Oggi cominciamo un cammino affascinante e denso di sorprese, per comprendere come l'antropologia può esserci utile a comprendere il fenomeno dell'astrologia in Italia e nel Mondo.
Il sapere antropologico nasce sin dai tempi di Erodoto nel 484 A.C. ma ha avuto ampia diffusione solo a partire dall' 800 per poi fiorire nel'900 con un approccio totalmente diverso. L'idea comune era quella che lo studioso fosse sempre un gradino più in alto del "selvaggio" che andava a studiare immergendosi nella jungla o esplorando le zone tropicali del globo, dall'Asia, all'America, all'Australia. Con il passare del tempo, dicevo, l'approccio dell'etnologo è cambiato via via sempre di più sino ad abbracciare l'idea che una perfetta conoscenza delle diverse etnie la possiamo solo trovare attraverso un atteggiamento empatico e partecipativo alla vita sociale degli individui.
L'antropologia si estende a 4 aree fondamentali:
quella biologica, dove si cerca di mettere in evidenza le differenze o le similitudini anatomiche tra le diverse specie umane e i primati per esempio, come possibile spiegazione del percorso evolutivo dell'uomo rispetto ai suoi antenati;
quella archeologica, che permette di individuare la struttura delle società antiche o preistoriche;
quella Linguistica, dove vi è la necessità di comparare i diversi linguaggi e non è uno studio sul linguaggio stesso come avviene nella linguistica. Questo genere di approccio antropologico nasce ai primi del '900 con Franz Boas;
L'antropologia culturale, che appunto mette in relazione le diverse culture per individuare tratti universali.
Ognuna di queste quattro aree ovviamente trova delle applicazioni pratiche che possono anche andare al di la della loro funzione d'origine. Per esempio, le ricerche in campo biologico possono essere utili a definire l'identità di una vittima.
Nello studio dell'antropologia culturale e dunque nella ricerca delle diverse culture per la loro comparazione, è necessaria la figura dell'etnografo che ha il compito di raccogliere i dati secondo presupposti di ordine teorico. Occorre che la teoria risponda a dei requisiti specifici, come per esempio il fatto di
1) procedere con le giuste domande, quelle utili per comprendere la natura della specie umana;
2) le risposte a queste domande, cioè gli assunti, le informazioni ottenute circa le diversità culturali;
3) i metodi di indagine, sia per pervenire ai dati e sia per compararli;
4) i dati stessi, cioè quegli elementi che hanno la che fare con la questione da analizzare.
A questo punto è ovvia una constatazione: le teorie su cui si fonda l'antropologia è determinata dai dati acquisiti sul campo; ma pure che gli stessi dati dipendono dalle proprie concezioni teoriche, cioè sulla metodologia di ricerca che è innestata sulle domande su cui interrogarsi. é infatti attraverso esse che possiamo identificare un problema e seguire un percorso.
Lo stesso tipo di ricerca metodologica è naturalmente applicato a ogni campo della conoscenza, compresa pure quella astrologica, che, grossomodo, si pone le stesse domande dell'antropologo; ossia determinare se esistono dei tratti comuni a condizioni comuni, cioè se esistono tratti comuni tra tutte quelle persone caratterizzate dalla stessa componente astrologica per segno, pianeti e aspetti astrologici.
In antropologia inoltre si cerca di comprendere il nesso esistente tra politica e struttura famigliare per esempio, cioè se esiste un modello che si ripete su nuclei via via sempre più grandi partendo dal singolo individuo o dalla struttura famigliare. Allo stesso modo l'astrologo cerca di cogliere i nessi esistenti tra le singole persone e fenomeni sociali di una certa importanza, come per esempio l'influenza di una persona su di una nazione, sulla base delle posizioni planetarie. Oltre a ciò, un altro aspetto peculiare dell'antropologia è quello di mettere trovare somiglianze e differenze tra le diverse società per individuare tratti comuni, esattamente come un astrologo potrebbe fare mettendo in relazione i diversi tipi di astrologia.
La cosa non è affatto superflua perché molto si può scoprire dell'astrologia comparando due astrologi appartenenti alla stessa scuola, per poi comparare i dati ottenuti con quelli che otterremmo confrontando questi astrologi appartenenti a uno stesso orientamento, e poi con altri di orientamenti diversi, facendo riferimento non solo alla scuola ma anche al contesto, cioè al luogo di appartenenza che sicuramente ha un certo peso.
La cosa si sposa molto bene con le teorie evoluzioniste o diffusioniste dell'antropologia: qualcosa a proposito dell'astrologia, (intesa come studio su di essa e non tramite essa) possiamo apprenderlo se inoltre affrontiamo la questione considerando il fatto che l'astrologia stessa si è diffusa ed evoluta in un arco di tempo specifico, ma pure in luoghi specifici, spesso in maniera indipendente, e altre volte per mezzo di una trasmissione di pensiero, in forma scritta e orale.
La relazione tra le diverse astrologie del passato e quelle moderne è detta diacronica, mentre quelle che analizza tutte le astrologie contemporanee è detta sincronica. Nello studio sulla materia astrologica, potremmo adottare una prospettiva di tipo interattivo, al necessario diacronica e sincronica.
Tutto ciò occorre per comprendere la natura sociale e culturale dell'astrologia. Ha una funzione aggregante? Lo scopriremo assieme, grazie alle conosce e alle nozioni offerte dall'antropologia.
Per il momento torniamo un attimo a Erodoto perché a lui dobbiamo la nozione di etnocentrismo e di relativismo culturale.
L'etnocentrismo considera la propria cultura al di sopra delle altre. Questo fenomeno è diffuso dappertutto ed è ovvio il parallelismo con il mondo astrologico, dove vi è per l'appunto una difesa, innata, rispetto a quelle che sono le proprie idee, cioè quelle del gruppo di appartenenza; anche se è fiorita in maniera sorprendente l'idea di una sorta di indipendenza di pensiero da un preciso gruppo "scolastico". Più che altro, l'astrologo moderno è propenso a farsi un'idea delle cose che studia qua e la, senza curarsi di realizzare un vero approfondimento, necessario solo ed esclusivamente tramite una guida che possa chiarire eventuali punti oscuri del proprio pensiero, o che esso stesso possa essere equivocato.
L'etnocentrismo, naturalmente ci mette nelle condizioni di comprendere immediatamente che ciò che è giusto per noi, non è giusto per altri, e dunque di come le idee, circa la medesima questione, sono relative.
Erodoto stesso, soprannominato il "filobarbaro", racconta delle diverse usanze nelle diverse etnie, che da taluni possono essere recepite come barbare e per altri no a seconda del fatto che si aderisca o meno a quella tradizione. Per esempio, sulla morte di un caro, alcuni usavano bruciare il suo corpo, e altri, in altre parti del globo, usavano mangiarne la carne. Dalle diverse prospettive, è sempre migliore il proprio modo di "onorare" la morte del caro.
Da un lato abbiamo l'universalità della funzione funeraria (che sicuramente ha un valore dal punto di vista sociale) e dall'altra la differenza culturale sul modo di espletarla.