Domenica 27 aprile 2014 è stato un giorno storico in quanto a singolarità: Papa Francesco, in compagnia del Papa Emerito Benedetto XVI° ha proclamato la santificazione dei Papi Giovanni Paolo II°e Giovanni XXIII°. Il tutto è ancor più singolare per il fatto che l'evento è accaduto in corrispondenza della grande croce cardinale. Si tratta di una configurazione planetaria in cui quattro pianeti sono reciprocamente opposti e in angolo di 90° così che, a seconda del punto di osservazione, la configurazione che ne risulta è una croce o un quadrato. L'immagine può chiarire la questione:
Nel cerchio zodiacale qui rappresentato in maniera molto stilizzata ed essenziale, sono posti 4 pianeti in quattro punti equidistanti: Plutone in Capricorno, Urano in Ariete, Giove in Cancro, Marte in Bilancia. Si chiama grande croce cardinale poiché i pianeti sono inseriti nei quattro segni cardinali, appunto l'Ariete, il Cancro, la Bilancia e il Capricorno. Si chiamano segni cardinali poiché hanno a che fare con i momenti più significativi del ciclo dell'anno: l'inizio delle 4 stagioni. Dunque, volendo trovare un analogia con questo ciclo, possiamo dire che ognuno dei 4 segni apre appunto un periodo. Non mi addentro in speculazioni azzardate di ordine analogico e mi limito a questa sommaria sintesi descrittiva. La straordinarietà dell'evento risiede nel fatto che tutti e 4 i pianeti, il 23 e 24 aprile, si trovavano tutti e 4 nel 13° grado dei rispettivi segni zodiacali. Questo significa che la configurazione era precisa, un evento più unico che raro. Però, l'evento che a noi interessa analizzare non è avvenuto quando questi pianeti erano in posizione precisa, ma quando ormai si erano un po' distanziati l'uno dall'altro. Da questo posso azzardare l'ipotesi che la precisione degli aspetti angolari deve essere una condizione necessaria sino a un certo punto, ma fondamentalmente non sufficiente.
Se analizziamo i grafici possiamo ottenere delle informazioni straordinarie che sollevano una serie di interrogativi. Questo grafico è stato eretto per il 23 aprile per Roma, alle ore 10.15
Si nota perfettamente, tra la massa di aspetti angolari, che i 4 di cui ci stiamo occupando, sono posizionati in maniera tale da formare un grande quadrato all'interno del cerchio. Questa non è una configurazione rara, ma è raro il fatto che tali pianeti siano posizionati in maniera assolutamente precisa tra loro. Ma solo questi 4. Come vedete, gli altri sono un po' sparsi qua e là. Possiamo notare per esempio la Luna a 16 gradi dell Aquario; Nettuno a 7 gradi dei Pesci; Venere a 19 gradi dei Pesci; Mercurio a 29 gradi dell'Ariete; il Sole a 3 gradi del Toro e Saturno a 21 gradi dello Scorpione. Di significativo, ripeto, abbiamo il fatto che 4 pianeti si trovano su grado 13 dell Ariete, Cancro, Bilancia e Capricorno. Cosa possiamo dire circa il 13° grado di questi segni? Poco o nulla. Infatti non esistono degli studi, a mio parere validi, che possano descrivere il significato dei singoli gradi astrologici. Inoltre, non sappiamo nemmeno se il 13° grado di ogni segno ha un significato che condivide con tutti gli altri.
Molti si sono cimentati con analisi di tipo numerologico anche molto affascinanti; ma siamo ben lontani da osservazioni di tipo induttivo e quindi statisticamente significativo. Insomma, la ricerca in tal senso è ancora agli albori e pertanto, qualsiasi cosa possa essere detta a riguardo dei gradi zodiacali, è mera speculazione filosofica che non è stata mai messa alla prova. Sarà affascinante leggere i significati che ognuno attribuisce al 13° grado, ma parliamo pur sempre di visioni soggettive e prive di fondamento. Tutto sommato, se proprio dovessi cimentarmi a dare un significato a questo numero, mi viene da pensare ai 12 apostoli assieme a Gesù nell'ultima cena. Ma è possibile che i pianeti in cielo (come in cielo così in terra recita il "Padre nostro") possano essere rappresentativi della religione cattolica? Ovviamente non posso rispondere a questa domanda per il semplice motivo che non è nemmeno sicuro che l'associazione tra il 13° grado e i 13 presenti a convitto sia valida. Possiamo pure ipotizzare che non importa il grado astrologico in cui sono posizionati i pianeti, ma che ci sia una relazione angolare significativa e precisa.
L'evento però è accaduto il 27. Vediamo come erano posti i pianeti:
Come potete osservare facilmente, Giove non si trova più sul 13° grado ma sul 14°; Marte non più sul 13° ma sul 12°; Plutone e Urano invece ancora sul 13°. L'evento è accaduto quando i 4 pianeti non erano più in posizione precisa tra loro, ma comunque in posizione che si avvicina molto alla precisione. Stando a questo, non ha più senso prendere in considerazione il grado 13° come significativo dell'evento. Dobbiamo considerare anche il 14° e il 12° grado? Secondo il mio parere non ha molto senso concentrarsi sui gradi. Ciò che conta è concentrarsi su:
1) la precisione delle relazioni angolari
2) il significato dei pianeti coinvolti.
