25 ottobre 2012
Vittorio Marchi
Vittorio Marchi a proposito dell'astrologia:
"Mentre l’ astronomia potrebbe incominciare a prendere sul serio il fatto che il periodo della nostra vita materiale, data la non-distanza che regola la vita degli astri, rifletterà molto la posizione dei pianeti nel preciso momento, ora e luogo in cui siamo nati e il tipo delle energie che abbiamo assorbito circa quell’ evento, secondo un “modello interiore” che ci accompagnerà lungo tutto il percorso della nostra vita.
D’ altra parte oggi nessuno discute più sul fatto che i pianeti sono come dei trasmettitori di energia che irradiano una vibrazione distinta. Per cui, a seconda della posizione che occupano sulle loro orbite, rispetto alla Terra, esercitano vibrazioni planetarie diverse o combinazioni di esse, che si traducono in una maggiore o minore influenza su questo pianeta e quindi su di noi.
Come ogni pianeta è il riflesso del cosmo così siamo noi. Pianeti e noi siamo il cosmo ed il cosmo è noi, insieme ai pianeti.
La geometria sacra è l’ espressione di campi e di codici geometrici vibrazionali. La “matrice” appare esteriormente come una serie di numeri e di codici che si rapportano tra loro secondo schemi cui sono associate determinate energie ed influssi energetici.
In realtà si tratta di onde con precise frequenze elettromagnetiche che poi vengono percepite dal nostro sistema neuronale e trasformate in immagini dal nostro “cervello televisivo”, che in realtà si comporta come un decodificatore di frequenze in virtù di un processo che ricorda la trasformazione di Fourier.
La “matrice” è un costrutto vibrazionale e questa è la ragione per cui la si può scomporre in termini matematici, numerologici o in altri tipi di apparente misurazione."
Ci siamo concentrati sulla quantità di energia e mai avevamo pensato che non conta, che è importante solo la qualità...E' sufficiente un minimo... Ipotizzo che queste immagini trasmesse al cervello non siano altro che gli archetipi tanto contemplati nella psicologia di Jung e che stanno a rappresentare modelli di pensiero, preesistenti all'uomo, figure primordiali appartenenti a un mondo "platonico".
Il prof. Vittorio Marchi, insegnante di Fisica e ricercatore, è nato a Roma il 30 luglio 1938. Negli anni della sua maturità, 1968, ha conosciuto l'ingegnere compagno di stanza e di studi di Enrico Fermi, alla Normale di Pisa. E’ stata la svolta della sua vita, il cui “cursus honorum” ha preso una direzione extra-accademica. Egli è stato infatti spettatore di fenomeni, che lo hanno reso responsabile dello sviluppo, della diffusione e della comunicazione delle potenzialità della macchina umana; capacità che sono di gran lunga superiori a quelle delle macchine, pur fantastiche, dell’attuale tecnologia moderna.
Da molti anni il prof. Marchi ha orientato i suoi studi e le sue indagini scientifiche verso un tema speciale: lo spirito. Dall’analisi di questa inesplorata realtà, scarsamente visitata dal mondo della comunità scientifica, è nata tutta una serie di scritti e incontri con autorevoli personalità del mondo delle scienze e della cultura, in occasione di conferenze, convegni o trasmissioni televisive a cui il prof. Marchi è stato invitato a partecipare.