L'astrologo Massimo Romagnoli qualche giorno fa mi ha inviato un messaggio in cui scrive:
"Per capire cosa sono i segni zodiacali bisogna risalire al momento in cui sono stati pensati. Il momento esatto non lo sappiamo, però quello che sappiamo è che nascono in Mesopotamia e cioè sulla fascia temperata dove esistono le 4 stagioni. Perché un'Ariete e non una farfalla? Oppure un Toro al posto di una tartaruga? Perché sono stati scelti proprio questi dodici simboli? E perché sono dodici e non quindici o venti? I dodici mesi dell'anno è palese che derivano dai dodici cicli di luna dell'anno. I simboli zodiacali ( che non si vedono in cielo ) nascono per forza come simbologia di ciò che accade in natura ogni mese. Se vuole le spiego tutte e dodici le simbologie. La domanda successiva è: il ciclo naturale da cosa dipende?"
Lo avevo invitato a esporre la sua teoria e nell'attesa che lo faccia, continuo sull'argomento, esponendo le mie considerazioni.
Negli articoli precedenti ho parlato del fatto che il momento minimo di energia solare corrisponde agli equinozi; mentre il momento massimo ai solstizi.
Durante il solstizio d'estate il Sole si trova al massimo della sua potenza luminosa a nord dell'equatore; mentre al solstizio d'inverno il Sole raggiunge il massimo della sua potenza a sud dell'equatore.
Dal punto di vista simbolico, dunque, entrambi i solstizi riguardano il massimo della luminosità solare a latitudini inverse. Però nello stesso momento, se a nord dell'equatore abbiamo l'estate, dall'altra parte abbiamo l'inverno e viceversa. Diciamo che questo è un riflesso. Mi spiego meglio: l'inverno nelle nostre zone è una condizione data di riflesso dall'inclinazione dei raggi del Sole, che sono perpendicolari al tropico del Capricorno, cioè a una linea immaginaria che si trova lungo la circonferenza della terra sotto l'equatore. L'inverno (per le zone temperate a nord equatore) dunque è una conseguenza del fatto che i raggi del Sole convergono in una regione a sud dell'equatore. Di conseguenza, le caratteristiche del Capricorno non hanno a che fare con la potenza del Sole a nord dell'equatore, ma con la potenza del Sole a sud dell'equatore, poiché è lì che si crea il segno! Quindi, se proprio dobbiamo attribuire ai segni zodiacali un valore legato alla potenza del Sole, è più appropriato dare al Capricorno il suo valore naturale: il massimo della potenza del Sole così come a nord equatore è il Cancro ad avere questo privilegio. Quindi, per prima cosa il Capricorno ha a che fare con il massimo della potenza solare, e poi, con una moltitudine di gradazioni a seconda che si salga sempre di più al di sopra dell'equatore, fino a toccare il polo. E' su queste basi che ha senso costruire analogie tra i segni zodiacali e la natura. Per le ragioni di cui sopra, non ha senso alcuna inversione dei segni zodiacali: è assolutamente contro ogni logica astronomica: ogni segno zodiacale nasce in funzione di come i raggi del Sole arrivano perpendicolari a precise fasce della terra. IL Capricorno nasce a sud? Bene. Il Sole lì è più forte? Ok. Il capricorno ha a che fare con ciò. Quelle caratteristiche nascono in un posto e poi sono valide in qualsiasi parte della Terra, così come anche se io nasco a Fasano conservo le mie caratteristiche in qualsiasi altro posto della Terra.
Quando a Sud è estate, a nord è inverno. Quando è inverno abbiamo il segno del Capricorno, ma come spiegato sino a poco fa, esso nasce a sud dell'equatore e quindi ha quelle caratteristiche e sono immutabili indipendentemente dal luogo in cui ci si trova in quel momento.
Diciamo che più in generale, un segno zodiacale ha a che fare con l'inclinazione della Terra nel complesso, in un dato istante di tempo e in un dato momento legato al suo percorso attorno al Sole. Proprio per questo, ogni segno ha caratteristiche specifiche indipendenti dal luogo in cui nasce ogni soggetto. Io sono del Sagittario ed è del Sagittario qualsiasi altra persona nata a nord o a sud dell'equatore perché tutta la terra, in un dato istante è inclinata in un certo modo rispetto ai raggi del Sole.
Se si prende in considerazione l'inclinazione della Terra nel complesso, non ha più senso nemmeno attribuire ai segni un valore relativo alle stagioni, proprio perché esse sono relative da luogo a luogo. Le stagioni sono relative, ma i segni no. Quelli sono indipendenti da queste se prendiamo in considerazione la Terra nel complesso! Di conseguenza non hanno senso le speculazioni mentali tramite cui associare un valore climatico ai segni zodiacali. Ogni segno ha in se contemporaneamente tutti i valori climatici possibili e immaginabili proprio perché nello stesso istante, a nord e a sud dell'equatore, abbiamo stagioni diverse.
il problema sussiste nel momento in cui per forza si vuole attribuire a ogni segno zodiacale un valore stagionale. Ma che necessità c'è di conservare queste analogie se tanto esse sono solo un processo creativo e fantasioso della mente umana? E' giunto il momento, credo, di scendere con i piedi per terra.