Del primo punto ne abbiamo già parlato: la precisione assoluta non è una condizione necessaria alla realizzazione di un evento. Ciò che conta è una precisione relativa poiché, evidentemente, c'è da prendere in considerazione qualcos'altro. Ci arrivo facendo un esempio.
Quando devo fare una previsione prendo in considerazione tre fattori:
1) che i pianeti transitanti facciano aspetti quasi precisi (massimo due gradi d'orbita) con i punti sensibili del proprio quadro astrologico;
2) che i pianeti transitanti facciano aspetti quasi precisi, contemporaneamente anche con i punti sensibili del cielo dei propri cari (come si afferma nelle famose trenta regole di Ciro Discepolo);
3) che il maggior numero di pianeti transitanti faccia aspetto con i punti sensibili di questi e del proprio tema natale.
Da ciò si evince che oltre alla precisione, è importante il numero degli aspetti. Inoltre è importante anche la qualità degli aspetti a scapito della precisione. Osserviamo ancora una volta questo grafico e facciamo il paragone con quello del 23.
Quali differenze troviamo oltre al fatto che gli aspetti non sono più precisi? Abbiamo che la Luna, che nel secondo grafico si trova in Aquario, nel primo invece si trova in Ariete in congiunzione con Urano. Un quinto corpo celeste entra a far parte della configurazione. Non più 4 ma 5. Nel secondo grafico la Luna crea una relazione angolare di sestile con Urano; mentre nel grafico relativo al giorno della santificazione dei due Papi, la Luna si trova congiunta a Urano, in opposizione a Marte, e in quadratura a Plutone e Giove. Insomma, crea rapporti angolari numericamente superiori a quello del 23, e ovviamente anche più importanti poiché il valore del sestile è di molte lunghezze inferiore agli altri aspetti, soprattutto alla congiunzione.
Il fatto che entri in gioco anche la Luna e che i punti da 4 diventano 5, solleva alcuni interrogativi: se i Papi sono 4, il 5 punto da chi è rappresentato? Se la Luna ha a che fare con le figure femminili, vuol dire che in tutto ciò è coinvolta una donna?
Posso azzardare una risposta, ma sempre con molta cautela e consapevole del fatto che si tratta solo di una speculazione mentale tutta da dimostrare. Durante la celebrazione della santificazione dei due Papi, c'era Floribeth Mora Diaz, a portare le reliquie di Giovanni Paolo II°. A lei toccava questo onore perché miracolata dallo stesso, durante un sogno.
A questo punto, è possibile associare un Papa a ogni pianeta? O conviene associare ogni Papa a un segno cardinale?
Possiamo sbizzarrirci a nostro piacimento; anche in questo caso ogni speculazione è solo tale.
Rimane da considerare l'ultima cosa che rende straordinario l'evento. Questa giornata storica non solo è avvenuta quando 5 corpi celesti erano in stretto rapporto tra loro, ma soprattutto nell'istante (le 10.15) in cui Giove era sull'ascendente e Venere era al MC. Quante probabilità ci sono che proprio Giove e Venere (i due gran benefici dello zodiaco) potessero Sorgere e Culminare nell'istante preciso della santificazione dei due Papi?
La cosa è talmente straordinaria che mi puzza. Mi viene da pensare al fatto che sia stata studiata a tavolino (da eventuali astrologi del vaticano, se esistono) la data e l'ora dell'evento. Escludo categoricamente che il caso possa aver giocato un ruolo in tutta questa storia e per questo, rimanere come ultima spiegazione, quella che questa è la dimostrazione più palese della corrispondenza tra influenze cosmiche ed eventi planetari.
Rimane da capire alcune cose: era possibile stabilire a priori che ci sarebbe stato un evento che avrebbe riguardato la Chiesa Cattolica? Qualcuno afferma di sì, ma facendo mirabolanti associazioni analogiche. E perché questo evento cosmico avrebbe rappresentato proprio un evento legato a questa religione? Perché non invece legato al Buddhismo o all'Islam? Forse solo perché il cattolicesimo è la religione più diffusa al mondo (33%)?
Gli interrogativi sono molti come anche le risposte. Ma secondo il mio parere non importa: non penso che sia possibile stabilire a priori un legame tra i pianeti e alcune parti del mondo o le religioni, altrimenti qualche astrologo, tra le mille cose affermate, avrebbe centrato il bersaglio. Ognuno ha provato a capire come si sarebbe manifestata questa grande croce cardinale, con quali eventi; spesso tirando fuori risultati ridicoli e privi di fondamento. Il maggior numero di astrologi ipotizzava disgrazie e tragedie. Quel che rimane di certo, è che in ogni caso, tutti gli astrologi erano certi che tale configurazione avrebbe portato qualcosa di eclatante, come infatti è stato. Ma se lo aspettavano per il 23/24 e non per il 27. Come mai? Perché, come detto prima, hanno preso in considerazione solo la precisione della configurazione, dimenticando volutamente o involontariamente altri elementi.