27 maggio 2011

LA NECESSITA' DI UN ALTO NUMERO DI CASI IN ASTROLOGIA



tratto da: http://forum.astro.com/cgi/forum.cgi?lang=e&num=1306399620/20

Io: Vi do un chiarimento perché ho letto cose inesatte: non è vero che un accumulo di pianeti in un segno zodiacale (così come anche in una casa) porti al fenomeno della compensazione. Discepolo dice che il fenomeno della compensazione riguarda solo il segno solare. Qui vi chiedo un sforzo di comprensione a carpire un concetto non molto semplice: se abbiamo una concentrazione di pianeti nello scorpione, (per esempio Sole, Marte, Luna, Mercurio) ogni pianeta continuerà ad esprimersi secondo le proprie modalità tipiche, ma il Sole invece potrebbe subire l'effetto della compensazione. Dunque avremo un soggetto che pensa come uno scorpione, prova emozioni come uno scorpione ma che agisce da toro. Per comprendere la sfumatura ovviamente occorre una grande capacità di analisi oltre che la valutazione di migliaia di casi (all'attivo ne conto quasi 10.000)

S. risponde: A un cervello che funziona ne bastano cinque di casi, al massimo dieci - per capire.  
 A uno che funziona male non ne bastano centomila, anzi: più ne analizzi, più ti si confondono le idee (vedi Discepolo, che da sempre si vanta del numero incredibile di temi analizzati, senza averci mai capito niente). 

Io: accetto a stenti la tua affermazione per nulla condivisibile e per ovvie ragioni: il caposaldo del ragionamento induttivo, deduttivo ed abduttivo si fonda sull'esperienza. Un numero esiguo di casi spinge alla generalizzazione avventata. Pertanto, un'affermazione del genere è lontana un milione di anni luce da quello che dovrebbe essere il metodo di ricerca empirico. Poi ognuno è libero di seguire i sentieri che più gli aggradano; ma non mi venga poi a parlare di ricerca scientifica o di approccio scientifico all'astrologia! stiamo parlando di BASI DEL RAGIONAMENTO! parli di metodo "ab personam" piuttosto!. Questo, per quanto possa essere inefficiente in termini di ricerca della verità, non posso discuterlo perchè ognuno è libero di credere o non credere in quel che vuole anche se contravviene alle più elementari basi di ricerca. Chiedo scusa se i miei toni possono apparire saccenti e un po' duri; ma se dobbiamo fare astrologia seriamente, occorre conoscere almeno le basi della ricerca scientifica.

S. risponde: Non hai capito cosa ho scritto! 
 Ripeto: ciò che conta è il cervello; se non funziona o se funziona male di prove empiriche ne puoi fare miliardi - senza riuscire a trarre nessuna valida conclusione. Se il cervello invece funziona, di prove empiriche spesso e volentieri ne bastano poche. Ciro Discepolo ha "analizzato" una quantità spropositata di TN, Lisa Morpurgo (non avendo mai fatto uso di un PC) una quantità irrisoria (al confronto di Ciro) ... eppure ...
 Del resto: certe geniali intuizioni (la forza di gravità p. es.) le dobbiamo a cervelli straordinari e a una unica osservazione (una mela che cade dall'albero). Ciro Discepolo (che come uomo rispetto assai, sia ben chiaro) a tale conclusione non sarebbe giunto nemmeno se ne avesse osservate un miliardo. 

Io: dalla tua risposta ho avuto conferma che invece avevo capito benissimo e ti spiego dove c'è l'errore nel tuo ragionamento. In linea di principio è naturale che una persona intelligente abbia maggiori capacità di altri per identificare la realtà dei fatti, ma A PARITA' DI DATI. pertanto non è vero che a una persona intelligente bastano pochi casi. Newton, Edison, Galilei, Volta e compagnia bella, hanno dimostrato come siano giunti a delle scoperte sensazionali dopo anni e anni di ricerca e non da un giorno all'altro. ora tu citi la Morpurgo e commetti un ulteriore errore di ragionamento: Discepolo ha analizzato migliaia e migliaia di dati per una ragione ben specifica che non ha nulla a che vedere con la tua insinuazione. In realtà il numero altissimo di casi analizzati era adibito all'elaborazione di una serie di regole utili per le rivoluzioni solari mirate e non solo per ciò che intendi tu. La Morpurgo invece ha studiato meno casi (ma che sono sempre migliaia); e ha ottenuto una importantissima rivelazione (quella della seconda casa e l'immagine). Ora, se la Morpurgo avesse avuto più temi da analizzare a disposizione, sicuramente avrebbe scoperto tantissime altre cose interessanti (oltre alla questione degli zodiaci alternativi che è ancora nebulosa purtroppo, in termini pratici). Inoltre, cosa ancora più importante, Discepolo parla di segni compensati da quando la Morpurgo era già affermata ed aveva più esperienza di lui. Ciò dimostra che la Morpurgo aveva addirittura un esperienza superiore a quella di Discepolo in quel periodo. Dunque, ogni tua affermazione crolla inesorabilmente  

1)a causa della mancata conoscenza della storia dell'astrologia in Italia 
2)a causa delle SUPPOSIZIONI non avvallate da dati certi (conseguenza del punto 1) 
Mi perdonerai, ma questi sono i fatti, non ho nulla contro te. Mi limito solo a essere obbiettivo e a esporre quella che è la realtà senza fare supposizioni. Poi se vorrai continuare a difendere la tua tesi, non te lo impedirò. Ognuno è libero di credere in quel che vuole anche se non ha informazioni sufficienti. Un abbraccio a tutti.

S. Risponde: E allora lasciamo che inesorabilmente crollino ... ma dubito che possa succedere!

 Non sono assolutamente d'accordo sul condizione che poni (a parità di dati) ...  

