Il problema dell’ambiente riguarda il mondo intero e non solo quei paesi che inquinano. Questa è la prima regola fondamentale per risvegliare la coscienza e per educare al riciclo. Non è una soluzione definitiva ma sicuramente può aiutare il mondo intero a riprendere una boccata d’ossigeno. Consumare di meno, ridurre gli sprechi, riciclare, riutilizzare, sembra siano i consigli migliori di un Latouche forse troppo utopista, ma consapevole della necessità di una ideologia della sostenibilità forte: bisogna tramandare ai posteri la stessa quantità e qualità di risorse naturali che abbiamo oggi; perché sviluppo significa non solo crescita economica, ma anche miglioramento della qualità della nostra vita.
Non è l’anestetica soluzione del consumismo a generare la nostra felicità, perché questa è solo effimera e non ci aiuta a trovare dentro noi stessi quel di cui abbiamo bisogno. Un ritorno al passato, alla pre-industrializzazione, sicuramente è la soluzione meno applicabile sebbene sia quella più gettonata dai moderni sociologi dell’ambiente, che sicuramente, molto più di noi conoscono le ferite che abbiamo e stiamo ancora infliggendo al pianeta Terra. E allora ci si interroga su quale sia la migliore soluzione per ridare al nostro pianeta, e a noi stessi, una situazione migliore. Nel frattempo sembra necessario attuare comportamenti etici e soprattutto solidali.
Vediamo
nel dettaglio in quali condizioni ci ritroviamo.
La
forte richiesta di carne costringe a un grande impiego di risorse idriche per
irrigare campi che serviranno a sfamare il bestiame che poi consumeremo. Si
stima che le stesse quantità di prodotti finalizzati a sfamare il bestiame
potrebbero invece risolvere il problema della fame nel mondo. Per il consumo
agricolo (Monsanto docet) consumiamo un quantitativo d’acqua dieci volte
superiore al necessario. Questo comporta il fatto che le risorse idriche
cominciano a scarseggiare e a causa delle costruzioni di alcune dighe, certe
zone della terra ormai sono diventate aride e hanno costretto milioni di
persone a migrare in cerca di posti migliori. Ci sono circa 30.000 morti al
giorno a causa della siccità: in sostanza sparisce ogni giorno un quantitativo
di persone pari al numero degli abitanti della mia città; perdita compensata
dal forte aumento demografico in altri posti. L’acqua è una risorsa preziosa
eppure l’uomo, con i sui inquinanti, la contamina favorendo la formazione di
fitoplancton, alghe che distruggono la flora e minacciano la fauna.
Il
campo dell’agricoltura ha subito una forte trasformazione: basti pensare a come
la tecnologia ha cambiato il modo di coltivare, nonché l’immissione dei mangimi
chimici e dei pesticidi per favorire lo sviluppo e la crescita di certi frutti
e per aumentare la fecondità dei raccolti. I pesticidi si diffondono su ampie aree
contaminando il terreno e i frutti di cui si cibano molti animali. Il DDT non
si usa più da tempo, eppure dopo trent’anni c’erano ancora contaminazioni
rilevabili nei gusci delle uova di alcuni animali.
Sempre
nel campo dell’agricoltura abbiamo la produzione di OGM, organismi vegetali
modificati con frammenti del DNA di altre piante, per resistere di più ai
parassiti ai pesticidi. La Monsanto è leader del settore e controlla il mercato
delle sementi OGM e tradizionali a livello internazionale. I prodotti immessi
possono provocare grossi problemi di salute come documentato in alcuni report:
uno speciale tipo di patata era così resistente ai pesticidi che annullava gli
effetti di medicinali usati dai tubercolotici; ma inoltre, su topi di
laboratorio si dimostrava l’incidenza di tumori. Spesso chi denuncia situazioni
del genere viene licenziato e perde il lavoro: dire le cose come stanno alle
volte significa mettersi contro le multinazionali.
