precisi risultati. Infatti è già chiaro dell'esistenza di questi fenomeni grazie alle spiegazioni del prof. Mario Bruschi dell'università la Sapienza di Roma. 


Jung, si è occupato per lungo tempo di questo tipo di fenomeni e assieme a Pauli (stiamo parlando di due tra le massime menti del secolo scorso) ha cercato delle risposte che potessero essere giustificate dalla fisica. Oggi, grazie al concetto di Entanglement, prende piede sempre di più quella che Jung definì sincronicità, ovvero la coincidenza significativa tra due fatti, anche a distanza di tempo. A dire il vero, i due provarono pure a verificare se anche l'astrologia potesse funzionare per mezzo di questo principio. L'idea di base è quella che se due particelle sono in qualche maniera legate tra loro e poi le dividiamo, agendo su una di esse l'altra ne risentirà anche se si trova a qualsiasi distanza dalla prima. Molte spiegazioni chiarificatrici sono contenute nel libro di Massimo Teodorani, per l'appunto intitolato "Entanglement". Oggi abbiamo a disposizione diverse teorie che possano spiegare il funzionamento dell'astrologi a partire dalla famosa teoria sulla memoria dell'acqua oppure sulla radiofrequenza emessa dai pianeti in base alle loro posizioni angolari, la loro struttura fisica in relazione a un preciso luogo di osservazione. 

Il mio obbiettivo è quello di scrivere un libro che possa spiegare al lettore tutti questi concetti in maniera chiara e semplice, partendo dalla definizione di archetipo, simbolo, mito, che alcuni tendono a confondere, anche astrologi di esperienza. 

Se si parla di previsione è naturale tirare in ballo la tecnica delle rivoluzioni solari mirate. In sostanza, e lo ripeto per i lettori che si avvicinano per la prima volta a questa tematica,  si parte dal presupposto che se noi siamo il frutto di coordinate spaziotemprali, cioè nasciamo in un preciso luogo e in un preciso momento, allora ogni anno "rinasceremo" con un nuovo "imprinting" astrologico in base al luogo in cui ci troviamo nel momento del compleanno. E se un luogo descrive il cielo in un certo modo, e ciò cambia per ogni luogo del mondo, allora se cambio luogo in cui mi trovo nel momento del compleanno, allora avrò un imprinting diverso da quello di qualsiasi altro luogo. In parole povere, vivrò eventi diversi in base al luogo in cui mi trovo nel momento del compleanno. Ma tutto ciò è scientifico?

Clara Negri in un'interessante articolo di astrologia comparso su di una rivista del settore, spiega come il determinismo scientifico sia affiancato dalle leggi del caos illustrate dal premio Nobel Ilya Prigogine. In sostanza vi è l'esistenza di fattori non prevedibili che mettono in discussione appunto alcuni postulati del determinismo. Naturalmente ciò non significa che questa legge sostituisce quelle che abbiamo: si tratta solo di una implementazione, di un arricchimento. L'astrologa scrive: "se le particelle subatomiche possono liberamente scegliere di andare e venire a loro piacimento, come possiamo noi umani, che ci crediamo re della natura, non fare altrettanto?" Questa affermazione potrebbe trarre in inganno. Se ammettiamo che le leggi della fisica sin'ora studiate siano solo chiacchiere e che non esiste più alcun determinismo, allora il discorso regge. Ma le cose non stanno in questo modo o perlomeno ci stanno relativamente. Ovvero: così come in una certa proporzione il mondo naturale è soggetto a diversi tipi di legge, (tra cui quella deterministica e quella probabilistica-quantistica) allora anche l'uomo può essere soggetto alle stesse leggi deterministiche e quantistiche. L'una non esclude l'altra insomma: due leggi possono coesistere tranquillamente anche se su livelli diversi. Pertanto, in parole povere, in maniera deterministica possiamo vivere delle esperienze in linea con i simboli archetipici descritti nelle nostre previsioni; ma allo stesso tempo, la natura di questi eventi può prendere strade inaspettate, svilupparsi in direzioni imprevedibili per chi non sa leggere il simbolo astrologico, ma probabilistiche per chi invece ha dimestichezza col simbolo. L'astrologa da' per scontato che quello che funziona a livello microscopico debba funzionare pure a livello macroscopico. Le sue premesse sottintese sono queste: dato che l'uomo è composto da particelle e le particelle si comportano in un dato modo, allora l'uomo ha il comportamento della particella. Ma non solo: dato che le particelle si comportano in un dato modo allora oltre al corpo pure la mente dovrebbe seguire questi stessi principi visto che nel cervello avvengono fenomeni quantistici. Naturalmente si tratta di generalizzazioni tutte da dimostrare.

