Per gli antichi Babilonesi il cielo era suddiviso in "sentieri" su cui erano posizionate le stelle e i pianeti, così come descritto nel ENUMA-ELISH risalente a 3200 anni fa, il famosissimo poema religioso e astronomico sulla creazione dell'universo. Ovviamente le osservazioni del cielo furono di molto precedenti a tale periodo e affondano le loro radici nella notte dei tempi.
Stando alla traduzione delle tavolette in Accadico del ENUMA-ELISH, chi mise l'ordine in cielo per la rotazione delle costellazioni, era il dio Marduk che nello stesso cielo era rappresentato allegoricamente dal pianeta Giove. Perciò, già anticamente i pianeti non erano gli dei, ma semplicemente un simbolo di essi.
Era questo dio ad aver determinato i mesi dell'anno e tre stelle per ogni mese. Inoltre era stato lui a fissare la stella polare al centro del firmamento proprio per scandire i mesi. I Babilonesi la chiamarono Nibiru, mentre fissarono lo zenit nel "fianco di Tiamat", la dea del mare. Mi sembra logico che possa trattarsi di una costellazione e, secondo il mio parere, altrettanto logico che il riferimento al mare dipendesse dal fatto che erano punti di riferimento per i navigatori.
Nel precedente post (clicca qui) abbiamo visto che siccome l'anno era soli-lunare lo stesso mese non poteva coincidere sempre con lo stesso momento dell'anno come accade per noi, ma poteva giungere un po' prima o un po' dopo a seconda del momento in cui cominciava la fase di luna nuova. Su quest'ultima si è creato il mito della "nave celeste" probabilmente a causa della sua forma di falce, durante le prime fasi del mese. Infatti, se cerchiamo immagini di imbarcazioni Babilonesi, vediamo sia la caratteristica forma a falce di luna e sia la forma circolare a forma di luna piena (le famose Quffa). Perciò è assai improbabile che gli antichi si riferissero a un'astronave vera e propria come alcuni studiosi alternativi sostengono. Anu, Enli ed Enki (la triade di dei probabilmente ispiratrice della trinità concepita nella religione Cattolica), crearono Sin (la Luna crescente)
Nel famoso testo, inoltre, si parla del fatto che Marduk mise due chiavistelli sui lati opposti del cielo e che solo lui avesse il potere di aprire il sentiero, anche se mise Nibiru (detto anche Neberu) a guardia della porta celeste. Probabilmente qui si riferivano in maniera allegorica agli equinozi. Difatti l'anno cominciava, e quindi si apriva un nuovo ciclo, quando giungeva la prima luna nuova dopo l'equinozio di primavera. E mentre la stella polare (Nibiru) rimane fissa in cielo nello stesso punto per tutto il corso dell'anno, tutte le altre stelle e costellazioni ruotano attorno a essa tramontando e sorgendo nei diversi mesi dell'anno. Tra l'altro, nello stesso periodo equinoziale Il Sole sorgeva nei pressi della costellazione dei Pesci che anticamente era chiamata KUN-MESH che significa "code", quelle delle rondini. E se una rondine fa primavera oggi, doveva esser lo stesso anche ai tempi dell'antica Babilonia.