È severamente vietato usare il
materiale presente su questo blog e nell'eventualità che si vogliano usare le
mie intuizioni/osservazioni per i propri lavori, sarà necessario citare le
fonti o il mio nome, ma facendo espressa richiesta.
Uno dei meriti di Piajet è quello
di aver stabilito numericamente e qualitativamente le fasi dello sviluppo del
bambino e non in maniera arbitraria, ma partendo dall’osservazione dei suoi
figli, argomenti poi verificati attraverso le osservazioni di altri studiosi
della psicologia infantile. Il fatto che possa esistere uno sviluppo fisico e
psicologico del bambino dal momento del parto sino all’adolescenza, mi spinge a
credere che occorre dare uno sguardo all’evoluzione dell’individuo anche oltre
quella fascia di età. Lo sviluppo di certe competenze (quelle legate al
ragionamento astratto, o alle capacità di relazione, o quelle emotive per fare
solo alcuni esempi) a mio parere dura tutta la vita e pone in evidenza il fatto
che non siamo mai uguali a prima pur conservando quel “marchio” che in qualche
modo ci caratterizza. Così come l’andare a gattoni è un precursore del
camminare in posizione eretta, così, il soggetto caratterizzato per esempio dal
segno del Sagittario, in ogni fase della sua vita manifesterà in modo diverso
quel che significa essere del Sagittario. Il segno solare, l’ascendente, Le
Case, i pianeti e gli aspetti angolari tra questi, sono “contenitori di
potenzialità” che funzionano in maniera più ricca e articolata a seconda dello
stadio di sviluppo e delle esperienze della nostra vita. E sì, perché lo
sviluppo non ha senso se preso a se stante da un contesto in cui avviene e
degli stimoli che occorrono per metterlo in atto.
Vediamo nel dettaglio quali sono
gli stadi che Piajet assegna ai bambini nelle diverse fasce d’età. Quello
senso-motorio è il primo e comincia a svilupparsi ancor prima che il bambino
possa uscire dal ventre materno. Egli infatti è capace di percepire qualcosa
del mondo in cui vive e che presto verrà completamente stravolto dalla nascita,
momento in cui il bambino, posizionandosi con la testa in basso, cerca di farsi
strada per vedere la luce. La testa è dunque il principio mediante cui il
bambino sceglie di cominciare il suo percorso sulla terra e questo non può che
ricordare l’ascendente, punto di levata del Sole, analogicamente legato al
segno dell’Ariete, che è associato anatomicamente alla testa.
Durante la fase senso-motoria il
bambino non è ancora in grado di riconoscere il viso della madre perché
l’apparato visivo non è ancora funzionante al 100%. Tuttavia è in gradi di
riconoscerne la voce già ascoltata durante il periodo della gestazione. Ha già
preferenze verso i gusti forti e dolci come quello del seno materno. Non sa
ancora coordinare i movimenti del corpo e reagisce più che altro a stimoli di
tipo fisiologico. Progressivamente sarà capace di avere il controllo dei
movimenti della testa, successivamente del tronco, sarà capace di rimanere
seduto da solo senza un sostegno e alla fine sarà capace di camminare. È in
questa fase che abbiamo un’acquisizione esponenziale delle competenze utili a
divenire un individuo autosufficiente. La sua motricità è ancora grossolana nei
primissimi anni di vita, data dall’applicazione di schemi che dapprincipio sono
il frutto della sperimentazione dei movimenti ma che poi verranno
interiorizzati.
La seconda fase è quella detta
pre-operatoria (ai 2 ai 7 anni) dove vi è l’acquisizione del linguaggio, della
scrittura, della lettura. Questa è una fase importante perché il bambino
comincia ad apprendere anche sulla base dell’imitazione e questo significa che
comincia a uscire dalla fase I^ 12^ Casa ed entra nell’11^ che riguarda gli
appoggi e le protezioni: si esce dalla fase di egocentrismo radicale per
prendere consapevolezza dell’altro, e che quest’ultimo è strumentale ai nostri
bisogni, l’amico con cui potremo condividere i nostri giochi.
Nella terza fase detta stadio
operatorio concreto (7 11 anni) il bambino è capace di rappresentarsi le idee
delle altre persone, è capace di fare i primi pensieri ipotetici deduttivi,
ormai non ha più bisogno del sostegno della madre ed è indipendente. La fase
legata all’emancipazione offerta dalla X^ Casa è ormai superata. Si è persa
parte della rigidità di pensiero a favore di una maggiore flessibilità che poi
sarà più o meno evidente a seconda delle particolari inclinazioni del bambino.
Nella quarta e ultima fase detta
stadio operatorio formale, il bambino vive la fase dell’adolescenza: è capace
di ragionamenti ipotetici deduttivi, sa farsi un’idea di quel che pensano gli
altri e delle diverse soluzioni possibili per ogni (o quasi) tipo di problema. Con
l’adolescenza cominciano le crisi, le trasformazioni importanti a livello
ormonale ed emotivo. Eccoci nel settore dell’8^ casa che più fra tutti rappresenta
le crisi e le trasformazioni analogicamente legate allo Scorpione.
Nulla ci vieta di prendere in
considerazione fasi ulteriori di sviluppo successive all’adolescenza. Un
Sagittario di tre anni capirete che è molto diverso da uno di 15, da uno di 40
e da uno di 80. Capire questo ci permette di considerare ogni elemento
astrologico in chiave evolutiva. Questo significa non solo sapere che si cresce
costantemente, ma che è possibile modificarsi e svilupparsi pur rimanendo
“fedeli” alle caratteristiche astrologiche a cui apparteniamo.
Vorrei precisare, a conclusione
di questo mio articolo, che le associazioni tra fasi dello sviluppo e Case
astrologiche sono collegamenti a carattere di analogia e pertanto non hanno la
pretesa di dimostrare che esiste per davvero una relazione fisica tra loro.
Possiamo dire, invece, che il mio obiettivo è quello di aiutare il lettore a
comprendere le fasi dello sviluppo attraverso l’ausilio dei significati delle
Case astrologiche e viceversa.
Il materiale bibliografico per la stesura dell'articolo è presente come al solito nell'apposita sezione posta a destra, ultimo riquadro in basso.
La foto in alto e il testo qui sotto sono di Francesca Musaio. Vietato l'uso di tutto il materiale presente su questo blog.
"Ee allora graffiami il cuore,
scalfisci la mia anima, io non ho paura. Voglio fuggire, voglio un' isola
tutta per me, voglio un selvaggio che sia come me, voglio solo cose
straordinarie. Letture di filosofia per dare un
senso alla parola uomo e per chiedere perché! Levatevi la maschera: basta con il
Carnevale. Non avrò timore del tempo e dello
spazio né del giudizio altrui. In questo sta il mio egoismo".