Ma la stessa astrologa poi chiarisce il punto e dice: "e se l'ordine iniziale avesse in potenza anche il disordine?" A questa domanda si può rispondere che caos e causa sono solo concetti secondari a quelli di un universo platonico, la bipartizione di una realtà unica, monadica, assoluta, perfetta. L'astrologa continua "se il determinismo si accompagnasse anche al libero arbitrio?" Ed infatti è questa la mia conclusione: come ho detto prima, la cosa è possibile ma su scale diverse, su livelli diversi. Poi continua affermando che così come la scienza si è evoluta, così anche il pensiero astrologico dovrebbe farlo, appunto dimenticando il determinismo a favore del probabilismo. Ma il distico "astra inclinanat non necessitat" esprime proprio questo concetto, ovvero che in potenza abbiamo la possibilità che possa avvenire un dato evento; ma solo perché abbiamo visto accaderlo in quelle specifiche condizioni. Naturalmente, esistono altri eventi che possono essere stabiliti per induzione o per intuizione: cioè, io posso stabilire in principio, a priori una serie di possibilità di espressione di un pianeta in un segno e in una casa, ma non che accadrà uno ed uno solo tra essi. 

Clara Negri spiega che "i pianeti sono forze completamente neutre ma è l'uso di queste forze che ci caratterizzano dalla nascita a renderle malefiche o benefiche". Per quanto riguarda questa affermazione non sono assolutamente d'accordo perché contravviene al concetto di archetipo. Un soggetto non sempre ha la consapevolezza delle energie che lo guidano, e una dissonanza Luna-Nettuno significa un problema sia che il soggetto ne sia cosciente e sia che non lo sia, perché il simbolo archetipico è un "dinosauro" dentro di noi, che ci spinge ad abbracciare un idea, con tutto quello che ne deriva. E' relativo invece il nostro giudizio rispetto al risultato pratico di quella dissonanza planetaria. Per esempio, se esso indica un qualche tipo di trauma, delle paure, delle fobie, dei problemi psicologici, poco ce ne cale se possiamo imbrigliare ciò in opere artistiche. La paura, il caos, la sofferenza, sarà espressa ad un livello diverso, che è quello pittorico per esempio, se il soggetto ha fatto un percorso di conoscenza di se stesso, attuato  per superare i propri limiti. Questi limiti non sono mai superati, sono solo trasportati ad un livello diverso: non si dissolvono mai completamente! 

Clara Negri sottolinea il fatto che "la nostra fortuna, la nostra felicità, la salute non dipendono incontrovertibilmente dall'imput iniziale ricevuto alla nascita, (...) o dal fuggire qua e la quando siamo sotto transiti dissonanti, ma principalmente dalla nostra volontà che è il risultato dei nostri pensieri, quindi dalla nostra mente la cui qualità dipende dal nostro piano evolutivo". Anche questa affermazione potrebbe essere travisata se non si sta bene attenti ai termini "incontrovertibile" e "principalmente". Con essi infatti vuole spiegare che   ci sono ANCHE  fattori legati alla propria volontà, al nostro livello evolutivo, al nostro grado di coscienza delle cose e non che tutto dipende UNICAMENTE dalla qualità dei nostri pensieri. Bisogna considerare infatti pure, cosa importantissima, che la qualità dei nostri pensieri dipende pure dai simboli astrologici che ci spingono ad agire nel mondo in quel modo specifico. Naturalmente lei parla di livello evolutivo, del fatto che per taluni Marte è indice di violenza e per altri di energia asservita allo sport. Ma questo dipende pure dal contesto in cui viviamo e da mille altri fattori che naturalmente in astrologia sono presi tutti in considerazione, ovviamente da chi è competente. Poi, e non per secondarietà, bisogna pure aggiungere che alcuni monaci Buddhisti spiegano chiaramente che pure il viaggio di rivoluzione solare mirata può essere l'indice di una nostra crescita interiore: se la mettiamo in pratica è perché abbiamo raggiunto un livello di conoscenza e di maturità tale da poterlo fare.

Concludendo, in natura a prescindere dal livello evolutivo, le cose accadono. Posso vederle positive o negative; ma una frattura è sempre una frattura e una delusione d'amore è sempre una sofferenza. Certamente, non è la qualità del nostro pensiero che spinge il partner a non ferirci... Le rivoluzioni solari mirate non aiutano a tenere legato a se il proprio partner, ma possono aumentarne le probabilità, oppure aiutarci a trovarne uno nuovo. Quindi si può predire il futuro? Sino a un certo punto.