25 marzo 2014

Nuovo studio Antropo-Astrologico. Settima parte.

Redcliffe Brown si opponeva alla visione boasiana poiché, a suo parere non si poteva sondare scientificamente la cultura, ma bisognava concentrarsi sulla società come serie di relazioni tra le persone. In ogni caso è consapevole che una scienza della società nonostante sia possibile è comunque agli albori, a uno stadio elementare e che ciò dipende dal fatto che non era stato condotto ancora uno studio comparativo tra società molto diverse tra loro. Soltanto grazie all'affinamento del metodo comparativo, secondo l'autore, sarà possibile migliorare la conoscenza dell'antropologia sociale. Per lui era di fondamentale importanza la società e non l'individuo tant'è che il suo studio sui rituali degli abitanti delle isole Andamane, era finalizzato al riconoscimento della funzione sociale invece che sull'effetto sul singolo individuo. Alla stessa maniera, come percorso di conoscenza per il miglioramento della propria formazione astrologica, sarebbe interessante comparare le diverse scuole di pensiero circa la definizione di alcune posizioni astrologiche. Mi viene in mente per esempio, la divergenza di opinioni nell'attribuire all' "invidia", una precisa collocazione zodiacale, basate tanto sulla propria esperienza empirica ma sopratutto sulle proprie capacità analogiche.

Sempre Redcliffe Brown paragona lo studio della società a quello delle conchiglie: ogni conchiglia ha una struttura particolare, che potremmo dire si basa su una struttura ricorrente (Forma strutturale) (Qualcosa che io ricollego all'ideale Platonico o all'immagine archetipica). La società, allo stesso modo, ha una struttura che dipende da quel che l'antropologo inferisce dai singoli individui, mentre la "forma strutturale" ha a che fare con un sorta di generalizzazione, ciò che l'antropologo inferisce a proposito di una particolare società sulla base delle osservazioni sugli individui. Ciò che conta per l'autore, non è descrivere minuziosamente le singole parti che costituiscono la società (matrimonio, religione, politica etc. etc.) ma è importante comprendere la funzione della relazione e dei rapporti esistenti tra le diverse parti. 
Ciò che distingue un ricercatore dall'altro, è il modo in cui cerca di individuare queste connessioni, queste relazioni, ma anche nello scegliere le connessioni che si reputano significative e nelle analogie che si usano per spiegarle. Attenzione! Le analogie, servono per spiegare e non per dimostrare! Quindi, anche a costo di ripetermi all'infinito, ricordo la fallacia che si rischia di commettere, il pericolo che si corre nel delegare a essa la responsabilità del funzionamento dell'astrologia.

In ogni caso il pensiero di Redcliffe Brown venne equivocato in più occasioni anche perché usava i termini per spiegare qualcosa che in realtà era già identificata con un altro termine. Infatti per "forma strutturale", lui intendeva il termine "struttura sociale"; mentre con quest'ultimo termine lui invece considerava i dati. 
Da questo momento in poi, nei primi del '900, dal pensiero struttural-funzionalista si passa alla strutturalismo. L'obiettivo principale era quello di definire se il grado di parentela avesse delle implicazioni sociali o fosse solo un aspetto del linguaggio.

Kroeber pensava che i principi di classificazione del pensiero umano avessero implicazioni dal punto di vista sociale ma solo indirettamente. Questi principi di classificazione o proprietà formali da lui definiti erano: la generazione, il sesso del parlante, l'età all'interno della generazione, il sesso del parente. Secondo Rivers invece i termini usati per definire la parentela deriva direttamente da fatti sociali e tramite essa possiamo individuare anche tratti sociali estinti. Redcliffe Brown per contro criticò aspramente la visione di Kroeber in cui il comportamento sociale è il riflesso della lingua e criticò pure Rivers che afferma che la terminologia riflette antichi tratti sociali. Secondo Brown se qualcuno chiama padre anche il fratello di questo, dovrà trattarli in modo simile. Di conseguenza, la terminologia ha una stretta connessione con i fatti sociali a cui lui non sa dare una origine.
Egli elaborò due studi sul totemismo: una di queste era in accordo con le idee di Durkheim sul fatto che i totem svolgono una funzione legata alla solidarietà del clan e come ciò possa essere utile per comprendere il modo di classificare il mondo. Però su di una cosa non era d'accordo: Durkheim era convinto che specie diverse di oggetti, rappresentando un gruppo sociale, di riflesso divengono oggetto del rito. Per Redcliffe Brown invece ciò che fa già parte del rituale diviene una specie scelta per rappresentare il gruppo. Quattro sono i punti cardine del totemismo da lui elaborati: 1) il gruppo patrilineare da cui è costituito il clan; 2) I totem scelti (che siano animali, piante, o elementi naturali); 3) i luoghi sacri; 4) e gli esseri mitici che han reso sacri quei luoghi.