Il
cibo è un altro dei problemi della società moderna: un terzo viene sprecato e
come soluzione bisognerebbe solo distribuire meglio le risorse per dare
giovamento a chi non ne ha. Bisognerebbe, inoltre favorire la biodiversità:
pochi sono i cibi che usiamo a causa della produzione industriale e molti
cereali sono spariti per sempre. La produzione industriale ha ucciso la
biodiversità per immettere sul mercato solo i prodotti che rendono di più,
estirpando per sempre la possibilità che altre piante possano nascere
spontaneamente. Prima esistevano 2 milioni di specie vegetali con molte
differenze genetiche. Ma a causa della deforestazione, dell’inquinamento e dell’urbanizzazione
molte sono scomparse.
Il
gas prodotto dall’uomo intrappola il calore del sole: il 70% rimane sulla terra
a causa dell’accumulo di carbonio scaturito dal bruciare di rifiuti solidi, di
olii, legname, benzina, metano e dalla decomposizione dei rifiuti presenti
nelle discariche. Il gas scompare, si dissolve nel nulla, ossia ha una vita
media abbastanza lunga. Il Co2 impiega 100 anni per dissolversi, mentre il Cf4 ne
impiega 50.000. Ciò ha comportato che la temperatura globale si è innalzata
molto negli ultimi 15 anni del XX° secolo. Ciò porta maggiore aridità in certi
luoghi, e quindi siccità on mattie procurate dall’aumento delle zanzare. Questo
aumento di temperatura ha dato avvio allo scioglimento dei ghiacciai artici e l’aria
fredda così generata, potrebbe contrastare la corrente del golfo del Messico
che contribuisce a mantenere miti le nostre temperature. Se quella corrente si raffreddasse,
vivremmo una nuova era glaciale. Ma non solo: i gas prodotti dall’uomo oltre a
contribuire all’effetto serra, causa spray e impianti di refrigerazione,
possono provocare piogge acide con ovvie ripercussioni a tutto campo.
L’inquinamento
è anche acustico a causa dell’urbanizzazione; ma pure luminoso; ed è chiaro che
ciò ha comportato alcune specie animali a migrare in altre zone o a scomparire
del tutto da un certo luogo. E i campi elettromagnetici delle radio, TV e
telefonia quali responsabili di malattie come la leucemia? Anche questi
invenzione dell’uomo.
Carta,
vetro, plastica, pile, rifiuti organici, insetticidi, fertilizzanti, rifiuti
urbani e industriali, nelle discariche o inceneriti ma ora spesso riciclati. Eppure
anche il riciclo inquina quando si trasforma un oggetto in un altro. Ogni cosa
impiega un tempo diverso per degradarsi: una sigaretta impiega 4 anni, una
bottiglia di vetro un milione di anni e una di plastica praticamente mai.
Le
scie in cielo, poi sono sempre chimiche: i gas prodotti dai combustibili degli aerei
sono anche loro responsabili di questa situazione penosa, sia che questi aerei rilascino
scie e sia che non rimanga in cielo alcun segno del loro passaggio.
E
a voi non resta che filosofeggiare dispensando buoni consigli sulla
spiritualità, mentre su Facebook continuate a farvi le guerre come cretini e a
criticare chi non la pensa come voi, incapaci di un pacifico confronto e
incapaci di un vero rispetto per il prossimo. Figuriamoci per la natura!
L'ambiente naturale è un immenso organismo vivente di cui noi facciamo parte. Possiamo affermare che è possibile una interdipendenza tra noi e l'ambiente, che noi lo influenziamo e lui ci influenza. Ci influenza nella cultura, nella società, nel pensiero, nella costruzione della realtà. E man mano che noi modifichiamo il territorio modifichiamo anche noi stessi. Questo è il vero primo segreto della consapevolezza.
Per comprendere il rapporto tra ambiente e uomo che su come esso sia interconnesso con la natura, potrete richiedere un mio intervento in videoconferenza.
L'ambiente naturale è un immenso organismo vivente di cui noi facciamo parte. Possiamo affermare che è possibile una interdipendenza tra noi e l'ambiente, che noi lo influenziamo e lui ci influenza. Ci influenza nella cultura, nella società, nel pensiero, nella costruzione della realtà. E man mano che noi modifichiamo il territorio modifichiamo anche noi stessi. Questo è il vero primo segreto della consapevolezza.
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