23 febbraio 2017

Megaliti in Puglia: il mistero dell'inizio


La Puglia, mia terra natia, conserva ancora oggi le tracce di un passato remoto, non solo scolpito nei millenari ulivi che costellano le terre arse dal sole, ma anche racchiuso nei resti di antichi monumenti. A pochi passi da Montalbano di Fasano è ubicato, immerso nelle campagne, un dolmen risalente al 2 millennio a.C. 

Si tratta di un monumento funerario orientato approssimativamente verso il punto equinoziale. Bisogna ricordare che nello stesso periodo, in Mesopotamia, l'astrologia cominciava a svilupparsi e a divenire sempre più tecnica e matematica. 

Detto ciò,  orientare l'entrata di un monumento funerario verso la levata del Sole a primavera, corrisponde a un chiaro segno astrologico già presente anche nella cultura degli antichi uomini pugliesi. Il che fa supporre che la conoscenza del cielo non fosse esclusiva dei popoli d'oriente, ma che fosse invece un'interesse diffuso a livello planetario. 

L'equinozio di primavera ha un'importante valore non solo dal punto di vista astronomico, ma è determinante soprattutto dal punto di vista astrologico perché conserva il significato simbolico dell "inizio". Lo zodiaco tropico stesso, comincia a partire da questo momento, anche se in passato vi fu anche coincidenza con lo zodiaco siderale quando al segno dell'Ariete coincideva pure la costellazione dell'Ariete (che presso gli antichi babilonesi era denominata in altro modo). Col termine simbolico di "inizio", gli antichi intendevano moltissime cose: l'inizio dell'anno, l'inizio di un ciclo, l'inizio della vita, l'inizio di particolari riti etc. etc. Ancora oggi al segno dell'Ariete (e non alla costellazione) è attribuito lo stesso senso. 

Il Sole, per i Babilonesi era una delle espressioni fisiche del dio Shamash. Il Sole, anche per chi non si intende di simbolismo, è istintivamente legato alla vita perché riconduce all'immagine ancestrale del bambino che quando nasce "viene alla luce". Perciò il Sole non è solo simbolo di vita in generale per la sua facoltà di riscaldare e nutrire il mondo per renderlo fertile e rigoglioso, ma è anche il simbolo dell'inizio delle cose soprattutto se una particolare condizione astronomica corrisponde a un preciso momento dell'anno caratterizzato dall'esplosione della vita, dal germogliare delle piante. 

Così, il Sole radente che filtra proprio dinnanzi all'entrata del monumento poteva essere l'equivalente di un sentiero che si apre e che permette un collegamento diretto tra il mondo divino e il mondo terreno.
   A pochissimi metri di distanza dal Dolmen vi è anche una particolare struttura di più recente costruzione, ma dall'indubbio fascino. A poche centinaia di metri, invece, abbiamo le grotte di San Giacomo.
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Ciò che rende il posto ancor più affascinante ai miei occhi, è il fatto che proprio nella mia terra siano vissute persone che proprio come il sottoscritto ponevano particolare rilievo alla corrispondenza tra cielo e Terra. Chissà, forse un mio antico avo sarà stato anch'egli astrologo?