Il secondo studio sul totemismo invece riguarda non solo la relazione esistente tra le diverse tribù appartenenti a totem diversi, ma pure a come classificano gli animali della stessa specie e le relazioni tra le diverse classificazioni. Egli si domanda: qual è la relazione simbolica tra due specie simili? Tutto si spiega con il mito, poiché è da esso che si comprendono le relazioni di parentela tra le diverse specie, in base a principi di tipo analogico ovviamente. Vedete come questa cosa non è poi così diversa da chi fa astrologia oggi che proprio partendo dal mito cerca somiglianze tra due o più cose o fenomeni. Ovviamente, le somiglianze sono sempre arbitrarie e dipendono da quanto il soggetto è creativo. Ma l'astrologia è un gioco di creatività basata sulle deduzioni o è una disciplina basata sull'osservazione empirica e quindi sul pensiero induttivo? Per molti, è valida la prima opzione, per me la seconda. Il primo metodo ovviamente non è da sottovalutare ma ciò che si immagina poi dovrebbe essere messo alla prova dall'osservazione empirica: e il numero dei casi di conseguenza deve essere il più alto possibile procedendo induttivamente.

Radcliffe Brown precede il pensiero di Levi Strauss ponendosi una domanda fondamentale: si tratta di un modello impresso nella mente umana, seppur a livello inconscio? Qui parliamo degli albori del pensiero Junghiano ed è importante tutto ciò per comprendere l'evoluzione della materia astrologica.

Un breve riepilogo: il funzionalismo, abbiamo detto, sostiene che ogni istituzione sociale deve essere interpretata in rapporto al proprio contesto per dimostrare come ognuna di esse si rivelerà utile per consolidare l'ordine sociale. In questo modo si perviene alla conclusione che ogni cultura è una configurazione unica che impedisce una qualsiasi generalizzazione. Il funzionalismo però presenta dei limiti: nessuno antropologo funzionalista ha mai desiderato avvicinarsi davvero a quegli ideali; inoltre l'osservazione partecipante deve in qualche modo rimanere oggettiva, cosa impossibile con tale atteggiamento. Inoltre, la ricerca della popolazione da studiare non è data da un interesse di tipo scientifico ma da questioni di natura pratica. Impossibile pure una parità tra nativo indigeno ed etnografo, anche perché le strutture sociali stesse degli indigeni non avrebbero consentito allo studioso, di integrarsi perfettamente. In quale ambito della gerarchia lo avrebbero collocato? Inoltre, Malinowski aveva a che fare per lo più con la classe aristocratica e non avrebbe potuto comprendere appieno il punto di vista delle classi inferiori per avere un quadro completo di tutto il contesto sociale e culturale. Inoltre, cosa ancora più importante, l'autore stesso considerava gli indigeni come rappresentanti di un età passata e quindi obsoleta. Aggiungiamoci ancora il contatto con una fetta limitata di una certa società. Di conseguenza, non si può creare un quadro della società analizzata, ma solo descrivere le istituzioni sociali nella loro funzione pratica. E ancora, il problema della traduzione in sintesi dell'esperienza vissuta oltre che del linguaggio stesso è un altro fattore da prendere in considerazione. 
Nasce dunque l'antropologia strutturale di Claude Levi Strauss influenzata dal pensiero sull'atteggiamento partecipante suggerito da Malinowski.
Sullo studio della parentela egli ottiene i primi riconoscimenti internazionali: egli sostiene che l'unica regola universale a tutte le società è quella che proibisce l'incesto che è un fenomeno di cultura, ma pure radicato come fenomeno naturale. Questo evidentemente segna il passaggio dalla natura alla cultura. Egli fu influenzato a tal proposito da Westermark nel tentativo di dare una spiegazione al fenomeno. Quest'ultimo, aveva una idea diversa da quella elaborata da Freud sull'argomento e credeva che il tutto fosse generato da una repulsione istintiva. Freud invece sosteneva che non è la ripugnanza alla base del rifiuto dell'incesto, ma piuttosto si tratta di un desiderio represso. Durkheim invece dava una soluzione di tipo sociologico e non psicologico come questi due. Egli la vede piuttosto come una conseguenza dell'esogamia, cioè del legame tra persone appartenenti a gruppi e strati sociali diversi. All'opposto, e per logica, è l'esogamia a essere il risultato della proibizione all'incesto e non il contrario; e in questo, sono d'accordo con Levi Strauss che vedeva, inoltre, nel rifiuto dell'incesto, la necessità di stabilire contatti di comunicazione e scambio tra altri gruppi.

