11 giugno 2014

Nuovo studio Antropo-Astrologico. Sintesi conclusiva.

Mi sono proposto di rintracciare le origini dell'astrologia per mezzo degli assunti fondamentali dell'antropologia sino a giungere alla conclusione che essa non sia altro che una forma raffinata di totemismo. A tal proposito, vorrei ricordare i lettori che sto portando avanti una serie di video-conferenze su Skype proprio su questo argomento e altri. Lo scopo è quello di elevare l'astrologia a disciplina degna di uno studio universitario e non "mera chiacchiera da spiritualisti al parrucchiere". Sono stato sempre dell'opinione che anche lo sviluppo di una nuova ed efficace tecnica di lettura e interpretazione del tema natale debba fondarsi sulla conoscenza dei significati delle cose e dei fatti, letti con gli strumenti e le tecniche di altri saperi scientifici o parascientifici. In questo caso l'antropologia.  

L'interesse dell'antropologo è stato quello di rintracciare le origini della cultura e della società andando a studiare i popoli selvaggi come per esempio gli indigeni dell'Australia perché credeva che essi potessero essere la traccia vivente dei nostri antenati. Alla fine dell'800 infatti andavano molto di moda le teorie di Darwin circa l'origine e l'evoluzione della specie: le società europee dovevano essere per forza più evolute di quelle indigene. Morgan in particolare riteneva che ci fosse un passaggio uguale per tutte le società a partire da uno stato selvaggio, poi barbaro e infine civilizzato che era dato dalla nascita della proprietà privata. Esistono tappe obbligate nello sviluppo dell'astrologia? Si sviluppa in maniera uguale in tutti i luoghi. 
Prendendo in prestito le teorie sul diffusionismo circa cui le società non si evolvono tutte allo stesso modo e che le idee vengono inventate una sola volta e poi diffuse tramite le migrazioni, anche lo sviluppo dell'astrologia deve aver preso, ragionando deduttivamente, questa direzione, partendo da una forma elementare assimilabile a quella del totemismo.

Durkheim vede il fenomeno come una primitiva forma di religione e pertanto bisogna desumere che anche l'astrologia abbia avuto la stessa funzione (per alcuni astrologi spiritualisti ce l'ha ancora). Però furono fatte molte critiche circa il fatto che alla base del totemismo ci fosse necessariamente la religione di mezzo. Mauss aggiunse, a quelle idee, il concetto che il totem non fosse altro che una organizzazione sociale. Allo stesso modo anche l'astrologia poteva essere nata a partire da questi presupposti: era un modo per catalogare gli uomini in funzione del matrimonio per esempio. Ho scritto davvero molto a tal proposito e quindi non mi ripeterò.  

Con Boas nasce il relativismo culturale e il fatto che il semplice metodo comparativo non poteva essere utile a spiegare le differenze e le similitudini tra le diverse popolazioni e che era necessario considerare la storia di quei popoli anche in relazione al rapporto con gli altri popoli vicini. Non credeva in una radice comune dei fenomeni appunto perché bisognava partire da presupposti di tipo storico. Per studiare questa storia era necessario calarsi nella vita degli indigeni attraverso la cosiddetta osservazione partecipante. Questa esperienza indusse i ricercatori a mettere in discussione l'evoluzionismo, cioè che la cultura e la società di taluni fosse migliore di altre. Secondo questa prospettiva, possiamo affermare che esistono astrologie migliori di altre o astrologie semplicemente diverse? La mia conclusione è che ogni astrologia è in linea con uno scopo diverso e funzionale a quello scopo. Ma anche su questo argomento si potrebbero spendere chilometri di righe.
Con il funzionalismo di Malinowsky si da' peso al contesto in cui avvengono i fatti e considerando l'ipotesi che proprio come ogni essere umano ogni parte del corpo assolve a una funzione, lo stessa cosa accade in società: ogni aspetto di essa è necessario al suo funzionamento e al suo equilibrio. Del pensiero malinowskyano, possiamo trarre numerose informazioni a proposito dell'approccio con le diverse astrologie, comprensibili solo nel momento in cui andiamo non solo ad osservare il contesto storico in cui si sono evolute, ma pure per mezzo della partecipazione alla vita sociale degli individui che la praticano. In questo modo è possibile comprendere i processi di pensiero che stanno alla base di tali pratiche. 

Redcliffre Brown invece, con lo struttural-funzionalismo si concentra sulla funzione delle istituzioni all'interno della società attraverso l'osservazione dei singoli individui per ottenere inferenze circa la società in generale. Per questo parla di struttura sociale e forma strutturale. Tramite l'analisi delle relazioni sociali tra il capo e sudditi, il padre con i figli etc. etc. perviene a delle considerazioni di ordine generale, che può comparare con quelle di altre società. Per questo confronta tra loro la forma strutturale delle diverse società. Ogni astrologia, dunque, se equiparata alle diverse società, può essere analizzata per avere generalizzazioni circa la sua forma strutturale, e le differenze tra questa e quelle delle altre astrologie comparate. In sostanza, bisogna per esempio analizzare come le diverse astrologie concepiscono le gerarchie planetarie, gli aspetti, i pianeti nei segni e nelle case, se comprendono o meno altri elementi collaterali. Da questo confronto si perviene alle diverse forme strutturali e a una più generale che è la sintesi tra tutte le altre. Parliamo di un approccio alla materia astrologica che può avere il fine di stabilire, a seconda della forma strutturale alla base dell'astrologia in generale e in particolare, quale sia la forma strutturale della mente umana in generale e in particolare. Si tratta di un lavoro monumentale che presuppone la conoscenza della struttura e del funzionamento di almeno due astrologie diverse.

Levy Strauss parla di strutturalismo e fa a meno della relazione che intercorre tra le diverse funzioni sociali. Il suo pensiero si basa sul semplice concetto di opposizione poiché esso è la base del pensiero umano. Le strutture sociali sono modellate da ciò e pertanto anche le astrologie rispondono a questo schema basilare che si trova identico nel pensiero dell'uomo primitivo e di quello civilizzato, ma che non è sempre facile riconoscere. 
Dalla funzione strutturale alla funzione strutturale si è passati alla prassiologia di Bordieau in cui diviene determinate comprendere le questioni antropologiche e sociologiche in termini di efficacia. Possiamo applicare questo concetto, bypassando la questione della funzione e del valore delle diverse astrologie, per soffermarci alla loro efficacia pratica.   

Per comprendere le nostre radici e dunque pure quelle dell'astrologia, non è più sufficiente partecipare alla vita del nativo ma è indispensabile avere un approccio empatico. Per questo nasce l'antropologia delle emozioni su cui si innestano una serie di riflessioni che oscillano tra il biologico e il culturale: le emozioni sono innate o date dalla cultura? Se esse sono date biologicamente, allora ha senso dare un valore alla loro valutazione che invece è culturale. Un contributo importantissimo circa questo argomento legato alle emozioni, è dato dalle neuroscienze per descrivere come la cultura abbia un ruolo significativo nella formazione del cervello e nell'acquisizione dei dati persino nella manifestazione delle emozioni per mezzo del linguaggio che individua schemi concettuali utili, appunto alla valutazione dello stimolo emotivo. 

Questo argomento ha sollecitato in me la necessità di indagare sullo sviluppo dell'intelligenza, che a quanto pare risulta essere in buona parte collegato alle interazioni sociali, giacché esistono collegamenti tra la parte destra del cervello (che riguarda le interazioni sociali) e l'amigdala (il "computer" centrale emozionale).