A volte invece bastano davvero pochi casi, altre volte pochissimi ... anzi uno soltanto. Addirittura può esserci prima l'intuizione e solo in un secondo tempo (se si è seri) si cerca una conferma empirica.
 Newton & Co. hanno fatto ricerca per anni e anni, vero, ma questa è un'altra faccenda; tu ci vedi un nesso casuale che di fatto non esiste (o solo in parte, perché ovviamente è impossibile risolvere una equazione differenziale se non si hanno certe basi matematiche).


Io: ancora una volta le cose non stanno così e te lo dimostro: ammettiamo che basti un solo caso per giungere a una conclusione partorita dall'intuizione. Essa rimane solo un intuizione indimostrata sino a quando non facciamo migliaia di controprove. In questi termini è fondamentale l'esperienza e quindi il numero di casi analizzati. Altre volte, ad accrescere il numero di casi, contribuisce l'esperienza di altri astrologi che decidono per conto loro, di analizzare e verificare quanto riferito dall'astrologo. 

Dunque, anche ammettendo che possano esistere astrologici che analizzando pochissimi casi, abbiano un intelligenza tale da giungere immediatamente a una rivelazione sensazionale, non sarebbe sufficiente per confermare attraverso il metodo scientifico, quello che si è intuito. Nel frattempo, l'intuizione rimane in un limbo, sospesa nel cassetto delle "ipotesi". Dopo la verifica su un campione numerico altissimo si procede con una  teorizzazione. La prassi è questa.  
 Passiamo ora invece alla questione delle condizioni che non accetti: per apprendere quanto voglio dire è necessario non divagare con la mente generalizzando in altri campi ed è bene soffermarsi sulla questione astrologia. Noi stiamo parlando di maestri del sapere astrologico, persone eccezionali che hanno fatto la storia dell'astrologia, indipendentemente dai propri schieramenti politici, che a mio dire sono solo un modo per limitare enormemente la propria crescita intellettuale oltre che gnoseologica, quindi culturale. Dicevo: stiamo parlando di due autentici geni del sapere astrologico e ogni ulteriore tentativo di generalizzazione equivale a sviare la questione principale che è quella dei numeri. Or, partendo dal comma precedente possiamo facilmente intuire come sia sostanziale il numero di casi analizzati e la necessità di partire con un numero sufficiente in ogni tipo di ricerca, indipendentemente dal valore di verità espresso da un assunto astrologico suffragato dalla propria intuizione. Alla Morpurgo potrebbe essere bastato un solo caso per giungere alle sue strepitose intuizioni, ma nessuno ci vieta di pensare che altrettanto sia capitato a Discepolo. Il valore di verità espresso dalle loro affermazioni era, come detto più su, sospeso in un limbo e quindi i dati necessitavano di numerose conferme di tipo empirico. La Morpurgo si avvale delle sue osservazioni ma anche di quelle dei suoi seguaci: l'esperienza degli astrologi che le sono succeduti ha innalzato ulteriormente il campione di ricerca.  
Se vi fosse uno squilibrio tra intuizione e numero di casi, uno dei due astrologi si troverebbe a dover fare appello all'utilizzo di altri casi per vedere definitivamente suffragata la sua tesi.  
Più semplicemente, immaginiamo Lisa Morpurgo che attraverso un caso solo è riuscita a scoprire qualcosa. Senza una verifica su migliaia e migliaia di casi, nemmeno il più sciocco degli astrologici prenderebbe seriamente in considerazione la sua intuizione. E il suo seguace, dovrebbe prendere in considerazione l'intuizione dell'astrologa (se non suffragata da migliaia di casi) in via sperimentale, e non in via definitiva. Ecco che è la logica stessa a imporre la PARITA' DEI DATI. La cosa è di un' ovvietà sconvolgente. 


S. risponde: Beh, allora sciocchi lo siamo tutti. 
 O forse qualcuno ha verificato risp. potuto verificare su "migliaia e migliaia" di casi che l'aviazione corrisponde al segno del Leone, la vela a quello dei Gemelli, Mercurio in Gemelli ai timpani e alle braccia e il Toro alla gola, o che gravi lesioni della casa undicesima predispongono al suicidio? 
 Hai tu forse "migliaia e migliaia" di temi di taxisti, "migliaia e migliaia" di temi di tennisti, "migliaia e migliaia" di temi di maratoneti, "migliaia e migliaia" di temi di suicidi, "migliaia e migliaia" di temi di ginecologi e via dicendo? Suvvia ... 
 Poi se per ogni corrispondenza hai bisogno di migliaia e migliaia di verifiche, nel corso di una vita riesci forse a dimostrare due o tre cose - cioè niente! Per una semplice ragione di tempo.
 Quanto scrivi ha davvero poco senso ... 

Io: 1)esistono due tipi di astrologi: quelli che attraverso i fatti ci trovano delle correlazioni con alcuni elementi astrologici (dopo migliaia e migliaia di casi analizzati) e quelli che invece al contrario, partendo da alcuni elementi astrologici vi trovano corrispondenze analogiche con professioni, fatti e altre cose.
Nel secondo caso, parliamo di un procedimento INDUTTIVO che ha più difficoltà del metodo DEDUTTIVO ad essere considerato valido. Si procede dunque attraverso un'analisi di STATISTICA INDUTTIVA  per comprendere se L IPOTESI DI PARTENZA era fondata. fino a quando non si procede in questo modo, parliamo solo di IPOTESI E NON DI FATTI.

2)Infatti nel corso di una vita sono ben poche le nuove cose che puoi dimostrare (fatta eccezione per le cose asserite dalla tradizione che invece sono confermate da 3000 anni di pratica perlopiù da gente del bacino mediorientale).