Egli teorizza quello che definisce "atomo di parentela", cioè la minima parte costitutiva della società: padre, madre, figlio e fratello della madre o il nonno in sostituzione di esso. Egli detiene un ruolo importante all'interno della famiglia: se il padre e il figlio hanno un legame affettivo molto forte, allora il fratello della moglie risulta essere autoritario sia sul nipote che sulla sorella. Se all'opposto è autoritario il rapporto tra padre e madre o tra padre e figlio, allora lo zio diviene una figura affettuosa. Ecco, attraverso l'analisi dell'atomo parentale, egli fonda il suo metodo strutturale e comprende le regole su cui si basano i vincoli matrimoniali nelle diverse società. Le strutture complesse della parentela invece riguardano i meccanismi psicologici ed economici che portano a favorire la scelta di un dato partner.  Le strutture complesse inoltre riguardno l'affidarsi alla scelta del partner seguendo altri criteri e la proibizione di alcuni membri. Presso molte tribù è lecito sposarsi con i cugini incrociati (per un uomo è lecito e consigliato sposarsi con la cugina materna, cioè con la figlia del fratello della propria madre). Ecco perché lo zio materno, acquisisce importanza all'interno del nucleo famigliare.
In sostanza abbiamo il fratello della propria mamma, lo zio materno insomma, che assume più importanza, nella famiglia, del padre della mamma, quindi del nonno. Probabilmente, forse per una questione di vigore fisico, viene attribuito al fratello della propria figlia data in sposa,  il potere e l'onere di occuparsi di essa e proteggerla al posto di una figura ancora più anziana. Il Caso di esogamia perfetta, è costituto, secondo Strauss, dall'obbligo di risiedere nel villaggio della propria moglie cioè la propria cugina, cosicché possa esserci una continua mescolanza tra due villaggi per favorire meglio i rapporti di scambio e fratellanza. Ecco come per Levi Strauss diviene cruciale il concetto di reciprocità, elemento di natura inconscia, e che segna, a livello primordiale, elementare, il passaggio tra natura e cultura. Ovviamente anche il linguaggio stesso sta alla base della comunicazione necessaria alla reciprocità e quindi ai contatti sociali. La proibizione dell'incesto così come l'esogamia, sono fondati sulla reciprocità, sul fatto di andare al di la della propria cerchia famigliare di origine. 

Quanto detto sin'ora ha una importanza considerevole per definire prima di tutto le motivazioni dell'unione matrimoniale, che evidentemente pone in secondo piano il valore dell'amore rispetto al sentimento vero e proprio. Ecco inoltre come mai la distinzione, in astrologia, tra VII^ e 5^ Casa. La prima legata all'aspetto sociale del legame, mentre la 2^ all'aspetto sentimentale. Da ciò possiamo trarre pure la conclusione che nello schema zodiacale sia rappresentato, in maniera universale, il modo innato in cui l'uomo osserva e vive nel mondo. 
Rispetto a Redcliffe Brown, Levi Strauss utilizza il termine "strutturale" per descrivere il complesso delle relazioni sociali. Il primo ci vedeva il complesso delle reti sociali, le relazioni concrete tra gli individui, il secondo invece vedeva in questo il prodotto di una struttura più profonda, cioè alla base delle relazioni e reti sociali, doveva esserci una struttura di fondo data da termini in opposizione che servono a ordinare il mondo dell'esperienza, al fine di farne un oggetto del pensiero. Insomma la struttura sociale è modellata e costruita su queste strutture del pensiero nascoste, e che si manifestano in modelli come il matrimonio tra cugini incrociati. Quindi è nell'inconscio che risiede la vera struttura delle strutture sociali. Ovvio e del tutto scontato il parallelismo con il pensiero Junghiano. 

Quindi, ogni processo di simbolizzazione o il principio di reciprocità, sono processi inconsci dati da sistemi di opposizioni; e ciò rappresenta il percorso obbligato per capire il passaggio tra natura e cultura. Qui parliamo di inconscio strutturale che è alla base sia del pensiero logico e sia di quello mistico, sia esso civilizzato o primitivo. Nasce così la consapevolezza che siamo accomunati dalle stesse strutture di pensiero a prescindere dall'etnia, colore della pelle, ideologia, cultura, società di provenienza, collocazione nella struttura sociale.